di Gabriele Bonafede
Andare all'”hub” per la vaccinazione della Fiera a Palermo per avere somministrato il vaccino con regolare appuntamento e all’orario stabilito può diventare un incubo. Tutto dipende dalla “fortuna”: si possono trovare poche decine di persone come migliaia. Mercoledì 26 maggio la situazione è stata semplicemente indegna di un paese civile.
Difficile stimare il numero di persone in attesa, in una coda praticamente ferma, intorno alle 15.00. La coda non è di centinaia di persone, bensì di migliaia. Lunghissime file d’attesa, con persone ammassate, sia all’esterno del recinto fieristico che all’interno. Un caos incredibile in dispregio delle più elementari consegne per evitare il contagio che invece vengono imposte altrove dai regolamenti anti-Covid.
Ovviamente, tutto ciò in condizioni igieniche preoccupanti in rapporto alla contagiosità del Covid, che è esattamente il motivo per cui ci si vaccina.
Il tutto, in un disarmante quadro di disorganizzazione per la vaccinazione Covid in Sicilia, anche per le più elementari disposizioni.
Una situazione da terzo mondo
Non ci sono infatti cartelli, percorsi segnalati o altre indicazioni su dove si debba andare, né è facile informarsi con il personale della protezione civile dispiegato in maniera assolutamente insufficiente rispetto all’affluenza.
La totalità del personale è impegnata a cercare di calmare una fitta folla comprensibilmente in preda al nervosismo e a regolarne in qualche modo l’afflusso. Coadiuvati da qualche giovane soldatino dell’esercito, ci sono poche “guardie” della protezione civile, in difficoltà a far mantenere la calma e con poco tempo per fornire informazioni dettagliate, tranne il sempiterno “in fondo a destra”.
Non stupisce che, nel caos, rimangano inevase domande sull’esistenza di servizi igienici per una coda sotto il sole che si profila di ore. Non si evince la presenza di distributori di disinfettanti e tantomeno di mascherine per chi ne sia sprovvisto o provvisto in maniera inadeguata. Niente acqua. Niente distanziamento. E neanche assistenza nel capire cosa si possa fare e quanto possa durare l’attesa. Code fuori e dentro l’area della Fiera in condizioni da terzo mondo. Da rimanere di sasso. Letteralmente.
Tutto ciò con assembramenti impressionanti, laddove le regole di distanziamento non permettono di utilizzare teatri, cinema, ristoranti per poche decine di persone …
Vaccinazione Covid in Sicilia. Una gestione inqualificabile
È lecito chiedersi quale possa essere il livello di incapacità e incompetenza di chi organizza la vaccinazione Covid in Sicilia e a Palermo in particolare. Ma una è cosa certa: assistiamo a una vergogna planetaria. A vedere, a vivere tutto ciò, si rimane colpiti. Ormai è palese che l’organizzazione di questa vaccinazione sia semplicemente inqualificabile.
Considerato che a vaccinarsi, al momento, sono persone sopra i cinquant’anni, è lecito presupporre che in molti non siano in condizioni di salute tali da affrontare un’attesa di almeno 4-5 ore in questa situazione. Sembra infatti più una vaccinazione-bestiame che una vaccinazione per persone.
Alcuni testimoni riportano attese fino a notte fonda, oltre la mezzanotte. Avranno bivaccato con cibo e acqua distribuite dalle autorità? Difficile. Chissà come i cittadini in attesa si sono organizzati. Forse con panini, pizzette, arancine e calzoni fritti: così, alla buona. E togliendosi ovviamente la mascherina nel bel mezzo della folla per mangiare e bere. Sempre che ci siano servizi igienici disponibili, è facilmente immaginabile in quali condizioni si siano ridotti con un tale afflusso nell’arco della giornata e una simile gestione dell’afflusso.
Prenotare un vaccino Covid a Palermo? Oggi è quasi impossibile
Inoltre, prenotare un vaccino a Palermo oggi, 27 maggio, è quasi impossibile. Dopo ripetuti tentativi online si viene indirizzati all’hub di Cefalù, a circa un’ora da Palermo in automobile, bus o treno. Per chi non ha un’automobile, l’hub di Cefalù è praticamente irraggiungibile anche in autobus o treno, perché sito in “Contrada Ogliastrillo”, cioè a ben 4 km dalla stazione di Cefalù.
A meno che non si vogliano far marciare gli ultracinquantenni per 8 km (quattro all’andata e quattro al ritorno) sotto il pico del sole e senza alcuna assistenza. E senza sapere se poi ci saranno ulteriori ore di coda, magari tornando in piena notte e bivaccando nelle contrade attraversate o alla stazione. E anche per chi ha la disponibilità di un’automobile per recarsi a Cefalù, le prospettive non sembrano particolarmente esaltanti.
Dopo telefonata al numero verde, viene confermato che, al momento, non esistono possibilità di prenotazione a Palermo “perché i centri vaccinazione a Palermo sono saturi”.
È lecito chiedersi quali siano le qualifiche di chi si sta occupando di organizzare e gestire le vaccinazioni a Palermo e in Sicilia vista la totale disorganizzazione. Né è possibile imputare il disservizio a un problema “iniziale”, visto che la campagna vaccinale è cominciata mesi fa e che queste situazioni continuano a ripetersi.
Foto in copertina, una frazione di una delle code all’esterno del recinto fieristico. Foto nel testo, un’altra frazione di una delle “file” d’attesa una volta entrati nell’area esterna al padiglione per la prima vaccinazione il 26 maggio 2021 verso le re 15.00.