di Gabriele Bonafede
A maggio del 2020, quando ancora la quarantena era totale, avevamo ricordato che quando il teatro riaprirà saremo fuori dalla preistoria. Torneremo a orientarci tra i meandri del percorso umano solo attraverso la piena riapertura dei teatri.
Siamo, oggi, fuori dalla preistoria e tornati nella storia? Purtroppo non dipenderà unicamente dai teatri, ma da altro. In ogni caso, i teatri stanno lavorando con il massimo di impegno e passione perché l’umanità torni ad evolversi nell’alveo della storia. Per abbandonare il disorientamento e la barbarie di un mondo senza teatro.
E il Teatro Biondo di Palermo titola la stagione della rinascita post-pandemia Disorientamento (col prefisso tagliato). A rimarcare la ricerca di un ritorno alla storia, un ritorno all’orientamento verso il futuro.
La stagione 2021-2022 è così programmata nel segno della rinascita: tra prime assolute, valorizzazione degli autori e degli artisti siciliani – anche attraverso la prima edizione di un Premio – e progetti speciali internazionali.
Il 1° settembre è anche cominciata la campagna abbonamenti della nuova stagione del Teatro Biondo di Palermo. Si tratta di una sfida che può essere vinta solo con il sostegno del pubblico.
Disorientamento, una stagione 2021-2022 di rinascita
Una stagione di rinascita, dunque “per tornare a vivere il teatro in presenza nella sua naturale dimensione di condivisione, per ritrovare insieme l’orientamento dopo mesi di sbandamento e incertezze.
Partendo da queste premesse, la nuova stagione del Teatro Biondo di Palermo si intitola Disorientamento, (col prefisso tagliato) per ribaltare il significato della parola e lasciarsi alle spalle la sensazione di smarrimento degli ultimi mesi”, annuncia l’ufficio stampa del Biondo.
«Aprire un sipario – spiega Pamela Villoresi – è come aprire le buste di mille lettere e scoprirne il contenuto: missive di artisti di ieri e di oggi che sono rimaste mute, ammonticchiate per un anno, come i messaggi d’amore, le riflessioni su ciò che sarà il nostro lavoro, il tornare a stare insieme e perché; racconti che aprono tante domande utili e importanti per aiutarci a dare risposte più adeguate ad un futuro che ci appare più misterioso di sempre. Il Teatro può offrire prospettive diverse, esempi, metafore: è catartico, divertente e poetico»..
«Noi abbiamo cercato – continua la direttrice del Biondo – di aprire un ventaglio, anzi due, più variegati e articolati possibile. Gli spettacoli sono spesso collegati fra loro e seguono un filo di proposta e di pensiero. La nostra linea resta quella di affondare sempre più le radici nel nostro territorio e di aprirci ad una ricerca ampia e internazionale. Vogliamo che ognuno sia destinatario di varie lettere, che con molta attenzione, dedizione e molto amore, vi stiamo inviando. Che il disorientamento possiamo finalmente buttarcelo alle spalle».
Ventisei spettacoli e il “Premio Teatro Biondo – Sicilia di Scena”,
La stagione 2021-2022 del Teatro Biondo si articolerà tra Sala Grande, dove debutteranno 15 spettacoli, tra cui 6 prime nazionali, e Sala Strehler con 11 spettacoli, due dei quali in prima assoluta.
In tutto 26 spettacoli di cui 16 saranno produzioni o coproduzioni del Biondo, ai quali si affiancheranno alcuni progetti speciali di respiro internazionale e spettacoli per bambini. Diversi gli autori e gli artisti siciliani in programma, tra cui Franco Scaldati, al quale saranno dedicate due produzioni.
Previsto a febbraio anche il “Premio Teatro Biondo – Sicilia di Scena”, dedicato ai giovani artisti siciliani, che prevede la produzione del progetto di spettacolo ritenuto più interessante e l’ospitalità di altri due.
La stagione 2021-2022 “Disorientamento” propone un equilibrato mix tra rivisitazioni di grandi autori e nuove proposte, valorizzando il dialogo tra il teatro realizzato in Sicilia e le esperienze nazionali e internazionali. Un percorso nel percorso, che propone la propria e l’altrui storia quale piattaforma di rinascita.
Tra gli autori e realizzatori siciliani, spiccano Andrea Camilleri, in una prima teatrale assoluta del suo “La concessione del telefono”, Franco Scaldati, Roberto Andò ed Emma Dante, che aprirà la stagione come avvenuto negli ultimi anni.
Franco Scaldati al Teatro Biondo per la stagione 2021-2022
Di Franco Scaldati ci saranno due spettacoli, uno in Sala Grande e uno alla Sala Strehler.
In Sala Grande, Il cavaliere sole andrà in scena, in prima nazionale, il 19 novembre 2021. È un progetto di Enzo Venezia e Mario Incudine affidato alla regia di Cinzia Maccagnano, vedrà in scena Paride Benassai, Gino Carista, Salvo Piparo, Serena Barone, Egle Mazzamuto, Antonio Pandolfo e lo stesso Incudine, che ha scritto ed eseguirà le musiche dal vivo insieme a Salvatore Clemente, Lavinia Mancusi, Michele Piccione e Antonio Vasta.
Nel Cavaliere Sole si ritrovano alcuni dei temi e delle figure più ricorrenti del teatro scaldatiano: personaggi strampalati e sognatori, ingenui o smaliziati, che interagiscono tra di loro e con l’ambiente circostante come sospesi tra la veglia e il sonno.
In Sala Strehler dal 23 marzo al 3 aprile andrà in scena l’Inedito Scaldati a cura di Livia Gionfrida, con Melino Imparato e Rori Quattrocchi.
Un esperimento drammaturgico che recupera le diverse traduzioni che il grande poeta siciliano ha realizzato dall’opera di Shakespeare, cucite insieme in una nuova storia che si fa avanspettacolo e gioco scenico, in un continuo rimando tra attore e personaggio, tra poesia e canzone.
La Scuola del Biondo
I giovani allievi della Scuola del Biondo saranno i protagonisti, tra aprile e maggio, anche dei due capitoli di Una stanza tutta per noi, che nascono dalle riflessioni e le testimonianze sul difficile momento che gli studenti di Palermo hanno vissuto a causa della pandemia. Gli allievi saranno guidati dalla drammaturga Beatrice Monroy nel primo capitolo, mentre il secondo sarà curato da Rosario Palazzolo.
Il programma completo per la stagione 2021-2022, con brevi descrizioni, è consultabile cliccando su questo link.