Tre citazioni fuori coro nella giornata dedicata all’Eros
di Franco Lo Piparo
La prima si legge in un poema francese del XIII secolo che secondo alcuni studiosi fu tradotto dal giovanissimo Dante con lo pseudonimo di Messer Durante, il “Roman de la Rose” di Guillaume de Lorris e Jean de Meun. L’argomento è lo stravolgimento che la passione amorosa produce nei ruoli sociali:
«Il dio dell’Amore che dispensa gl’innamoramenti a suo capriccio (…) detta legge agli amanti e abbatte l’orgoglio della gente, trasforma i signori in serventi e riduce le dame in ancelle quando le trova un po’ troppo superbe».
Seconda riflessione su san Valentino
La seconda riflessione è molto più antica, risale al V-IV secolo a. C. Si legge in una gustosissima commedia di Aristofane. Lisistrata, la protagonista che dà il nome alla commedia, organizza uno sciopero del sesso delle donne di Atene e Sparta per costringere i loro uomini a smettere di farsi la guerra tra loro. In un passaggio l’Eros viene presentato come una sorta di farmaco contro la guerra.
Lisistrata: «Se il dolce Eros e Afrodite spireranno desiderio sui nostri seni e fra le nostre cosce e agli uomini donano una dolce e robusta tensione, penso che un giorno tra i Greci avremo la gloria di avere finito la guerra».
Terza citazione
Per chi vive la spiritualità del bacio e dell’eros San Valentino è il giorno adatto per rileggere alcuni dei versi del “Cantico dei Cantici” contenuto nel Vecchio Testamento:
«Mi abbeveri di baci la tua bocca / Perché il tuo amore inebria più del vino. (…)
Meravigliose le tue carezze / sorella mia e sposa / Più del vino meravigliose // E l’odore che emani / Supera ogni profumo // Favi colanti le tue labbra oh sposa / Miele e latte nella tua bocca (…)
La sua bocca è tutta dolcezze // Il suo essere gioia senza fine. // O figlie di Ierusalèm così è il mio Amato / Così è l’Amico mio (…)
O principessa come i tuoi piedi / Sono belli nei loro sandali! // Le giunture nelle tue cosce / Una mano d’artista le torniva // La tua vulva è un curvo alambicco / Di odoroso liquore non è mai secca (…)
Ah i tuoi seni sono grappoli di vite / E di meli è l’odore del tuo alito // E la tua bocca ha la dolcezza del vino / Che sulle labbra degli assopiti / Dov’è colato muove parole (…)
Io del mio Amato sono /Sento il suo desiderio su di me (…)
Perché l’Amore è duro / Come la Morte // Il Desiderio è spietato / Come il Sepolcro // Carboni roventi sono i suoi fuochi / Una scheggia di Dio infuocata // Le Grandi Acque non spengono l’Amore / I fiumi non lo travolgono // Chi lo compra coi suoi tesori / Ne ha disonore».