di Massimiliano Paleari
Eccoci qui, ad un anno di distanza dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina su larga scala. Quella su “piccola scala” era già iniziata anni prima, con l’occupazione russa della Crimea e con le infiltrazioni destabilizzatrici nel Donbass seguite da un gigantesco sostegno armato e militare in tutto e per tutto ai cosiddetti separatisti russi.
Lo confesso, ero tentato da un articolo dai risvolti inevitabilmente retorici, una breve cronistoria di questi 365 giorni drammatici. Poi mi sono detto che di articoli di questo tenore la rete ne sarà sommersa.
Anche perché è facile trovare un riassunto nella voce di Wikipedia in inglese (qui il link), facilmente traducibile con gli strumenti disponibili gratuitamente online, posto che la voce in italiano potrebbe essere meno precisa per ovvie ragioni.
Meglio allora concentrarmi su un aspetto che continua a colpirmi in maniera particolare: l’assordante mancanza di vera empatia per ciò che sta accadendo sull’uscio di casa nostra dimostrata da troppe persone.
Detto in altro modo, quelli che, pur dichiarandosi dispiaciuti per le sofferenze del popolo ucraino, subito dopo inanellano una lunga serie di “però”. E che somigliano tanto a quelli che iniziano un discorso con “io non sono razzista, però…”.
Quelli che fanno di tutto per giustificare l’ingiustificabile, seguaci dei numerosi campioni italiani di arrampicata sugli specchi.
Quelli che sono affetti da benaltrismo a senso unico
Iniziamo con quelli affetti da benaltrismo a senso unico. Per cui se scrivi dei bambini ucraini in pericolo, immediatamente puntano il dito accusandoti di non parlare dei bambini siriani o iracheni o somali o palestinesi o yemeniti.
Queste persone dovrebbero spiegarmi perché non avviene il contrario. A me non verrebbe mai in mente di commentare sotto un post in cui si parla dei campi profughi palestinesi e delle difficili condizioni in cui lì vivono i bambini, accusando l’autore di non parlare di quelli ucraini.
Eppure, adesso va detto, succede anche questo. Spesso questi difensori dei bambini palestinesi non dicono mai nulla sui bambini ucraini. Per loro i bambini ucraini non esistono. Spesso sono anche quelli che difendono le donne oppresse dal regime iraniano, ma poi dimenticano di criticare lo stesso regime iraniano nel momento in cui, sempre lo stesso identico regime, manda droni a massacrare i civili ucraini.
I “neutrali”, i sinistri e i destri dalla memoria corta
Quelli che premettono di essere neutrali, ma poi ti ripetono a pappagallo tutte, ma proprio tutte, le argomentazioni propagandistiche di Putin e del suo regime. Un regime che, in tutta evidenza, neutrale non è in questa guerra. E che per giunta vieta, opprime e sopprime, qualsiasi voce che contrasti le loro speciose narrazioni di propaganda.
Quelli “di sinistra” che sotto sotto parteggiano per Putin perché è un nemico dell'”imperialismo capitalista americano”. Dimenticandosi che la Russia oggi è uno Stato in cui sono presenti all’eccesso tutte le storture del peggior capitalismo aggravate da un quadro di gravissime carenze democratiche, di assenza dei diritti civili, di asimmetria nella distribuzione della ricchezza e di welfare.
E quelli che sono “di destra” ma sotto sotto parteggiano per Putin perché è l’uomo forte al comando e perché “è amico di Berlusconi”.
Dimenticandosi che si tratta di un uomo cresciuto a pane, comunismo e KGB: la peggiore espressione del regime liberticida staliniano/sovietico nella sua ultima e grottesca incarnazione rosso/bruna/zarista.
Quelli che vorrebbero fare i santi pacifisti con il sangue versato dagli altri
Quelli di centro, cattolici più o meno progressisti, che considerano la pace un “valore assoluto”. Dimenticandosi che se oggi possono fare le marce arcobaleno Perugia/Assisi senza essere presi a manganellate dalla polizia e senza essere deportati in campi di “rieducazione” è perché qualcuno (spesso venuto da oltreoceano) in tempi poi non lontanissimi li ha difesi con le armi.
Qualcuno ha imbracciato un fucile, ha sparato con un cannone e sì, ha anche bombardato da un aeroplano per permettere la libertà di manifestare che il l’italianissimo regime fascista non permetteva. Qualcuno ha versato il suo sangue per permettere a loro di essere liberi di parlare.
Molte decine di migliaia di angloamericani hanno versato il loro sangue in Italia insieme ai partigiani italiani, armati di armi angloamericane o francesi, per renderli liberi di manifestare il loro santo pacifismo che invece è severamente vietato in Russia, in Cina o in Corea del Nord. Ma evidentemente ci sono quelli che hanno dimenticato tutto questo, compresi taluni sedicenti “partigiani” dell’Anpi di oggi.
Gli egoisti e i grotteschi seguaci dei comici nostrani
Poi ci sono quelli talmente egoisti da fregarsene di tutto e tutti. “Basta che non mi aumentino di un centesimo la bolletta del gas”, e poi li vedi sperperare in cose del tutto inutili, e in tipici prodotti del mondo Occidentale, l’equivalente di 10 bollette del gas. E lo scrivono pure nei social social del deprecato mondo occidentale, come Facebook o Twitter.
Ci sono persino quelli che hanno votato o votano il partito fondato da un comico italiano miliardario e poi irridono Zelensky in quanto ex comico, come se fosse una colpa. Evidentemente secondo loro i comici possono fondare un partito solo in Italia, ma in altri paesi la cosa diventa ridicola.
Quelli che non hanno mai aperto un libro di storia o di geografia
Quelli ignoranti che pensano che l’Ucraina sia una “provincia russa” collocata chissà dove. Non sapendo che Trieste è più vicina all’Ucraina che a Palermo. E che per secoli, fino al 1918, molti italiani e molti ucraini furono cittadini dello stesso Stato, quello asburgico, con un intenso scambio di usi e costumi. Mentre i cittadini di Palermo e Trieste erano cittadini di Stati molto diversi, con lingue molto diverse tra loro e mangiavano persino cose del tutto diverse.
Quelli più o meno acculturati che ti parlano delle radici comuni russo/ucraine e della “Grande Madre Russia” e che pontificano di “eurasismo”. Che poi in realtà non sanno nemmeno loro come declinarlo, dal momento che sul piano storico esso si è concretizzato con gli Unni di Attila, oppure con l’Impero Mongolo e con quello zarista/sovietico. Non esattamente modelli di civiltà o particolarmente attrattivi, soprattutto dal punto di vista della qualità della vita e della possibilità di manifestare liberamente le proprie idee…
E dimenticando che radici comuni più o meno forti non hanno mai impedito a due nazioni di vivere separatamente se non desiderano farlo “sotto lo stesso tetto”.
Quelli che non conoscono nemmeno la storia dell’Italia
Quelli che ti dicono che “in fondo la Crimea e il Donbass sono abitati da russi” ma che non si sognerebbero di restituire all’Austria il Sud Tirolo abitato da Austriaci di lingua tedesca o di trasferire il Piemonte alla Francia perché per secoli quella regione fu governata da una dinastia con radici Oltralpe e che a Corte parlava il Francese. E non parlo della Val d’Aosta per carità di patria.
E sono gli stessi che non sanno che gli italiani piemontesi hanno combattuto proprio in Crimea e proprio a fianco dei turchi, degli inglesi e dei francesi contro i russi, precisamente per guadagnarsi il sostegno necessario, diplomatico e militare, a formare l’Italia unita.
Quelli che dicono che l’Occidente è “il male”, ma continuano a vivere in Occidente
Quelli che ti dicono che anche gli USA e l’Occidente hanno le proprie colpe, se non le colpe maggiori, ma poi in questo Occidente continuano a vivere adottandone completamente, nel bene e nel male, lo stile di vita.
Signore e signori, la Siberia è sottopopolata e, se amate l’esotico, ci sono anche la Corea del Nord e l’Iran. Cosa aspettate a trasferirvi? Lì sarete lontani dalla nefasta influenza liberal-capitalista di marca anglosassone. Lì potrete sperimentare la gioia di altri modelli di società se quella in cui viviamo vi produce così ribrezzo.
Quelli che danno la colpa di esistere agli ucraini
Eh sì, perché per la variegata umanità di cui sopra, riassumendo, gli ucraini hanno tre “colpe” imperdonabili. La prima “colpa” è che si ostinano a resistere all’aggressore. La seconda, se possibile ancora più grave, è che lo fanno con il sostegno occidentale.
La terza è che aspirano, che cosa inaudita, ad entrare nel nostro sistema di alleanze e nella nostra architettura politica (UE/NATO). Per queste persone vanno bene tutte le lotte di liberazione di questo mondo a condizione che siano anti-occidentali, vale a dire contro noi stessi e i nostri valori di libertà. Perché ne abbiamo valori di libertà, al netto dei difetti che nessuno nega. Per queste persone gli ucraini hanno la colpa di esistere. Il che è a dir poco preoccupante.
Per fortuna noi italiani non siamo tutti così. È un anno però che mi sorbisco i discorsi di quelli così. Sapete che vi dico? Quelli così hanno già fatto molto più che infastidire con palesi e odiose contraddizioni. Quelli così rappresentano esattamente le fondazioni su cui si basa il terrore e l’orrore perpetrati dai regimi russo, iraniano, nordcoreano e dei dittatori sparsi per il mondo.