di Gabriele Bonafede
Non siamo lontano dalla realtà quando affermiamo che la Le Pen è elettoralmente alleata dell’Isis. I loro programmi per raccogliere seguito sono molto simili, a partite dalla “logica” di base: FN e Isis sono entità neonaziste, ambedue guadagnano con il terrore, ambedue sono antieuropeiste, crescono ambedue al crescere dell’altro, ambedue sono xenofobe, ambedue sono per la riduzione delle libertà individuali e sociali, ambedue sono contro le democrazie occidentali, ambedue sono per la dittatura, ambedue per una specie di “guerra santa” contro le diversità.
A ben vedere, FN e Isis sono più che alleati: sono la stessa identica cosa. Utilizzano solo due religioni diverse. Il risultato però è lo stesso: divisione, conflitto, mancanza di fiducia, paura, terrore, guerra.
FN e Isis sono due facce della stessa medaglia: la medaglia dell’intolleranza e della violenza, prima verbale e poi fisica. La Francia si trova in una situazione molto delicata, stretta tra l’avanzare del nazismo che utilizza l’Islam per affermarsi e il “successo” del Front National neonazista che utilizza il cristianesimo per propagandare le stesse cose che propaganda l’Isis.
È vero che la religione islamica non ha ancora realizzato quello che ha realizzato la religione cristiana cinque secoli fa: la divisione tra Stato e Religione. Ma è anche vero che di questo passo la religione cristiana può regredire e tornare a cinque secoli fa. D’altronde il centro del discorso, la retorica di FN e Isis, non ha nulla a che fare con la religione: è utilizzata a fini di potere e dominio. L’Isis sta all’islam quanto Le Pen e Hitler stanno al cristianesimo: ne sono la negazione più assoluta.
E non basta. Laddove esiste una differenza tra Islam e Cristianesimo, e cioè la separazione tra Stato e Religione, il Front National nega proprio questa divisione, facendo regredire di secoli il Cristianesimo stesso.
La vera tragedia dell’Europa di oggi non è lo scontro tra due religioni, ma lo scontro tra democrazia e dittatura. È lo scontro tra Paesi liberi e Paesi oppressi dalle dittature. È lo scontro tra difesa delle libertà individuali, economiche e sociali da un lato e oppressione delle stesse libertà dall’altro lato.
L’utilizzo della religione per affermare dittatura e oscurantismo è il peggiore dei comportamenti politici. La storia, se non altro, ci insegnato questo fatto.
Ma, ahimè, chi conosce e impara dalla storia oggi?
Se vai in giro per la Francia e chiedi a chiunque perché c’è una rue Valmy nella loro città nessuno sa rispondere, nemmeno, anzi, tantomeno gli elettori del FN. Non hanno idea, soprattutto i giovani. Eppure a Valmy nel 1792, in una battaglia storica, la Francia repubblicana vinse per la propria libertà contro le autocrazie regnanti allora in Europa.
Fu la prima vittoria decisiva dell’esercito rivoluzionario e repubblicano, decisiva non solo per le sorti della Francia, ma per le sorti dell’intera Europa nell’affermazione di concetti di base come libertà, uguaglianza e fraternità. Anche allora, non era uno scontro di religioni ma uno scontro tra libertà e oppressione.
Foto in copertina tratta da Colorz by Spinoza.it (pagna Facebook).