Opere di Fausto Pirandello, Giovanni Stradone, Lucio del Pezzo, Ignazio Schifano dal 19 aprile al 12 maggio 2018 per l’inaugurazione del nuovo spazio espositivo aperto dalle gallerie Lombardi e La Nica in occasione di Manifesta 2018 a Palermo
di Gabriele Bonafede
La Galleria Lombardi e La Galleria d’arte La Nica, in occasione di Palermo Capitale italiana della Cultura e della biennale “Manifesta 2018”, intraprendono una collaborazione aprendo in pieno centro, in via Villaermosa 41, un loro spazio espositivo in città. L’inaugurazione dello spazio, giovedì 19 aprile alle ore 18, sarà dedicata a quattro artisti di generazioni e provenienze geografiche diverse con una mostra dal titolo “Le Stanze dell’Arte”.
Lorenzo Lombardi e Maria Vittoria Marchetta, infaticabili organizzatori delle due gallerie romane, hanno deciso di attuare questa iniziativa in occasione di Palermo Capitale della Cultura e la biennale Manifesta 12, puntando sull’attenzione che ha la città di Palermo nel mondo dell’arte e della cultura in questo momento.
Le opere esposte nella mostra Le Stanze dell’Arte raccoglieranno così quattro grandi artisti, quali Fausto Pirandello, Giovanni Stradone, Lucio del Pezzo e Ignazio Schifano.
Per questa mostra saranno esposte trentuno opere. Dieci quelle di Giovanni Stradone tra le quali le tele “Incontro al Colosseo” e “Fuochi di settembre”, ambedue del 1964.
Sette le opere di Ignazio Schifano che saranno esposte, tra le quali i recentissimi “Labirinto 32” (2018) e “Dietro il bello” (2018). Sette anche le opere di Fausto Pirandello a Palermo, con varie versioni in pastello dei “Bagnanti” dal 1945 al 1971. Ancora sette di Lucio Del Pezzo, con gli enigmatici “Il ritorno di Gizeti” (acrilico del 1983), e “Mensola” degli anni ’90. Queste e altre da scoprire, con interessanti sorprese.
Fausto Pirandello (1899-1975), siciliano, maestro indiscusso del Novecento italiano e non solo. Illustri storici europei lo stanno sempre più considerando uno dei maggiori artisti della figura. La biografia e le opere di Fausto Pirandello sono disponibili sul link della omonima Associazione: “Calogero Fausto nasce a Roma il 17 giugno 1899, terzogenito di Luigi Pirandello e Maria Antonietta Portolano. Il fratello Stefano, che seguirà le orme paterne, firmando i propri lavori teatrali e i romanzi con lo pseudonimo Stefano Landi, era nato a Roma nel 1895; la sorella Lietta nel 1897. Il primo nome, Calogero (Lulù), è un omaggio al suocero, Calogero Portolano, mentre il secondo nome, Fausto, destinato poi a prevalere, è scelto in onore di Goethe e riflette l’amore di Luigi Pirandello per la cultura tedesca…”.
Giovanni Stradone (1911-1981), esponente della Scuola romana, definito da Lionello Venturi “il più tipico e coerente rappresentante dell’espressionismo italiano”. De Chirico pubblicò nel 1964 una biografia di Giovanni Stradone, affermando tra le altre cose che “l’espressionismo di Giovanni Stradone è genuina proiezione di un sentimento tormentato dell’animo umano che crea, quasi affannosamente, il silenzio e la solitudine, per reagire alla dissoluzione dei tempi.”
Fondamentale il suo contributo all’arte italiana, esponendo alla Biennale di Venezia nel 1948, 1950 e 1954, e attraendo il commento di scrittori come Cesare Brandi e tanti altri.
Lucio del Pezzo (1933) è napoletano ma milanese d’adozione, con un lungo soggiorno a Parigi dove assume un ruolo importante nella Patafisica europea. Tra i fondatori del Gruppo 58 di Napoli, d’impostazione neosurrealista e neodadaista. Del Pezzo ha inoltre collaborato alla rivista Documento Sud. Le sue opere del periodo 1958-1960 proponevano assemblaggi di vari oggetti, tra cui frammenti di stampe e immagini popolari. Nel 1960 si trasferì a Parigi, poi a Milano, dove gli sono state dedicate diverse mostre monografiche (nel 1974 la prima). A partire dal 1962 Del Pezzo ha realizzato un suo tipico repertorio di “quadri” o “sculture”, formati da pannelli geometrici monocromi, sui quali sono inserite mensole o scavate concavità, che sostengono oggetti geometrici regolari (birilli, uova di legno, bocce, manichini, etc.) a volte molto colorati. Nelle sue pitture-oggetto e nei suoi assemblages è sempre presente l’aspetto ludico.
Per il tono ironico e per l’utilizzo di oggetti d’uso quotidiano decontestualizzati, tali opere rimandano alla Pop Art; ma si riscontra un evidente recupero di Giorgio De Chirico, Carlo Carrà e Giorgio Morandi (Motivo, 1967), e delle geometrie della pittura metafisica.
Ignazio Schifano (1976), palermitano (qui la sua pagina web) è artista di punta nella nuova realtà pittorica italiana contemporanea. La sua formazione è legata al mondo del restauro e dell’antiquariato, difatti, la sua, è un’esperienza ventennale in questo campo. Si trasferisce a Londra dove continua i suoi studi legati all’arte pittorica e al restauro ed inizia la sua collaborazione con il rinomato Titian Studio che vanta tra I suoi clienti e collezionisti nomi quali Sotheby’s, Christie’ s, Mallett.
Durante la sua quinquennale esperienza presso il menzionato studio restaura diversi prestigiosi dipinti tra cui un’opera di Tiepolo. Quando rientra in Italia consegue una qualifica come Restauratore di Affreschi e pitture murali presso l’ente di Formazione professionale Anfe di Palermo. In Italia partecipa a diverse mostre collettive tra cui Artisti di Sicilia a cura di Vittorio Sgarbi. Alcuni dei suoi lavori fanno parte della Collezione MacS (Museo d’arte Contemporanea Siciliana) di Catania ed il Palazzo della Provincia di Cosenza.
Vive tra Roma e Palermo e lavora con diverse gallerie in Italia. Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona ha scritto di lui in occasione della sua mostra intitolata “Iperbole” inaugurata presso la storica galleria Lombardi di Roma. La sua ultima mostra personale Ignazio Schifano. Dentro il cerchio è stata presentata nel novembre 2016 presso la Camera dei Deputati di Roma con catalogo edito da Glifo Edizioni.