di Viviana Di Lorenzo
Ignazio Pensovecchio nasce, come artista, l’ 11 settembre 2001, data segnata dall’attacco alle Twin Towers.
Questo è stato l’evento scatenante che l’ ha portato a scoprire il suo talento, fino a quel momento sconosciuto anche a lui.
Ignazio è un’artista profondo, che non si limita a dipingere un’immagine statica, ma al contrario, esterna le sue emozioni e le sue sensazioni, con la pittura e la poesia. La sua arte non si identifica con nessuna corrente pittorica nota o già esistente, ma è stata pioniere di una nuova forma artistica, chiamata “Profondismo Pittorico”. Con tale definizione, s’intende la capacità dell’artista, di non imprimere in un’immagine, un’emozione banale o di immediata comprensione, egli è in grado di guardare in fondo alla sua anima e portare alla luce le sue sensazioni, impressioni ed emozioni, proprio come un sub che va sempre più a fondo, alla ricerca di nuovi fondali da esplorare e riemerge arricchito di nuove conoscenze.
In molte delle sue opere, sono presenti elementi naturali, come il mare ed il cielo, che sono impreziosite, quasi sempre da particolari accorgimenti. Un’ esempio di tale tecnica è l’opera intitolata “Veli di sabbia (Alexander un giovane Re che conquistò il mondo)” , in cui oltre al gioco delle onde, espresso con i colori e i pennelli, troviamo anche della sabbia, raccolta durante la creazione dell’opera, avvenuta sulla spiaggia di Isola delle Femmine. Proprio questo dipinto è stato molto apprezzato, soprattutto dal regista e sceneggiatore americano David Lynch, che l’ha avuto in regalo dall’artista Pensovecchio, durante una sua visita nella città di Palermo.
Spesso, l’artista preferisce realizzare i suoi lavori durante eventi pubblici, in luoghi particolari da cui trae spunto ed energia. Ama fare delle estemporanee, durante le quali coinvolge anche il pubblico che lo guarda con curiosità, seguendo le fasi che portano alla nascita dell’opera.
Un’altra delle sue peculiarità, è la scelta di usare dei materiali non sempre convenzionali. Fondamentalmente, realizza le sue creazioni, sfruttando tutto ciò che lo circonda nel momento in cui ha l’ispirazione. Ecco perché i suoi lavori non sono solo su tela, ma anche su altri materiali quali: lampade sferiche, tavole di legno, materiali di riciclo, carta vetrata e persino cofani di automobili.
Recentemente, ha creato una collezione di opere dal titolo : “Storia dell’umanità (La Bibbia)… nei dipinti di I. Pensovecchio”. Tale raccolta, è composta, da tredici dipinti che narrano alcuni passi della Bibbia. Uno in particolare, il tredicesimo, s’intitola “I Rotoli” perché rappresenta la Bibbia. Ad accompagnare la collezione, vi è una poesia scritta il 23 dicembre del 2003 dal titolo “Sciatiri ‘e Matri” (Fiato di Madre).
Insomma, Ignazio Pensovecchio, ha un talento naturale, spontaneo, estroso, che si esprime a 360° e che va dalla pittura alla poesia. Le sue capacità, sono in continua trasformazione e lo portano ad esprimere in modi diversi, le sensazioni , le esperienze e l’attualità, da cui trae ispirazione.