di Gabriele Bonafede
“Ernani” di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave è tornato in scena al Teatro Massimo di Palermo dopo ventidue anni. Lo si può ancora vedere su www.teatromassimo.it (oppure nel link del canale youtube del Massimo alla fine di questo articolo).
Lo consigliamo con adeguata atmosfera che si può facilmente ricreare a casa in una serata di questo weekend di fine febbraio 2021. In semioscurità o con luce minima e calda, isolando bene l’ambiente e facilitando l’acustica, rilassandosi per immaginarsi all’interno di quel meraviglioso tempio dell’opera che è il Teatro Massimo di Palermo.
Certo, avrebbe meritato una “scena piena”, con pubblico, il calore, la voce in diretta. È andato comunque in streaming, in una versione semiscenica che ha confermato la potenza di Verdi esaltata da grandi voci e coinvolgenti performance, anche attraverso lo schermo.
Ernani al Teatro Massimo, gli artisti
Tenore Giorgio Berrugi nel ruolo di Ernani, soprano Eleonora Buratto, che interpreta la tanto contesa Elvira, baritono Simone Piazzola che interpreta il magnanimo Don Carlos, re di Spagna e basso Michele Pertusi nei panni del vendicativo Don Ruy Gomez de Silva, Grande di Spagna.
Completano il cast Irene Savignano (Giovanna), Carlo Bosi (Don Riccardo) e, nei panni di Jago, Andrea Pellegrini, giovane vincitore del premio straordinario offerto dal Teatro Massimo alla 58esima edizione del premio Tenor Viñas, tra i più importanti concorsi d’opera a livello europeo.
Vedrete, sentirete, che già dall’introduzione e il coro iniziale, l’arte di Verdi e degli interpreti esalterà le emozioni, le nostre personali sensazioni di fronte a un pezzo della nostra storia: in pieno coinvolgimento.
Quando poi arriveranno i protagonisti, saremo nel mondo del racconto, guidati nei meandri della vicenda e della riflessione.
Tra gli artisti, abbiamo raggiunto Eleonora Buratto, soprano che ci ha ancora una volta deliziato col bel canto in una delle opere più significative di Verdi. Le abbiamo posto cinque domande, per parlare di Verdi, del personaggio Elvira, romantica donna di un passato che è comunque presente in ogni tempo. E specialmente nei tempi di oggi, ardui e forse per questo anche più eroici, soprattutto per l’arte, il teatro in generale e per l’opera in particolare.
Conversazione con Eleonora Buratto
Innanzitutto Palermo. Come la hai trovata o ritrovata in questo periodo difficile del nostro vivere?
Come in tutte le città si vive la tristezza dei negozi e dei ristoranti chiusi, alcuni lo sono temporaneamente e altri definitivamente. In particolare ero affezionata ad un ristorante in via Orologio, sono passata a salutare e l’ho trovato chiuso… mi è dispiaciuto molto. Ma ho ritrovato l’ospitalità e la solarità di sempre.
Ernani e Hernani: cosa ispira di più nella lettura di Verdi e Francesco Maria Piave della pièce di Hugo?
Come sempre Verdi sa far risaltare i caratteri dei suoi personaggi, evidenzia e rafforza i tratti più importanti rendendoli ancora più autentici. In Verdi trovo un’umanizzazione assoluta, come sempre. E tanta pietà per queste creature vittime dell’amore o del potere.
Al Teatro Massimo una rappresentazione “semiscenica”, dopo ventidue anni. Cosa c’è di diverso da altre recenti rappresentazioni in streaming (ad esempio dalla rappresentazione al Teatro Regio di Parma dello scorso 25 settembre, anche questa visibile da tutti)?
Innanzitutto rispetto a Parma siamo stati liberi di muoverci e non siamo stati legati ad uno spartito, ma a differenza di Parma il pubblico è solo virtuale. Lo spettacolo in streaming, che ora permette a noi e ai teatri di raggiungere il nostro pubblico, è comunque uno spettacolo incompleto, ma credo tutti riconoscano la sua utilità in questo momento e anche la sua importanza in futuro per avere sempre più spettatori oltre a quelli in presenza. Rimane il fatto che i microfoni non sostituiranno mai l’acustica e la bellezza della voce.
Elvira e il romanticismo ieri e oggi
Chi è Elvira? Con quali tratti ti identifichi maggiormente con la figura? Più la Doña Sol di Hugo o l’Elvira di Verdi-Piave?
Elvira è una donna molto forte, capace di dire no anche ad un uomo potente come il re. In lei mi identifico come donna coraggiosa e innamorata, consapevole delle sue scelte e delle sue azioni. E probabilmente per il temperamento che musicalmente le dona Verdi, mi sento più vicina all’Elvira Verdi-Piave
Esiste anche oggi donna Elvira, questo romanticismo femminile, nel mondo?
Esistono, ma con sfumature diverse. Romantiche e fedeli, anche se mi auguro che nessuna pensi di rinunciare alla propria vita. Donne con la capacità di rifiutare imposizioni, fautrici del proprio destino.
Grazie Eleonora, con l’augurio di rivederti presto al Teatro Massimo di Palermo per un abbraccio pieno tra pubblico e arte.
https://youtu.be/SfPIwqsH5xA