di Manfredi Miconi
Innanzitutto, un piccolo giochetto: pensate che chi scriva sia vaccinato?
Tenete a mente questa domanda, datevi una risposta e poi controllatela alla fine. Prometto di non barare.
Conoscerete sicuramente i tipici talk show politici italiani. Durante la stagione invernale ve n’è praticamente uno ogni sera. La struttura di questi programmi è più o meno sempre la stessa: vi sono vari “blocchi” delimitati dalla pubblicità, ognuno dei quali caratterizzato da un argomento da dibattere.
Visto che, a seconda della trasmissione, gli opinionisti e gli ospiti sono più o meno gli stessi di settimana in settimana, capita che qualcuno di loro “rimanga” anche per il “blocco” successivo. È la prassi.
Il DDL Zan e l’imperituro Covid
In questo ultimo periodo nel quale due degli argomenti più caldi sono stati il DDL Zan e l’imperituro Covid, si è assistito più volte ad un curioso spettacolo: le stesse persone che in un blocco invocavano con gli occhi da cerbiatto e la voce rotta dal pianto, rispetto e tutela per le bistrattate minoranze, i disabili, i deboli, i fragili vittime di bullismo, violenza e discriminazione, le ritrovavi in quello successivo che con voce ferma e occhi iniettati di sangue a lanciare anatemi terrificanti per chiunque si rifiutasse di vaccinarsi.
“Green Pass obbligatorio? Ma come si fa a non volerlo? Ma mi pare il minimo!”;
“A chi non si vaccina bisogna impedire di uscire, di lavorare. Ebbene sì, caro lei!”;
“TSO per chi si rifiuta di vaccinarsi? Ammetto che detta così è una opzione che suona eccessiva, ma come si fa ad escluderla a priori. Ma non siamo ipocriti”.
“C’è un’emergenza signori miei! I camion dei morti, non scherziamo! Quale libertà!”
Questo spettacolo paradossale viene ogni giorno accompagnato dai post che invadono le bacheche dei social. Meme, battute (anche pesanti), ironie sui “no vax” dalle medesime persone che hanno sempre esternato empatia massima per tutte le grandi battaglie progressiste degli ultimi anni: dai gessetti colorati antiterrorismo, alle magliette rosse antisovraniste, fino al DDL Zan mostrato orgogliosamente scritto a pennarello sulla mano corredato da faccia truce.
No Vax, Covid, TV e talk show: qualcosa non funziona
C’è oggettivamente qualcosa che non funziona. Lasciamo stare per un attimo tutte le teorie mediche considerate eretiche che smentirebbero quelle c.d. ufficiali. Non mi interessano minimamente. Mettiamo, per un attimo, da parte anche i discorsi sulle nobilissime battaglie sulla libertà, tutte le storie sui diritti costituzionali violati, le varie strumentalizzazioni politiche di Destra e compagnia cantante.
C’è qualcosa di molto più perverso sotto, qualcosa che riguarda non la Costituzione, non la Destra o la Sinistra, ma l’animo umano e la sua tendenza ad essere corrotto.
Mi chiedo come sia possibile che l’anima progressista e più tollerante del nostro Paese, quella cattolica, ma soprattutto progressista, che ha sempre abbracciato le lotte di obiezione di coscienza, di libertà (compresa quella sacrosanta delle donne di decidere sul proprio stato di gravidanza), di autodeterminazione; lo stesso mondo che ha visto spesso dietro una violenza commessa una violenza subita, fino a giustificare finanche l’assassino, ecco, esattamente questo mondo si trovi compatto nella “tolleranza zero” contro i c.d. “No Vax”.
Per i “No Vax” non v’è perdono, per loro nessuna pietà. Non meritano la libertà di spostarsi, di parlare, di esprimersi, di protestare, di lavorare. In una parola, non meritano di essere considerati dei cittadini degni di questo nome o, se vogliamo farla più drammatica, degli esseri umani.
Chi sono i No Vax?
Esattamente chi sono, però, questi “No Vax”? Sono tutti come quegli svalvolati che si vedono girare per le piazze vestiti di arancione? Sono tutti degli stupidi ignoranti, complottisti, terrapiattisti che pensano di curare il tumore bevendo la propria urina? No, non proprio.
Ad oggi, in Italia, ci sono circa 22 milioni di cittadini non ancora vaccinati.
Secondo i mezzi di comunicazione italiani sarebbero tutti dei potenziali e pericolosissimi “No Vax”, semplicemente perché potrebbero decidere di non vaccinarsi. E qui casca l’asino. Perché a vaccinarsi non sono solo gli svalvolati o i sediziosi di ogni età, ma anche chi ha semplicemente… paura.
Eccola qua, finalmente. La parola regina di questa fase storica della nostra civiltà, quella che detta i comportamenti e le decisioni della maggior parte delle persone, ma che nessuno osa pronunciare.
Chi non si vaccina ha principalmente paura. Paura per delle informazioni confuse e contraddittorie diffuse sin dall’inizio di questa vicenda da chi, invece, avrebbe dovuto rassicurare. Paura per i (tanti) morti per Covid. Paura per i (pochi) morti per i vaccini. Paura generata dall’orrenda quotidiana strumentalizzazione ideologica che la politica (Destra e Sinistra) ha fatto sin dall’inizio dell’emergenza pandemica.
Chi non si vaccina ha paura, semplicemente perché è una persona…fragile. Perché non tutti siamo forti e non tutti reagiamo alla stessa maniera. La paura è irrazionale, non è sempre il frutto di un ragionamento perverso o sbagliato.
No Vax, Sì Vax, “buoni e cattivi”
Come si fa, in nome della grande tradizione culturale Cattolica e della Sinistra Italiana, affermare che una madre che abbia paura di vaccinare il figlio dodicenne non possa essere compresa? Non possa meritare ascolto o empatia? No, niente. Semplicemente arriva il marchio ideologico “No Vax” ed il problema è risolto. Il nemico del Popolo è identificato e va eliminato.
“Eh ma guarda che è principalmente gente ignorante”. Ed allora rassicurala, convincila. Accoglila. Educala. Non giudicarla, non condannarla. Perché anche l’ignoranza non è una colpa, è spesso il frutto di una ingiustizia sociale o anche solo di una mente “semplice”. La ratio dell’istruzione obbligatoria in uno Stato Sociale è esattamente questa.
La domanda è sempre quella: come fanno le medesime persone che si fanno forti quotidianamente con parole quali “inclusione”, “tolleranza”, “lotta alla discriminazione”, “carità” ad essere così insensibili al tema della paura e della fragilità?
La risposta è: per colpa dell’ideologia. Ideologia che ha sostituto tutto, anche Dio.
Perché non c’è più nulla. Abbiamo abdicato ad ogni cosa. La Politica ha abdicato al suo ruolo. La Chiesa è battuta in ritirata. È solo un continuo “buoni contro cattivi”. Bombardati h24 da patetici “influencer” che, dal pulpito della loro ignoranza, ci forniscono la “giusta” lettura della realtà. Milioni di “like” e condivisioni, mentre tutti i valori, la ricchezza di pensiero della tradizione cristiana, socialista, liberale, sembrano persi per sempre.
Cortocircuito
Siamo precipitati in un cortocircuito schizofrenico tra nichilismo edonista ed intolleranza massima.
La cartina di tornasole di ciò è proprio il fatto che si è stati capaci di trasformare un problema molto tecnico come la gestione di una emergenza sanitaria, in una guerra di religione. Questo, semplicemente, perché disperdere una cortina di fumo ideologico è la soluzione più semplice per chi gestisce la comunicazione e ricopre ruoli di responsabilità politica senza averne le capacità e le competenze per farlo (qua bisognerebbe aprire la parentesi sui danni del populismo e l’“uno vale uno”, ma meglio soprassedere).
Il messaggio morale che deriva da questa vicenda è semplicemente devastante: gli unici valori, le uniche battaglie per i diritti, le uniche categorie fragili che meritano di essere difese sono solo ed esclusivamente quelle che pagano ideologicamente. Il fischio dietro il fondoschiena di una bella ragazza merita l’empatica indignazione mediatica, la paura irrazionale di una madre per le conseguenze della vaccinazione sul figlio no.
No Vax, vaccini e pandemia: la sconfitta sempre al comando
Per darsi ragione, i soldati del politicamente corretto ripetono da mesi il mantra dell’analogia bellica: “questa è una guerra”. “I vaccini sono la nostra arma”. “Chi non si vaccina mette a repentaglio la salute collettiva e la vittoria contro il Virus”.
Con l’unica differenza che, che a differenza della controparte storica, in questa Caporetto lunga quasi 2 anni, continuano ad essere invocate le “fucilazioni” sociali per i disertori (rider, possessori di cani, frequentatori di movida ed ultimi i “novax”), ma non vi è stato nessun cambio dei vertici strategici (a parte un certo Giuseppi).
Coloro che hanno gestito la disfatta sono sempre al comando, sono sempre nei salotti televisivi o sui social ad esercitare la propria boria ed arroganza. Sempre pronti a distribuire responsabilità e ad attribuire colpe. A tutti tranne che a loro stessi. Senza vergogna.
Fino a che punto saremo disposti a prenderci anche le loro?
“Nulla è più ripugnante della maggioranza: giacché essa consiste in alcuni forti capi, in bricconi che si adattano, in deboli che si assimilano, e nella massa che trotta dietro senza sapere minimamente quello che vuole.” (Goethe).
P.S. Ah sì, sono vaccinato e vi consiglio di farlo.