Cgil Cisl Uil dichiarano di aver “chiesto al Comune protocollo di intesa amministrazione-sindacati in materia di appalti, forniture e servizi per avviare un monitoraggio opere.”
“Sul Patto per Palermo – comunicano i principali sindacati in una nota del 30 aprile 2016 – abbiamo presentato al sindaco il 7 marzo scorso un protocollo di intesa amministrazione-sindacati in materia di appalti, forniture e servizi per avviare un monitoraggio che coinvolga i sindacati sui flussi di denaro in arrivo, sul controllo della manodopera che sarà impiegata negli appalti, sull’andamento dei cantieri, su lavoro, diritti, legalità di gare e appalti, rispetto dei tempi. Chiediamo che si dia corso a questo protocollo per far sì che il Patto divenga vera occasione di sviluppo nel segno della trasparenza e legalità. E per non permettere che, in occasione dell’arrivo dei milioni di euro per le opere pubbliche da avviare, si scatenino gli appetiti di faccendieri e mafiosi ”.
Ad affermarlo sono i segretari Cgil Cisl Uil Palermo Enzo Campo, Daniela De Luca e Gianni Borrelli, il giorno della firma del Patto per Palermo con il premier Renzi giunto ora nel capoluogo all’ex deposito tram di Roccella.
“Il Patto per Palermo – continuano – è sicuramente un fatto positivo perché guarda al futuro in un contesto di crisi occupazionale, desertificazione industriale e alto rischio povertà come quello che la città e l’Isola stanno vivendo. Le infrastrutture, gli interventi previsti sui beni culturali, sulla viabilità, sull’innovazione tecnologica sono fondamentali per poter rilanciare lo sviluppo e sono stati condivisi con i sindacati. È chiaro che è necessario estendere questa lista di opere anche ad interventi su strade, scuole, e opere pubbliche, che possano far partire cantieri anche nella provincia dell’area metropolitana di Palermo”.
“Le polemiche della vigilia della firma del Patto però – aggiungono Campo , De Luca e Borelli – mostrano quanto, a causa della mancanza di una vera gestione regionale capace di programmare sviluppo e riforme e dell’assenza di un dialogo fra le istituzioni regionali e locali, sia necessario una governance nazionale che verifichi poi la realizzazione dei progetti e i tempi da rispettare. Non vorremmo che il Patto si trasformasse nella rituale firma di accordi che poi restano solo sulla carta. Bisogna avviare subito i cantieri, sbloccare l’economia, dare una sferzata all’edilizia e a tutti i settori che verrebbero trainati dalla realizzazione delle opere programmate e da programmare”.