di Franco Lo Piparo
Il discorso di Draghi: appunti a caldo
A caldo enumero alcuni dei punti del discorso di Draghi di ieri al Senato.
Quello che si sta varando è un «governo nazionale» e «governo del paese». Nelle situazioni di emergenza l’unità non è un’opzione ma un dovere, in questi casi il dovere della cittadinanza precede l’appartenenza partitica perché «il virus è un nemico di tutti».
Tra le riforme e l’emergenza non c’è un prima e un dopo. Superamento dell’egoismo delle generazioni anziane contro gli interessi dei nostri figli e nipoti. Irreversibilità dell’euro e della collocazione occidentale dell’Italia.
Preoccupazione delle violazioni della libertà di dissenso in paesi come la Russia. «Non c’è sovranità nella solitudine». Bisogna proteggere tutti i lavoratori ma non tutte le attività economiche. Importanza decisiva delle donne nella rinascita sociale ed economica del paese. Riforma del fisco senza stravolgere la regola della progressività delle tasse. Garantismo. Importanza strategica della cultura e della ricerca.
Li sottoscrivo tutti e non posso non ringraziare chi, facendo cadere il governo dell’Avvocato 2, ha aiutato il Presidente Mattarella a dare a Draghi l’incarico di formare il nuovo governo.
Uguaglianza e competizione
Uguaglianza e competizione sono due principi regolatori che si sono sempre fatti la guerra: ove c’è competizione c’è sempre qualcuno che vince e qualcun altro che perde, il risultato non è mai l’uguaglianza dei competitori.
Quindi, se vuoi salvaguardare l’uguaglianza devi scoraggiare o criminalizzare la competizione. Le critiche socialcomuniste all’economia di mercato e il programma infantil-bizzarro dell’uno vale uno hanno qui la loro radice. Di converso, se vuoi incrementare la competizione devi sacrificare l’uguaglianza. Il cosiddetto liberismo selvaggio ha qui la sua radice.
La sfida, immane, del liberal-socialismo è trovare il modo non solo di far convivere i due principi ma di farli crescere e rafforzare reciprocamente.
Due passaggi del discorso di Draghi alle Camere affrontano la questione da un’ottica liberal-socialista. Vediamo
«Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi. Intendiamo lavorare in questo senso, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia e lavoro».
«Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di chi proteggere e chi accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che dovremo affrontare».
Buon lavoro liberal-socialista al presidente Mario Draghi.
Nel testo, foto di Draghi nel 2012. Immagine tratta da Wikipedia. By World Economic Forum – Flickr: Mario Draghi – World Economic Forum Annual Meeting 2012, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18185214