di Gabriele Bonafede
Pasqua, giorno della rinascita. Del miracolo che vince il peggio. E il peggio, oggi, è la TV spazzatura: la feccia, lo schifo, o la vita schifa, di un mondo tanto finto quanto realmente mostruoso.
Viviamo in un’epoca distopica, ma non era difficile profetizzare che ci saremmo arrivati. Perché ciò che c’è oggi in TV è un mondo distopico, orwelliano, fatto di auto-rappresentazione della banalità malefica. Un mondo televisivo e smartphonevisivo che non può condurre altrove che al disastro, dei singoli e dei tanti. E uno dei tanti disastri nel mondo di oggi è l’assenza forzata del teatro. È il ritorno alla preistoria al quale siamo tutti costretti.
Ma con Santa Samantha Vs, la trilogia di Rosario Palazzolo che ha debuttato ieri sera, a Pasqua, in streaming sul canale youtube del Biondo, il teatro torna in qualche modo alla riscossa. Questo teatro costretto all’oblio si è preso una rivincita. Una rivincita al suicidio collettivo al quale siamo costretti dalla imperante TV spazzatura.
Santa Samantha un’eroina dell’inconfessabile
Come ho accennato altre volte, Rosario Palazzolo ha il pregio di portare a teatro lo specchio inconfessabile dell’intima tragedia umana. E la tragedia umana dovuta alla violenza della TV spazzatura è oggi tra le più pervasive e inquietanti. Tanto più quando è legata alla creazione di personaggi ai quali viene appioppata una santità nemmeno voluta: quella che nasce dall’egoista e preconcetta ricerca dell’immortalità.
Samantha è una bambina alla quale, contro il volere della madre, viene appioppata un’identità da eroina esteriormente religiosa: l’identità della santa guaritrice. E se la porta appresso, appiccicata come una piattola, anche nella vita da giovane adulta.
Samantha è un modello di santa, perché folle di idioti si autoconvincono che lo sia: Santa Samantha. Che dispensa vita e morte a chi lo crede. Che rimane inevitabilmente intrappolata nell’autorappresentazione di una follia collettiva fagocitata dalla sublimazione del falso falsamente certificato. Intrappolata, come le vecchine che guardano costantemente la TV, dall’elevazione a religione delle falsità e le contumelie del curtigghio, delle dicerie. Ed elevata a santità popolare quanto sono popolari gli improbabili personaggi del vuoto culturale televisivo, ulteriormente amplificati dal vuoto culturale delle infernali periferie urbane, all’occorrenza palermitane.
La pasquale rivincita del teatro
Samantha (nello spettacolo impersonata dall’attrice Delia Calò) è anche un’eroina, però. Che riesce in effetti a sfuggire al suicidio morale ed epocale della TV spazzatura, della porcheria immane insita nei cosiddetti “talk show”. E che si prende una rivincita, con il suo spettacolo tutto immaginario, nei confronti di una Barbara D’Urso o di uno dei tanti “Pieri Angeli” che passeggiano in mocassino sul cervello umano.
Ironia della sorte, questa rivincita non avviene a teatro, perché i teatri sono chiusi. Avviene invece attraverso il video, come se il teatro fosse esso stesso TV. Palazzolo, insieme alla sua eccellente banda di attrici e attori, e la lucida follia di un videomaker come Alessandro Vancardo, vince “fuori casa”, in trasferta. A casa della TV, con il video anziché le tavole reali del palcoscenico. Con gli stessi strumenti dell’essenza malefica dell’immondizia quotidiana.
E qui sta una doppia rivincita. Il suicidio collettivo della TV spazzatura viene specchiato e così ribaltato. Sostituendo finalmente il teatro alla falsa religione dell’apparenza sullo schermo della TV e dello “smart” phone.
Una resurrezione del teatro in altre forme, nelle stesse forme della sua stessa morte. Almeno a Pasqua, il Teatro rinasce dalla sua morte comminatagli da TV e pandemia, risorgendo in forma e sostanza una e trina: storia, umanità e realtà. Pubblicizzata o meno, dispensata o meno, creduta e popolare o meno che sia. Vista e riconosciuta da pochi o molti che siano. Immaginaria o vera che sia.
Santa Samantha Vs
sciagura in tre mosse
testo e regia Rosario Palazzolo
Lo zompo con Rosario Palazzolo. Mari/age con Alessio Barone, Delia Calò (in primo piano in copertina), Chiara Italiano, Viviana Lombardo, Sabrina Petyx. La veglia con Filippo Luna scene Luca Mannino musiche originali Francesco Di Fiore light designer Alice Colla, costumi Daniela Cernigliaro assistente alla regia Angelo Grasso regia video Alessandro Vancardo produzione Teatro Biondo Palermo.
In anteprima streaming domenica 4 e domenica 11 aprile alle ore 18.00 sul canale YouTube del Teatro Biondo di Palermo; il video resterà disponibile fino alle ore 24.00.