Il risultato è particolarmente coinvolgente. Tanto più che scenografia, costumi e luci esaltano gli artisti redendoli parte integrante della luce e dello spazio: vibrando e fondendosi con una scena magistralmente creata da Francesco Zito
di Gabriele Bonafede
Tra i più classici nella danza classica, Le Corsaire è in scena al Teatro Massimo di Palermo riportando tutta l’atmosfera, la grazia, la forza di uno spettacolo che è stato ed è tuttora epocale. Le Corsaire rappresenta infatti il fluire dell’avventura della vita insieme alla capacità di affrontare le difficoltà ricercando la libertà.
Non può che essere un inno alla danza classica. Che è essa stessa l’espressione di un flusso cosmico realizzato attraverso forza, grazia e leggerezza assieme: la libertà.
Nondimeno, le rappresentazioni al Teatro Massimo in questi giorni propongono un’epopea che rifiorisce in tutta la sua rievocazione: quella della temerarietà divenuta arte. Fluiscono così in essenza vitale il Pas de Deux e i virtuosismi dei solisti, come le danze corali del Jardin Animé in un repertorio che trascina nell’emozione.
Banco di prova per generazioni di ballerini per virtuosismo e complessità di esecuzione, Le Corsaire è un balletto narrativo, ispirato all’opera omonima di George Gordon Byron, The Corsair, scritto nel 1814. Racconta le avventure del corsaro greco Conrad che sfida il potere di Seyd Pascià per sottrarre al suo harem la bella schiava Medora di cui è innamorato.
C’è tutto: dalla storia delle storie alla nostra storia al centro del Mediterraneo. È, se vogliamo, una storia molto siciliana: posta al centro delle vicissitudini del Mediterraneo come lo sono Palermo e la Sicilia. Ma è soprattutto la storia del balletto classico in sé stesso.
Un’epopea nell’epopea
Innumerevoli le rappresentazioni e tante, tantissime, le variazioni. Ma il cuore di Le Corsaire rimane quello dell’Opera di Parigi del XIX secolo. Quello che fece emozionare l’imperatrice di Francia Eugenia de Montijo a tal punto da ritenerlo lo spettacolo più bello alla quale aveva assistito, nel vederlo danzato dalla grande étoile Carolina Rosati insieme a Domenico Segarelli .
Fu il Le Corsaire che andò in scena nel gennaio del 1856 a l’Académie Royale de la Musique a Parigi allestito dall’italo-marsigliese Joseph Mazillier, all’anagrafe Giulio Mazarini. L’allestimento con musiche di Adolphe Adam su libretto di De Saint Georges e Mazilier che aprì una serie di successi a scala mondiale.
E di nuovo a Parigi, durante la Belle Époque, con l’innovazione corale di un altro marsigliese Marius Petipa del 1868, per la prima vera rilettura coreografica dello stesso Mazilier. Quando ebbe così tanto successo che altri balletti furono cancellati al fine di soddisfare le richieste del pubblico per Le Corsaire.
Fu questa la versione che aprì un nuovo ciclo di successo e fama a San Pietroburgo e poi negli Stati Uniti e nel mondo. Ed è andato incontro a un secolo e mezzo di rielaborazioni attraverso l’apporto di numerosi coreografi e con l’aggiunta di musiche di Cesare Pugni, Léo Delibes e Riccardo Drigo.
Sul piano culturale, artistico e letterario, rappresentare Le Corsaire è dunque confrontarsi con l’epopea nell’epopea. Significa confrontarsi con l’epopea dei corsari, narrata da Byron sul finire della guerra di corsa nel Mediterraneo prima dell’avvento delle navi a vapore e del declino finale dell’Impero Ottomano. Ma significa soprattutto confrontarsi con l’epopea stessa della danza classica in tutto il suo splendore.
Le Corsaire al Teatro Massimo
Jose Carlos Martinez, attuale direttore del Corpo di ballo dell’Opéra di Parigi, ne ha riscritto la drammaturgia, riducendo la durata del balletto da tre a due atti. E rendendo più accessibile e chiara la trama dell’azione, pur mantenendo tutti i momenti spettacolari che hanno reso celebre la coreografia fin dal debutto. A partire dal pas de deux del Corsaro, diventato famoso per l’interpretazione che ne diedero al Teatro alla Scala Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn nella versione di Petipa, e poi diventato un’immancabile prova di bravura e virtuosismo in tutti i gala di danza.
L’allestimento del Teatro Massimo conferma dunque un’impostazione classica che è vincente. Perché è nella logica espressione di questa opera in particolare e del balletto più in generale. La coreografia, anche con la grande idea del balletto corale apportata da Marius Petipa, appunto il Jardin Animé, è stata rimontata al Teatro Massimo in chiave tradizionale da Opéra parigina.
Le Corsaire al Teatro Massimo: una sfida nella sfida
È infatti quella ideata dalla coreografa Agnes Letestu, già acclamata étoile dell’Opéra di Parigi, chiamata insieme a Jose Carlos Martinez dal direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo Jean-Sebastien Colau.
Che afferma: “Con Le corsaire di Jose Carlos Martinez ho ritrovato lo stile francese con il quale mi sono formato e il suo intelligente approccio al rigore tecnico e alla precisione dell’assieme. Fin dal mio arrivo a Palermo come direttore ho voluto mettere al centro il balletto classico per mettere in risalto le qualità della Compagnia del Teatro Massimo formata da eccellenti danzatori di superba formazione classica, provenienti da celebri Accademie come quelle della Scala, dell’Opera di Roma e da altre ottime scuole italiane. Le Corsaire sarà una straordinaria occasione per affinare la loro esperienza tecnica e artistica”.
Il risultato è particolarmente coinvolgente. Tanto più che scenografia, costumi e luci esaltano la coreografia, le varianti e i virtuosismi degli interpreti nel dolce prorompere del ballo classico. Esaltando così gli artisti che sembrano essere parte integrante della luce e dello spazio, vibrando e fondendosi con una scena magistralmente creata da Francesco Zito con le luci di Jacopo Pantani.
Gli interpreti
Sul podio, la direttrice slovena Mojca Lavrenčič dirige l’Orchestra del Teatro Massimo. Le cinque rappresentazioni (ultima replica oggi 19 marzo 2023 alle ore 17.30) hanno visto all’opera tre cast.
Nei ruoli principali del corsaro Conrad e della bella Medora danzano i ballerini del Corpo di ballo del Teatro Massimo, Linda Messina e Michele Morelli, ai quali è stato recentemente assegnato il Premio “Eccellenze della danza”, che si sono alternati nelle repliche con Carla Mammo Zagarella ed Emilio Barone.
Mentre al debutto è stata protagonista una coppia di grandi ospiti internazionali formata dalla ballerina georgiana Maia Makhateli e dall’austriaco Jakob Feyferlik, primi ballerini del Dutch National Ballet di Amsterdam.
Negli altri due ruoli principali, protagonisti fin dalla prima i ballerini del Teatro Massimo, Giorgia Leonardi, Martina Pasinotti e Yuriko Nishihara che si sono alternati nel ruolo di Gulnara e in quello di Lankedem Alessandro Casa, Diego Mulone e Alessandro Cascioli.
E ancora per i ruoli di Birbanto e della sua amica, danzano Diego Millesimo con Romina Leone e Giovanni Traetto con Valentina Chiuli.
Scheda tecnica
Le Corsaire
Balletto in due atti
Libretto di Vernoy De Saint Georges e Joseph Mazilier
dal poema The Corsair di George Gordon Byron
Musica di Adolphe Adam
e di Cesare Pugni, Léo Delibes, Riccardo Drigo
Coreografia José Carlos Martinez
ripresa da Agnès Letestu
Direttore Mojca Lavrenčič
Scene e costumi Francesco Zito
Luci Jacopo Pantani
Assistente ai costumi Mario Celentano*
Allestimento del Teatro dell’Opera di Roma
Personaggi e interpreti
Medora Maia Makhateli (15, 16) / Linda Messina (17, 19) / Carla Mammo Zagarella (18)
Conrad Jakob Feyferlik (15, 16) / Michele Morelli (17, 19) / Emilio Barone (18)
Gulnara Giorgia Leonardi (15, 16) / Martina Pasinotti (17, 19) / Yuriko Nishihara (18)
Lankadem Alessandro Casà (15, 16) / Diego Mulone (17, 19) / Alessandro Cascioli (18)
Birbanto Diego Millesimo (15, 16, 19) / Giovanni Traetto (17, 18)
Amica di Birbanto Romina Leone (15, 16, 19) / Valentina Chiulli (17, 18)
Pascià Vincenzo Carpino (15, 16, 17, 19) / Filippo Terrinoni (18)
Eunuco Giuseppe Rosignano
Coppie di corsari solisti
Chiara Sgnaolin, Gianluca Mascia (15, 16, 18)
Mathilde Marlin, Alex Gattola (17, 19)
Lucia Ermetto, Giovanni Traetto (15, 16)
Annamaria Margozzi, Dennis Vizzini (17, 18, 19)
Tre odalische
Francesca Davoli (15, 16, 18) / Michaela Colino (17, 19)
Francesca Bellone (15, 16, 18) / Sabrina Montanaro (17, 19)
Michela Mazzoni (15, 16, 18) / Chiara Sgnaolin (17, 19)
Corpo di ballo e Orchestra del Teatro Massimo
Direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau
Maître de ballet Guido Sarno
*dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma