di Nataliya Hrushetska
Non seguo Sanremo. Non conoscevo Tananai. Casualmente ho sentito la sua canzone “Tango” con cui ha partecipato al festival.
Racconta di amore e lontananza. Il significato del brano è più chiaro grazie al video ufficiale, che racconta la storia di Olga, Liza e Maxim, una famiglia ucraina la cui vita è stara sconvolta dall’invasione russa.
Lei scappata con la figlia in Italia, lui rimasto in patria a combattere. Una famiglia di tante.
Il videoclip della canzone, che dovrebbero proiettare durante l’esibizione sul palco, spiega esattamente dove nasce l’amore raccontato nel brano, un amore che si è cementato in un momento terribile come la guerra, in cui il dolore per la distruzione e la morte che imperversano in quei luoghi, si aggiunge alla sofferenza per una storia che vive di distanza, di mancanza e di incertezza.
Le immagini di “Tango” sono spezzoni di vita quotidiana. Parlano di una vita prima trascorsa insieme e poi brutalmente divisa dall’imminenza di una guerra e la sua crudeltà.
“Ma chissà perché Dio / Ci pesta come un tango.”
“E quel che sono, non volevo esserlo” con meno di dieci parole descrive benissimo i danni della guerra che ha messo il fucile tra le mani di un ragazzo che fino al giorno prima manovrava un mouse e quanto possa dilaniare ogni anima.
Tananai canta: “Io tornerò un lunedì, ma qui non è mai lunedì”. A sottolineare il fatto che non c’è un tempo, non c’è una fine stabilita, mentre in sottofondo scorrono i ricordi circoscritti dallo schermo di un telefono.
“Qui fa freddo, ci sono meno 12 ma io sono riscaldato dal tuo amore” si sente dire dal soldato sul finire del video in un messaggio rivolto alla sua donna.
Grande brano. Mi sono emozionata veramente. È una delle più belle canzoni d’amore di sempre. Amore per la donna, per la patria e per la libertà. Amore che resiste a tutto.
Tango di Tananai, con il video originale della produzione il messaggio è molto più chiaro e profondo
Canzone meravigliosa che diventa un capolavoro assoluto in momento in cui la si ascolta guardando il video. Una profondità che purtroppo non sarà percepita dai tanti anestetizzati di questa società adagiata nella mediocrità.
La canzone, il testo e il video creano un’emozione unica che ci fa capire una volta in più quanto sia devastante la guerra e quanto ci manca la pace. La canzone che trasmette la vita reale. Tananai ha avuto il coraggio di dire ciò che la RAI doveva. Tanto rispetto.
Grazie infinite Tananai e agli autori di “Tango”.
In copertina, Alberto Cotta Ramusino, in arte Tananai. Immagine tratta dalla pagina Facebook dell’artista.