Al Teatro Biondo di Palermo è in scena il nuovo spettacolo di Roberto Alajmo: una commedia tanto gogoliana quanto siciliana, con la regia di Armando Pugliese. Una satira sul teatro al contempo graffiante e celebrante
di Gabriele Bonafede
La serata è iniziata con una raccomandazione davanti al Teatro Biondo da un “onirico” personaggio che leggeva il titolo in cartellone: “Buon secondo tempo dello spettacolo”. “Per via del titolo?”, domando… No, l’avventore era inglese e, pur conoscendo l’italiano, non sapeva che gli spettacoli al Teatro Biondo iniziano alle 21.00 e non alle 20.00.
All’uscita dal teatro, dopo aver visto “La compagnia del sonno”, ho avuto il dubbio di avere sognato quel turista inglese, indeciso nell’approfittare o meno di posti ancora disponibili in sala. Era vero o solo immaginario? Probabilmente era vero, quindi assolutamente immaginario. Rimarrà, forse, solo un ricordo persino distorto dal momento in cui è altamente probabile che non lo incontrerò mai più. Molti accadimenti della vita, siano essi ricorrenti o unici, sono come i sogni. Non li ricordiamo a meno che non li fissiamo in una scena. Possiamo segnarli in un calepino, anche io lo ho fatto a volte. Ma nella stragrande maggioranza dei casi è inutile farlo.
Sono sogni a occhi aperti gli spettacoli che vediamo a teatro? A volte sì, ma solo a volte. Sicuramente chi crea spettacoli riproduce le proprie idee e spesso i sogni, o parti di sogni, che riesce a ricordare o a segnarsi in un calepino. A volte, c’è chi realizza pure sogni altrui cercando di decifrarli, limitandosi così esclusivamente al ruolo di interprete. Ma una cosa è certa: tra sogno e teatro c’è una forte correlazione. Così come c’è tra sogno e qualsiasi altra arte. Chi sa realizzare i propri sogni in spettacolo di solito realizza anche buoni spettacoli. Sarà utile? Teoricamente sì, ma anche teoricamente no.
La compagnia del sonno di Roberto Alajmo: una commedia tanto gogoliana quanto siciliana
Non è la prima né sarà l’ultima rappresentazione teatrale sul teatro. Ma “La compagnia del sonno” ha un che di gogoliano, e non solo nella scelta dei nomi dei personaggi. È un teatro dell’assurdo, senz’altro. Ma è soprattutto una “burla seria”: un modo di rappresentare la propria esperienza a teatro senza sconti per nessuno, nemmeno per se stessi. È una satira sul teatro al contempo graffiante e celebrante.
Da qui unisce la riflessione al divertimento. Ponendo una serie di domande, non necessariamente con risposte più precise di un “può essere”. Cosa è il teatro di oggi? Quali sono i pregi e i difetti del teatro? E qualche risposta c’è, anche all’interno del gioco tanto goliardico quanto profondo della “commedia parlata”, quasi goldoniana. Ogni personaggio è una macchietta, una maschera, e il pregio sta nel realizzare effettivamente i sogni, anche quelli più ricorrenti e dunque banalizzabili.
Nondimeno troviamo gli elementi più classici del teatro di Pirandello: dall’imprigionamento nell’abito cucito sui personaggi dalla società, alla indeterminatezza del così è – solo – se vi pare, che così sia. Compresa la morte in scena, e il sogno realizzato nel rappresentare la propria morte. Insomma è una commedia tanto gogoliana quanto siciliana.
Interpreti e interpretazione
Pregevolmente interpretata in un’ennesima versione del siciliano reso comprensibile anche ai non-siciliani, esalta le doti attoriali della palermitana Stefania Blandeburgo nel ruolo di Sparagna. Catalizzatrice dell’impianto teatrale messo in scena dal noto regista teatrale napoletano Armando Pugliese. È lei che, in effetti, porta palla nel gioco quale regista in campo, in un ipotetico quanto azzardato parallelo calcio-teatro. Ma non potrebbe farlo se i suoi assist non fossero trasformati dal resto della squadra.
Una squadra di attori che, più che napoletana, è siculo-campana. Nando Paone interpreta Grifagno, il capocomico della Compagnia del sonno, leggendo la lingua di Alajmo in perfetto palermitano “nobile” o “artistico”. Gigio Morra, anch’egli volto noto napoletano al cinema e in tv, interpreta Scalogno: l’atteso regista “portafortuna” e di gran fama. Ovvero, il Godot che forse si farà vivo in scena, in qualche modo. Alla napoletana Angela Bertamino è affidato il ruolo di Micragna, la giovane attrice che vorrebbe rivoluzionare il teatro attraverso l’autogestione. Il catanese Claudio Zappalà interpreta Terragno, ovvero l’“ultima ruota del carro” della Compagnia del sonno. Ruota più giovane di tutti, e dunque vessata dal nonnismo dei colleghi…
Cinque attori per cinque personaggi che cercano, e in effetti trovano, un autore, amalgamando il testo di Alajmo e la regia di Pugliese in modo particolarmente efficace. Il tutto colorato dagli spassosi costumi di Dora Argento e le funamboliche scene di Andrea Taddei, cavalcate dalle musiche di Nicola Piovani.
Ne esce fuori un piccolo capolavoro che, sebbene in scena a Palermo in giorni di vacanza all’ombra del terzo scudetto napoletano, avrà presto qualcosa da dire nel panorama del teatro italiano.
Tanto più che interpreti e pubblico avranno sempre la possibilità di interpretare in innumerevoli sfaccettature il linguaggio cronicamente onirico e psicoanalitico dell’autore.
La compagnia del sonno
di Roberto Alajmo
regia Armando Pugliese
con Nando Paone, Gigio Morra, Stefania Blandeburgo, Angela Bertamino, Claudio Zappalà
scene Andrea Taddei
costumi Dora Argento
musiche Nicola Piovani
aiuto regia Giacomo De Cataldo
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo.
In scena al Teatro Biondo di Palermo, dal 28 aprile al 7 maggio 2023, Sala Grande.
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