Le regioni e le città chiedono un sostegno più deciso ai settori culturali e creativi per far fronte a perdite economiche drammatiche dovute alla pandemia
di Gabriele Bonafede
Pochi giorni prima della formazione del governo Draghi, il relatore del Comitato europeo delle regioni (CdR) Giuseppe Varacalli ha presentato un parere sui settori culturali e creativi per far fronte a perdite economiche drammatiche dovute alla pandemia a Bruxelles.
A governo Draghi formato, il tema diventa ancora più importante perché sul rilancio di questo settore si gioca una parte fondamentale degli obiettivi di questo governo.
In pratica, le regioni e le città italiane, tramite il CdR) chiedono il sostegno coordinato dell’UE e degli Stati membri per rilanciare i settori culturali e creativi, che sono tra i più colpiti dalla crisi della COVID-19 e dai lockdown nazionali.
Un dibattito aperto in sede europea
Nel corso di un dibattito dei primi di febbraio con Mariya Gabriel, commissaria europea per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, i membri del Comitato europeo delle regioni (CdR) hanno sottolineato il forte contributo della cultura e del patrimonio culturale allo sviluppo locale e regionale e ai valori, alle identità e alla cittadinanza dell’Europa, sostenendo che l’arte e la cultura dovrebbero svolgere un ruolo più rilevante nel dibattito sul futuro dell’UE.
Il Presidente del Comitato europeo delle regioni e presidente della regione della Macedonia centrale (Grecia), Apostolos Tzitzikostas, ha dichiarato: “Nel solo 2020 i settori culturali e creativi hanno subito perdite finanziarie fino al 70%: questo mette a rischio non solo i posti di lavoro e le imprese, ma anche il nostro patrimonio e la nostra identità. La cultura e la creatività rafforzano la coesione sociale delle nostre comunità e sono il cuore pulsante delle nostre identità e delle nostre tradizioni. Pertanto, investire nella cultura significa investire nella nostra stessa esistenza in quanto cittadini europei. È per questo che dobbiamo apportare un sostegno più forte e deciso a questi settori a livello europeo, nazionale, regionale e locale “.
Settori culturali: particolarmente colpiti dalla pandemia
Nel suo intervento alla sessione plenaria del CdR che si è tenuta il 4 febbraio, la commissaria Mariya Gabriel ha dichiarato: “Poiché sono particolarmente colpiti dalla pandemia, i settori culturali e creativi necessitano e meritano il nostro massimo impegno. Le città e le regioni costituiscono degli alleati fondamentali in questa impresa. Con il nostro sostegno congiunto, ci adopereremo affinché la cultura possa effettivamente svolgere un ruolo chiave nella costruzione di un’Europa più verde, più dinamica e più resiliente “.
Al termine del dibattito, il relatore del CdR Giuseppe Varacalli (IT/Renew E.) ha presentato il parere da lui elaborato sul rilancio dei settori culturali e creativi , nel quale si raccomanda che i finanziamenti dell’UE raggiungano i settori culturali e creativi in tutte le loro forme e arrivino a tutti coloro che vi contribuiscono. Il parere è stato poi adottato al termine della sessione plenaria.
“Gli enti locali e regionali dovrebbero utilizzare i fondi UE e i vari programmi e misure per la promozione dei singoli artisti, sviluppando occasioni di eventi e scambi anche virtuali, che possano fare emergere la moltitudine di potenziale creativo nascosta nei territori, facendoli divenire ambasciatori e veicolo delle proprie culture. Le città e i territori che sanno valorizzare la loro storia, raccontarsi, rinnovarsi e ripensarsi diventano attraenti non solo per i turisti e il loro indotto economico, ma anche per le imprese che vi si insediano “, ha dichiarato Varacalli, consigliere comunale di Gerace (Reggio Calabria).
La concertazione a livello europeo
“Nel parere di cui sono relatore si evidenzia la necessità, sollecitata da diversi stakeholder, di un adeguato sistema di welfare capace di dare a tutti gli operatori del settore – soprattutto ai liberi professionisti – la giusta dignità. Inoltre, appare davvero assurdo che, per esempio, in Italia un pittore o uno scultore possano aprire una partita Iva solamente come artigiani, svilendo la propria professione di artisti. Per questa ragione tanti lavoratori del settore culturale hanno maggiormente sofferto a causa della crisi, lavorando con ritenute d’acconto e non avendo diritto a nessun bonus durante la pandemia “, ha sottolineato Varacalli.
Laurence Farreng (FR/Renew E.), eurodeputata e relatrice del Parlamento europeo sulle misure efficaci per rendere più ecologici i programmi Erasmus+ ed Europa creativa, e il Corpo europeo di solidarietà, ha aggiunto che “dopo un anno di chiusura, è ormai chiaro che la cultura avrà bisogno dell’Europa per la sua ripresa; tuttavia è ancora più evidente che l’Europa avrà bisogno della cultura per il suo proprio rilancio. Questa ripresa dovrà realizzarsi il più vicino possibile ai cittadini, a livello locale, ma richiederà anche uno sforzo europeo per garantire che nessun artista, autore, musicista, attore o regista sia dimenticato. Pertanto, apprezzo molto il fatto che il Comitato europeo delle regioni si sia unito all’invito del Parlamento a destinare almeno il 2 % dei fondi per la ripresa a questi attori chiave della nostra economia e, soprattutto, della nostra identità europea “.
Settori culturali: il piano d’azione congiunto
I settori culturali e creativi occupano già un loro posto nel piano d’azione congiunto firmato nel novembre 2020 dal Comitato europeo delle regioni e dai servizi della Commissione europea guidati dalla commissaria Gabriel (DG EAC, DG RTD e JRC). Tale piano d’azione prevede una cooperazione e scambi politici rafforzati, ad esempio in merito all’iniziativa “capitali europee della cultura”, convegni ed eventi ad alto livello, progetti di apprendimento tra pari nonché la progettazione e la realizzazione dell’iniziativa ” nuovo Bauhaus europeo “.
Nel parere del CdR si invita a trattare i settori culturali e creativi come un’industria di beni primari, facendo sì che, in caso di nuovi eventi straordinari come la pandemia di COVID-19, non siano penalizzati da un lockdown. Il Comitato suggerisce di realizzare delle linee guida comuni per permettere a questi settori di continuare a operare, seppur con restrizioni in termini di fruibilità. Accoglie con favore il recente accordo sul programma Europa creativa, che garantisce un sostegno di 2,2 miliardi di euro agli artisti e agevola la partecipazione dei progetti culturali di piccole dimensioni.
Raccomanda, tuttavia, di integrare maggiormente gli investimenti nella cultura dei diversi fondi UE, ampliando la possibilità di cofinanziamento fino all’80% per i progetti dei piccoli operatori. Le regioni e le città concordano con il Parlamento europeo sulla necessità di destinare alle industrie e ai settori culturali e creativi almeno il 2% dei fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Chiedono inoltre che i finanziamenti provenienti dagli strumenti REACT-EU e SURE siano utilizzati per sostenere questi settori a livello nazionale.
Dare a tutti la giusta dignità e la possibilità di esistere
Luisa La Colla, assistente del membro comitato delle regioni, Consigliere Comunale a Cefalà Diana (PA) e Presidente di Incontemporanea ha partecipato alla redazione del parere come esperta nominata da Varacalli, così commenta l’iniziativa: “I settori culturali e creativi vivono la crisi in maniera devastante, soprattutto se si pensa a quelle figure che lavorando come liberi professionisti senza alcuna partita iva, non hanno avuto accesso a nessun benefit. Oggi in Italia ad esempio, un artista della fotografia o della pittura o della scultura per dirne alcuni, per aprire una PI ed accedere ad una cassa previdenziale, devono iscriversi come artigiani, questo è assurdo.”
“Bisogna dare a tutti la giusta dignità e la possibilità di “esistere” – precisa – bisogna dare la possibilità di accesso veloce alle informazioni in merito ai bandi europei e l’accesso ad eventuali crediti e concorsi, bisogna far si che le regioni ed i comuni siano maggiormente presenti ed attivi e che gli Stati promuovano leggi ad hoc, nonché che istituiscano lo status di artista. I settori sono vastissimi, il nostro lavoro continuerà promuovendo questa ed altre azioni che speriamo potranno essere messe in campo. Intanto, un grazie sentito all’Europa, che anche per questo settore, sta dimostrando di avere un occhio di riguardo.”
In copertina, la Grand Place a Bruxelles. Photo by Alex Vasey on Unsplash