Con l’operazione “Bivio 2” un altro duro colpo al mandamento di San Lorenzo
di Giovanni Burgio
Giulio Caporrimo, arrestato assieme ad altre 7 persone mercoledì 21 luglio, ha riaffermato il proprio potere sul mandamento San Lorenzo – Tommaso Natale grazie alle capillari, quasi ossessive, estorsioni effettuate sulle attività economiche ricadenti nel suo territorio di competenza.
Non c’è stato imprenditore, commerciante, appalto o movimento d’affari, che è sfuggito alla “messa a posto”, al “sovvenzionamento ai carcerati”, al “regalo di natale”. Vincenzo Taormina, Antonino Vitamia, Vincenzo Billeci, li imponevano puntualmente a chi lavorava in questa parte di Palermo.
Cosa Nostra: estorsioni a tappeto
Se c’era un nuovo lavoro di scavo a Sferracavallo (altra borgata del cosiddetto “Mandamento San Lorenzo-Tommaso Natale), bisognava subito accertare “a chi appartenesse”; se si stavano facendo delle ristrutturazioni in una scuola, occorreva pagare il dovuto; quando una ditta di costruzioni resisteva, gli si bruciava un furgone; se il titolare del club privato non voleva cedere la gestione del bar, lo si minacciava brutalmente.
E alcune di queste estorsioni e “concessione di permesso” hanno avuto risvolti paradossali se non addirittura comici. C’è il costruttore edile che protesta con il boss per la mancata aggiudicazione dell’appalto da 780.000 euro; un altro titolare di lavori che si rivolge ad altri capifamiglia per intercedere sul “permesso”; il piccolo bar che paga all’uomo sbagliato della cosca; il proprietario di numerosi garage che andato da Caporrimo per ottenere uno sconto, si ritrova invece a pagare di più perché alcune di queste attività erano sfuggite “al controllo”.
Undici sono state le estorsioni accertate dalle indagini. Due gli imprenditori che si sono ribellati e hanno denunciato.
Le scommesse on line
Ma se il controllo del territorio si ottiene attraverso “il pizzo”, i soldi, quelli veri, si fanno con le scommesse on line, in particolare attraverso il “Pannello Platino Bet”.
Giuseppe Vassallo, proprietario di diverse agenzie, avrebbe pagato a Cosa Nostra 1.000 euro a settimana. In questo caso però, dicono gli investigatori, non si tratterebbe di una vera e propria estorsione, ma di una collaborazione fra il titolare dei punti scommesse e l’organizzazione mafiosa.
Vassallo, infatti, avrebbe cercato deliberatamente e continuativamente i boss, sia per ottenere l’autorizzazione ad aprire altre agenzie, sia per avere maggiori vantaggi commerciali da questi rapporti illeciti.
La guerra intestina a Cosa Nostra
In questi ultimi dieci anni il mandamento San Lorenzo – Tommaso Natale ha subito ben dieci operazioni antimafia, e le ultime due, a gennaio 2021 e questa di luglio, hanno la stessa denominazione “Bivio” per un preciso motivo. Gli affiliati e i capifamiglia, infatti, si trovano davanti ad una scelta, a un bivio: seguire le direttive dell’ultima Commissione provinciale ricostituitasi a Baida il 29 maggio del 2018, o negare “la legittimità” di questa nuova Cupola?
Giulio Caporrimo non ha dubbi, e ha le idee abbastanza chiare in proposito. Li esplicita a sé stesso e ad alta voce nei suoi frequenti soliloqui captati dalle cimici installate nella sua macchina: “Questa non è più Cosa Nostra. Non possono due, tre mandamenti fare la Commissione. E poi sono tutti pentiti, e si spaventano. Quando gli proponi di fare qualcosa di serio, scappano, hanno paura. Si sono ridotti come gli stiddari. Cosa Nostra è ormai come la Stidda. Questa è una Cosa come ci viene, come ci appare a loro. Cosa Nostra è come un campo di zingari”. ()
Infatti Caporrimo, uscito dal carcere, non riconosce il reggente designato dalla Commissione, Francesco Palumeri, e, tra il 2019 e il 2020, se ne va per qualche mese a Firenze. Tornato però nel suo territorio viene subito riconosciuto come capo dai suoi uomini, anche se il Tribunale del riesame non gli imputa questo ruolo direttivo sul mandamento.
Insomma, in uno dei mandamenti più violenti di Palermo si combatte la battaglia fra la vecchia Cosa Nostra e i nuovi capi delle famiglie mafiose.
In copertina: Mondello e, sullo sfondo, le altre borgate di Palermo controllate dal cosiddetto “Mandamento” mafioso di San Lorenzo – Tommaso Natale. Photo by Henrique Ferreira on Unsplash