di Gabriele Bonafede
Sta tutto in un’immagine: quella Curva Nord agghindata a festa con la scritta di presentazione “La 12”. Ovvero, il dodicesimo uomo in campo è tornato compatto rinunciando finalmente alle polemiche giornaliere.
Il Palermo ha così potuto giocare con un doppio e anche triplo vantaggio. Il primo è uno stadio stracolmo che ha spinto la squadra senza se e senza ma. Il secondo è una curva tornata ai fasti eccezionali che merita, che si merita e che sa regalarsi. Il terzo, probabilmente il più determinante, è stata la consapevolezza che comunque andava sarebbe andata bene: la mente libera dalla paura di fallire la partita.
Ed è così che tutte le potenzialità del Palermo di questa stagione particolare si sono liberate sul campo. Sono bastati pochi minuti di gioco per far dileguare anche l’ultima coda di polemiche da caffè dello sport in sede social sulla formazione titolare.
Il Palermo di Mignani per il play-off
Come detto in precedenza, Mignani aveva accettato l’incarico di sostituire Corini con un obiettivo preciso: giocare al meglio i play-off ormai acquisiti dal suo predecessore. Lo ha fatto finora molto bene, preservando il più possibile la freschezza dell’organico e centrando il miglior piazzamento matematicamente a disposizione nella regular season.
Ciò ha permesso al Palermo di Mignani di giocare la prima partita secca con la freschezza atletica necessaria e di fronte a un pubblico rosanero che nel momento più importante si fa sempre trovare pronto anche dopo delusioni. La serata di ieri ha ricordato infatti la miracolosa salvezza dell’annata 2015-2016 con quel Palermo-Verona 3-2, dove il pubblico palermitano fece la differenza anche dopo una stagione drammatica.
Il pubblico, il club, l’allenatore e soprattutto la squadra rosanero hanno ripetuto quella serata superando una Sampdoria mai doma e data per favorita sulla carta. La vittoria è netta, anche più del punteggio di 2-0 del tabellino. I gol del Palermo avrebbero potuto essere almeno il doppio di quelli realizzati da uno scatenato Diakité, che ha centrato la doppietta e sfiorato la tripletta sul campo. I boati ai suoi gol sono stati impressionanti, come solo il Barbera sa regalare.
Ma non c’è nemmeno il tempo di festeggiare perché dopodomani c’è l’andata della semifinale contro il Venezia di Pohjanpalo, il potente capocannoniere finlandese difficilissimo da contenere. Lo scorso 15 marzo è stato devastante e persino applaudito dal Barbera. Ma stavolta l’ambiente di Palermo è compatto, la carica è ancora più forte. La mente è ancora più libera perché il passaggio alla finale è difficilissimo: se si vince è tutto grasso che cola.
Così che anche con un pronostico chiaramente a favore del Venezia sarà il campo a decidere. All’andata si gioca comunque sul campo del Palermo… e che campo!
Credit foto di copertina: Carmelo Busardò.