di Guido Rizzo Cavadi
Una bimba perde i genitori in un incidente stradale e viene affidata alla zia che, tuttavia, la trascura a causa del lavoro. Abbandonata a sé stessa, la bimba finisce per sviluppare un legame speciale con una bambola-cyborg che, una volta “abbinata”, fungerà da amica, sorella, madre e psicoterapeuta in un crescente vortice di dipendenza affettiva e alienazione dalla realtà.
Ottima e interessante premessa per un film che regge bene la prima parte elevandolo ad apoteosi della dipendenza tecnologica ed evitando i temi dell’abuso dei social e/o dei videogiochi, particolarmente radicati nel sentire comune e di facile consumo da parte del pubblico.
Ben venga M3GAN ma…
Nel bene e nel male, a oggi, il mondo reale difetta di caregivers cibernetici. Perciò ben venga M3GAN che osa esplorare una dimensione a noi sconosciuta riuscendo a far parlare di sé.
Tutto il fascino dell’ignoto ben può riassumersi in quell’angelico corpicino di un metro e venti di altezza e dal valore di 10.000 dollari e i cui occhi puntati addosso monitorano costantemente ogni singola variazione del tuo stato fisico e mentale. Suggerendoti sempre la cosa giusta da fare e, all’occorrenza, intervenendo per debellare fisicamente qualsiasi minaccia di un qualsiasi male alla tua persona.
Una creatura affascinante e terribile allo stesso tempo, quasi sfingea, che disorienta gli spettatori cuocendone, a fuoco lento, gli animi in attesa della rivelazione delle carte in tavola.
Ed è proprio qui che M3GAN, dopo aver mostrato la propria singolare identità cinematografica di fantascienza drammatica per buona parte dello show (pur non raggiungendo mai le vette di I.A. di Steven Spielberg), finisce per frantumarla (s)cadendo nel cliché da serie B.
E rivelandosi, così, incapace di mantenere quella flemmatica ambiguità che lo sguardo di un cyborg sprigiona in modo del tutto naturale (abbastanza eloquenti le risatine del mio vicino di poltrona…).
Sembrava una splendida bambola di porcellana ma, alla fine, si è rivelata una banale bambola di silicone. Peccato.
Scheda tecnica
(maggiori informazioni da Cinematografo.it)
Regia: Gerard Johnstone. Attori: Allison Williams – Gemma, Violet McGraw – Cady, Jenna Davis – M3gan (voce, Ronny Chieng, Brian Jordan Alvarez, Jen Van Epps, Lori Dungey
Sceneggiatura: Akela Cooper, James Wan. Fotografia: Peter McCaffrey. Scenografia: Kim Sinclair
Durata: 102. Colore: C. Genere: HORROR THRILLER. Produzione: UNIVERSAL PICTURES, ATOMIC MONSTER, DIVIDE/CONQUER, JASON BLUM PER BLUMHOUSE. Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES. Data uscita in Italia: 4 gennaio 2023.
Altre recensioni e notizie nella rubrica “Cinema” di Maredolce, qui in questo link.