La strategia ucraina: colpire l’artiglieria russa, unica arma dove Putin aveva un ampio margine di vantaggio. Questa fase di attrito è preludio allo sfondamento delle linee russe
di Gabriele Bonafede
Secondo i dati diffusi dallo stato maggiore delle forze armate ucraine, le perdite russe in termini di sistemi di artiglieria (più comunemente “cannoni”) all’oggi ammontano a oltre 4600 unità.
Dall’inizio della controffensiva le forze armate ucraine hanno distrutto circa 1150 sistemi di artiglieria russi. Ciò è vero anche se si contestano le quantità in termini assoluti. Il trend è chiaramente quello comunque, anche in presenza di valori assoluti più ridotti (posto che lo siano). Le indagini satellitari di fonti indipendenti sui siti di stoccaggio russi, confermano una decisa accelerazione delle perdite in artiglieria russa.
In pratica, il 25% delle perdite russe in termini di artiglieria è avvenuto nei 40 giorni di controffensiva ucraina da inizio giugno a oggi. Il 75% è avvenuto invece nel corso dei precedenti 470 giorni di guerra circa.
Un tasso di perdite russe in artiglieria, nelle ultime 7-8 settimane, pari a circa 28 sistemi al giorno. Svariate volte superiore alla media dei lunghi mesi di guerra precedenti.
La strategia ucraina: colpire l’artiglieria russa, unica arma dove Putin aveva un ampio margine di vantaggio
Ciò vuol dire che la controffensiva ucraina è stata finora principalmente diretta a distruggere l’artiglieria nemica, più che a riconquistare territorio. A distruggere, cioè, l’unica arma dove le forze armate russe avevano un ampio margine di vantaggio quantitativo (non qualitativo).
Al livello quantitativo ormai la superiorità dell’artiglieria russa è stata annullata. Se si considera l’elemento qualitativo (potenza di fuoco e precisione, etc.) insieme a quello quantitativo, ormai l’artiglieria ucraina ha un margine sempre più evidente di superiorità rispetto a ciò che schiera al fronte il nemico.
Si deve aggiungere anche l’azione di sistematica distruzione dei centri logistici, dei depositi e delle comunicazioni russe operata dalle forze armate ucraine, anche in assenza di superiorità aerea.
La fase di attrito preludio allo sfondamento delle linee russe
Come detto in altre occasioni, la fase di attrito in termini di tempo, appare coincidere con le 8-10 settimane che si verificarono nel caso dell’operazione Overlord del giugno-luglio 1944.
Un periodo di 8-10 settimane che consumò la capacità difensiva dell’esercito del dittatore occupante di ieri (Hitler) preparando lo sfondamento che avvenne intorno al 24 luglio.
In tutto questo tempo, i propagandisti di Hitler, analogamente ai propagandisti di Putin di oggi, inondavano i media sostenendo che lo sbarco in Normandia (la controffensiva di allora) fosse stato un totale fallimento, e aveva messo gli eserciti Alleati in una situazione “impossibile” tra la linea di battaglia e il mare. Insomma, che lo sbarco in Normandia, anche se effettuato fisicamente, fosse “fallito” e si fosse “impantanato in una battaglia di attrito senza fine”.
Esattamente ciò che ci hanno propinato e ci propinano da settimane i propagandisti del dittatore criminale di oggi.