di Roberto Casalone
Se la guerra ibrida condotta dalla Russia contro l’Occidente avesse successo, si aprirebbero scenari cupi per il sostegno all’Ucraina e per proseguire la sua lotta di resistenza all’invasore russo. Negli scenari di guerra in Ucraina va infatti tenuto conto che la Russia e i suoi proxies aggrediscono l’Occidente anche attraverso attacchi all’omogeneità politica e decisionale della UE, all’interno degli USA e con il massiccio strumento della controinformazione e della disinformazione. Con una guerra ibrida, appunto, oltre che la guerra militare sul campo.
A detta di molti, siano essi Esperti veri o “esperti” da tv di bassa lega, la situazione attuale contrasta nettamente con lo smodato, e francamente inopportuno, ottimismo registrato nei primi mesi del 2023.
Kyiv e i suoi sostenitori avevano una visione chiara di come si sarebbe potuta raggiungere la vittoria. L’Ucraina avrebbe lanciato una vasta controffensiva in primavera e in estate, attraversando le linee russe e minacciando la Crimea. Ciò avrebbe costretto Mosca a negoziare su condizioni accettabili per Kyiv. In molti speravano addirittura di infliggere all’esercito russo una cocente sconfitta in Crimea, che avrebbe potuto precipitare la caduta di Vladimir Putin.
La controffensiva del 2023 tra speranze, propaganda e realtà
Gli strateghi ucraini sono stati ampiamente influenzati e forse persino “spinti” all’offensiva da molti occidentali. I quali erano spesso al caldo nei loro salotti o nelle aule di parlamenti. Il risultato sul campo è stato che la controffensiva è iniziata con grande clamore mediatico anzitempo, e molto cautamente, visto il divario delle forze in campo e la mancanza di superiorità aerea. Così, le teorie della “vittoria” hanno cominciato a fornire ai mestieranti di Mosca nascosti ad ovest nuova benzina disfattista. Aumentando così la pressione della guerra ibrida.
Nel 2024, le prospettive militari sono per il momento in stallo. Le forze ucraine devono razionare le munizioni. Sia l’Unione Europea che gli Stati Uniti hanno difficoltà a trovare un accordo su nuovi pacchetti di aiuti militari, decisioni che difficilmente verranno prese prima del 2024.
Mentre i leader europei continuano a impegnarsi a sostenere l’Ucraina “per tutto il tempo necessario”, il Presidente Joe Biden, prima delle elezioni, ha recentemente rivisto questo impegno in “finché sarà possibile”. Come tutti gli analisti sanno, senza truppe e armi aggiuntive, la posizione dell’Ucraina sul campo di battaglia potrebbe rapidamente divenire difensiva.
Personale e munizioni
In effetti, l’Ucraina ha attualmente un concreto problema con il numero di personale in servizio nelle sue forze armate. Il generale Kyrylo Budanov, capo della Direzione Generale dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino, ha dichiarato: “Tutti coloro che volevano combattere o erano pronti a farlo sono finiti in varie unità delle forze armate o si sono uniti (alle forze armate) nella prima metà dell’anno 2022. Questo è un fatto che deve essere compreso e riconosciuto.”
“Con questi numeri – ha aggiunto – nessun reclutamento può coprire le nostre esigenze senza mobilitazione. Il problema è simile a quello delle munizioni, perché i volumi sono enormi. In totale, le forze armate ucraine potrebbero avere un milione e centomila effettivi. Nessun reclutamento può coprire questi volumi. Solo la mobilitazione può farlo”.
In risposta, il Presidente Zelensky ha dichiarato, durante la conferenza stampa di fine anno del 19 dicembre, che l’esercito si è offerto di mobilitare tra i 450.000 e i 500.000 effettivi aggiuntivi. Ha detto che non è stata ancora presa una decisione definitiva su questa misura, che tuttavia costituirebbe un rafforzamento delle truppe ucraine senza precedenti dall’inizio della guerra. In effetti, il timore è che se il 2023 è stato davvero l’anno della controffensiva ucraina, il 2024 potrebbe essere l’anno in cui la Russia potrebbe tentare di passare nuovamente all’offensiva.
Possibili scenari della guerra in Ucraina nel 2024
Lo scenario peggiore è che l’Occidente tagli gli aiuti militari. L’Ucraina potrebbe così trovarsi in gravi difficoltà entro l’estate. Secondo un alto funzionario americano: “Non c’è garanzia di successo con noi, ma loro sono destinati a fallire senza di noi”.
Tuttavia, è probabile che un nuovo pacchetto di aiuti occidentali all’Ucraina riprenda all’inizio del 2024. Per Washington, la prima ragione è puramente economica. Il Segretario alla Difesa John Kirby non ha infatti esitato a dichiarare che: “i quasi 45 miliardi di dollari di aiuti militari forniti finora all’Ucraina dall’amministrazione Biden hanno contribuito a riavviare ed espandere le linee di produzione in decine di Stati in tutto il Paese, dove possono essere prodotte armi ed equipaggiamenti di ogni tipo e, naturalmente, per le scorte americane per rifornire e sostituire ciò che inviamo all’Ucraina […] sostiene posti di lavoro americani ben retribuiti in questo processo e aiuta anche a rafforzare le linee di produzione e a consolidare i rapporti con la nostra industria della difesa in tutto il Paese”.
Ma anche se la guerra dovesse rimanere in stallo nel 2024, il tempo potrebbe essere dalla parte della Russia. Senza il riemergere di una credibile teoria della “vittoria”, la pressione sull’Ucraina per negoziare con la Russia crescerà.
Altri scenari della guerra in Ucraina
Scenario 1. Gli ucraini potrebbero essere costretti a concludere un trattato di pace, anche se questo richiederebbe loro delle concessioni territoriali. Ma sono convinti che la Russia non lo accetterà. Credono che qualsiasi cessazione dei combattimenti sarebbe semplicemente un’opportunità per la Russia di riarmarsi e riorganizzarsi prima di rilanciare una grande offensiva. Il che è probabilmente vero.
Scenario 2. Un’alternativa a un accordo formale tra Mosca e Kyiv potrebbe essere un congelamento di fatto del conflitto. In questo scenario, l’Ucraina adotterebbe una posizione essenzialmente difensiva volta a contrastare qualsiasi tentativo di avanzata da parte della Russia. I combattimenti non si fermerebbero del tutto, ma diminuirebbero.
Scenario 3. Una situazione intermedia si colloca a metà strada tra il congelamento del conflitto e un trattato di pace ufficiale. Si tratta di una soluzione “alla coreana”. Le due parti si limiterebbero a concordare la cessazione delle ostilità, senza risolvere le questioni politiche sottostanti.
Questa soluzione, però, potrebbe rappresentare una “vittoria strategica” per l’Ucraina. Infatti, una volta cessati i combattimenti in Corea (1953), i sudcoreani hanno potuto concentrarsi sulla ricostruzione della loro economia con grande successo. Lo sviluppo della Corea del Sud dagli anni Cinquanta a oggi è stato infatti spettacolare.
L’Ucraina potrebbe fare lo stesso se mantenesse l’accesso al Mar Nero attraverso il porto di Odessa.
Prospettive dal punto di vista economico
L’attuale punto di forza economico è l’avvio dei negoziati per l’adesione di Kyiv all’UE, che dovrebbe essere combinato con maggiori aiuti finanziari e tecnici per avviare il processo di ricostruzione economica.
Si consideri anche che alcuni dei più accaniti sostenitori dell’Ucraina in Occidente parlano ora della necessità che Kyiv accetti questo tipo di soluzione e dichiari “vittoria a tavolino”. Un ex funzionario statunitense afferma: “Dobbiamo ribaltare la narrazione e dire che Putin ha fallito”.
È vero che la Russia ha fatto molto peggio in questo conflitto, e l’Ucraina molto meglio, di quanto la maggior parte degli analisti geopolitici osasse sperare nel febbraio 2022, quando è iniziata l’invasione.
I russi sono stati umiliati nella battaglia per Kyiv. Putin ha sacrificato centinaia di migliaia di vite per guadagni territoriali minori. Mosca, per la prima volta da secoli, non ha praticamente più alleati nel continente europeo.
L’Ucraina, invece, gode ora di un livello di sostegno e di rispetto senza precedenti da parte della comunità internazionale. Sebbene il Paese abbia pagato un prezzo terribile in questa guerra, il suo status di nazione indipendente è stato forgiato e non sarà mai più cancellato.
È una “vittoria strategica” che passerà davvero alla storia.
Per l’Occidente urgono decisioni
Detto questo, è urgente prendere delle decisioni. Perché, anche se gli analisti americani stanno notando un’avanzata molto lenta delle forze russe, a costi immani e senza guadagni territoriali logici, essa aiuta i russi a dissanguare le scorte di munizioni ucraine e stancare i sostenitori occidentali.
Inoltre, non c’è nulla che faccia pensare che Putin abbia intenzione di negoziare, visto che al momento si sente, a torto o a ragione, in una posizione di forza. Unica via di uscita, quindi, sarebbe metterlo in una posizione tale da rendergli difficile parlare di “abbiamo preso” oppure “abbiamo conquistato”. Ossia far sì che la Russia dica “vogliamo trattare” oppure “chiediamo di trattare”.
E per arrivare a questo risultato l’Occidente deve necessariamente dimostrarsi compatto e generoso nel sostenere la resistenza dell’Ucraina e la sua ricostruzione.