di Maria Teresa de Sanctis
La proprietà, anzi per meglio dire la terra quando di terra si tratta, è un elemento forte. Soprattutto nelle famiglie patriarcali e anche quando finisce in mani estranee per alterne vicende, continua a essere ben presente nelle case.
Questo accade anche nel film “Tutti lo sanno”(*), primo film ambientato in Europa del pluripremiato regista iraniano Asghar Farhadi (suoi “Una separazione”, premio Oscar quale miglior film straniero nel 2011 e “Il cliente”, stesso premio Oscar nel 2016).
In questo film è la terra, tanto vicina alla “roba” di verghiana memoria, a mantenere inalterato tutto il suo potere, a muovere sentimenti e azioni. Il lungometraggio, ambientato nell’entroterra spagnolo, narra del ritorno nel proprio paese di origine di una donna con i suoi due figli, ritorno turbato da un’oscura vicenda.
Un racconto a tratti “noir”, avvincente e dal ritmo sostenuto, con un ottimo cast nel quale fra gli altri spiccano Penelope Cruz (Luz, splendida nel suo dolore di madre) e Javier Bardem (qui ottimo interprete del generoso Paco), i due attori molto a loro agio nella loro terra del cuore.
Alla vivacità delle scene nella parte iniziale del film, si contrappone il tono drammatico che la narrazione via via assume nel raccontare un irrefrenabile insorgere di sospetti e rancori mai sopiti: per chi possiede quelle terre che un tempo appartenevano alla “famiglia”, per lo straniero (e non importa che si tratti del marito forestiero o dell’operaio che lavora in campagna).
Un racconto di sentimenti arcaici di antica memoria, sentimenti legati alla terra, al duro lavoro delle campagne, alla povertà. E i sorrisi, l’atmosfera gioiosa dei preparativi per i festeggiamenti (si festeggia un matrimonio), gli affetti familiari, tutta quell’armonia nei fatti solo in apparenza, tutto ciò nulla può di fronte all’insorgere violento di invidie e odi che le difficoltà del vivere alimentano. E allora persino gli affetti, le amicizie, gli amori, la famiglia diventano terreno fertile per malvagità e scelleratezza.
Dicevamo di invidie e rancori, avidità e miserie che talvolta rendono cattivo anche l’amico, il parente o il vicino della porta accanto. Sentimenti miseri eppure del tutto umani che solo grandi gesti d’amore e di generosità possono fronteggiare. Quando se ne è capaci, cosa che accade assai di rado, ma talvolta accade e quando accade rende invincibili.
(*) Todos lo saben, noto anche con il titolo internazionale Everybody Knows.