
di Massimiliano Paleari
Il 24 agosto 1991 la Verkhovna Rada (Consiglio Supremo, poi Parlamento) dell’allora ancora RSS Ucraina redigeva e proclamava a larga maggioranza la dichiarazione di indipendenza della Repubblica. La decisione fu accelerata dal tentativo di golpe conservatore messo in atto a Mosca negli stessi giorni da elementi che avrebbero voluto riportare indietro le lancette dell’orologio della storia.

Contemporaneamente venne indetto un referendum che vedrà la partecipazione dell’82% degli aventi diritto e la conferma a favore dell’indipendenza del 90,3% dei votanti. È interessante notare come pure le regioni del Donbass si espressero a larghissima maggioranza (83%) per lo scioglimento del vincolo federale con la Russia e l’appartenenza all’Ucraina indipendente.
Anche la Crimea si espresse decisamente per l’indipendenza dell’Ucraina e dunque per sciogliere il vincolo con la Russia, e appartenere a un’Ucraina indipendente. Alla Crimea lo Stato ucraino concesse comunque lo status di Repubblica Autonoma, con una larga autonomia nell’amministrazione della regione.
Da allora il 24 agosto si celebra il giorno dell’indipendenza dell’Ucraina, la principale festa di questa giovane ma nello stesso tempo antica e nobile nazione. Giovane perché ha raggiunto il traguardo dell’indipendenza in tempi recenti. Antica e nobile perché in realtà il popolo ucraino aspirava da tempo a questo traguardo.
La lotta per l’Indipendenza dell’Ucraina dal Settecento al XX secolo
Per quanto riguarda il XX secolo, l’Ucraina provò a raggiungere e mantenere l’indipendenza già dal 1917 al 1921. E se non poté mantenerla fu solo perché dovette soccombere alle armate che si contendevano il Paese durante la guerra civile russa del 1917-1922. Infatti si dovette arrendere all’invasione dell’Armata comunista di Trotskij e Lenin.
Ma le origini dell’indipendenza dell’Ucraina vanno molto più indietro nel tempo. Ad esempio con il rinascimento letterario ucraino del XIX secolo, anche questo represso duramente dalla politica di russificazione forzata degli Zar moscoviti. E, se vogliamo andare ancora più indietro nel tempo, il fiero indipendentismo dei Cosacchi delle steppe a nord del Mar Nero, che tentarono di smarcarsi prima dal dominio polacco/lituano e poi da quello russo.
Ad esempio, all’inizio del ‘700 gli Hetman ucraini (Atamani in italiano) si allearono con la Svezia di Carlo XII. L’Hetman Ivan Mazepa si unì all’esercito di Carlo XII ma l’armata ucraino-svedese fu sconfitta dai russi a Poltava nel 1709.
Solamente nel 1764 lo stato cosacco fu soppresso da Caterina II di Russia ed annesso al territorio russo. Mentre la parte occidentale dell’Ucraina era sempre più soggiogata all’Impero Austriaco, pur mantenendo lingua e tradizioni in maniera più che evidente.
Dal lato della dominazione russa, invece, gli atti di repressione furono molteplici. Culminarono, oltre che nella invasione russa di oggi, con il genocidio dell’Holodomor in cui Stalin fece morire di fame milioni di ucraini.
Indipendenza dell’Ucraina: le radici medievali con il Ru’s di Kyiv
Senza dimenticare che Kyiv nell’alto medioevo fu il principale centro della civiltà denominata Ru’s, da non confondersi con la Russia attuale che peraltro all’epoca era in gran parte fuori dalla sfera dei principati della Ru’s, ad eccezione dei suoi attuali lembi nord occidentali che comunque gravitavano attorno a Kyiv.
Fin dall’antichità i territori dell’attuale Ucraina intrattennero rapporti culturali e commerciali con il bacino del Mediterraneo e l’Europa occidentale. Si pensi alle colonie greche e poi al Regno del Ponto tributario di Roma in Crimea e lungo le coste settentrionali del Mar Nero, o al Principato di Galizia/Volomiria nel XIII secolo, primo nucleo della futura nazione ucraina, mentre ciò che secoli dopo diventerà la Russia sopravviveva a stento sotto il giogo dell’impero mongolo e in tale condizione restò per secoli.
Espressione geografica? Ricorda qualcosa agli italiani
Diffidate dunque di chi ancora oggi sostiene che l’Ucraina sia solo un’espressione geografica. Un certo Metternich lo diceva anche dell’Italia, ricordate? Le differenze culturali presenti tra le varie aree della nostra penisola non impedirono il processo di unificazione nazionale. Lo stesso vale per l’Ucraina oggi.
Una mera “espressione geografica” non si batterebbe con le unghie e con I denti per difendere la propria libertà e indipendenza da un anno e mezzo di fronte alla brutale aggressione della Russia di Putin.
Il 24 agosto è dunque una giornata fondamentale della storia dell’Ucraina. E, in considerazione della resistenza contro l’invasione russa, oggi è una data fondamentale anche per l’Europa e tutti i popoli liberi.
Buon compleanno Ucraina!
In copertina, vista su Piazza Indipendenza dell’Ucraina, comunemente nota come “Maidan”. Foto di Glib Albovsky su Unsplash.