Un omaggio in musica alle vittime dell’Olocausto, sulle note di Arnold Schönberg, Sergej Prokofiev e con la preghiera ebraica “Eli Ata veodeka”. A seguire, la riproposizione dello spettacolo “Destinatario sconosciuto” tratto dal romanzo epistolare di Katherine Kressmann-Taylor
di Gabriele Bonafede
Marco Betta, direttore artistico del Teatro Massimo dal primo gennaio 2021, ricorda il fondamentale ruolo dell’arte nel Giorno della Memoria: “L’arte e la musica ci aiutano a rinascere ogni giorno, ed è importante rinascere non perdendo la memoria. Per la Giornata della Memoria 2021, contribuiamo con una serie di composizioni. Sono tutte composizioni dedicate alla Shoah e allo spirito di sopravvivenza.”
“Dedichiamo un canto e una preghiera con questi omaggi per un ricordo doloroso – continua Betta – quale momento di riflessione, di preghiera, di musica condivisa.”
“È una dedica corale alle vittime dell’olocausto, con la nostra web tv, in questo momento difficilissimo per tutti. Non solo il dovere della memoria, ma la condivisione corale della memoria, anche attraverso l’arte.”
Il Teatro Massimo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, celebra la Giornata della Memoria con una programmazione speciale disponibile sulla webTv dal 27 gennaio (qui il link oppure alla fine di questo articolo), introdotta dal Sovrintendente Francesco Giambrone e dal direttore musicale Omer Meir Wellber.
L’inaugurazione 2021 al Teatro Massimo con “Il crepuscolo dei sogni”
L’inaugurazione della Stagione 2021, avvenuta ieri, ha già fornito una riflessione di ampio respiro, particolarmente riuscita nel comunicare le contrastanti emozioni di un periodo difficile che rimanda a drammatiche esperienze storiche da rinnovare, in memoria e in fatti.
Con la programmazione di oggi dedicata alla Giornata della Memoria, appare una certa continuità. “Il crepuscolo dei sogni” di Joannes Erath, trasmesso ieri, ha infatti riportato in superficie l’epica battaglia dell’umanità contro le angosce, gli orrori e le sciagure epocali, rievocando la cruda esperienza umana in diversi periodi storici ed emozionali. Sbalzando così l’onirica follia delle scelte verso l’abisso oppure verso la ricostruzione fisica e morale dell’individuo, della coppia, della società.
Non casuali le scelte narrative e musicali dell’opera, che puntualizzano ed esaltano miserie ed eroismi umani, in una prospettiva tanto intima quanto collettiva. Soggettivamente, lo si può intuire quale preludio all’omaggio di oggi per le vittime della Shoah.
Una riflessione corale per la Giornata della Memoria 2021
Per la Giornata della Memoria si comincia con “Un sopravvissuto di Varsavia” op. 46, di Arnold Schönberg, breve composizione del 1947 per narratore, coro maschile e orchestra. Dirige, Omer Meir Wellber, voce recitante Moni Ovadia. Orchestra e Coro del Teatro Massimo, Maestro del Coro Ciro Visco.
L’oratorio, nato nel 1947 dall’urgenza di raccontare il dramma dell’olocausto che al compositore, esiliato negli Stati Uniti, era giunto principalmente attraverso il racconto dei sopravvissuti. Il testo, dello stesso Schönberg, è un racconto in prima persona di un momento nella vita del ghetto di Varsavia, con i maltrattamenti quotidiani, le decimazioni, le violenze che si conclude con l’intonazione all’unisono da parte del coro maschile di una delle preghiere più sentite della religione ebraica, Shema Israel, Ascolta, Israele.
Si prosegue con l’”Ouverture su temi ebraici” op. 34, composta nel 1918 da Sergej Prokofiev, durante il suo soggiorno americano. Un’opera commissionata al compositore da un sestetto di musicisti ebrei che la utilizzarono per una tournée internazionale volta a raccogliere fondi per istituire un Conservatorio di Musica a Gerusalemme.
Basata su due temi ebraici originali, di cui uno dichiaratamente klezmer, l’opera venne eseguita per la prima volta, con grande successo, a New York con Prokofiev stesso al pianoforte in qualità di ospite d’onore. La eseguono le prime parti dell’Orchestra del Teatro Massimo Salvatore Greco (Violino I), Donato Cuciniello (Violino II), Gaspare D’Amato (Viola), Giuseppe Nastro (Violoncello), Alessio Vicario (Clarinetto) e lo stesso Wellber al pianoforte.
La preghiera ebraica
Chiude il programma musicale, la preghiera ebraica “Eli Ata veodeka”, eseguita l’estate scorsa, nel corso del concerto “From classic to jazz” nella chiesa di S. Maria allo Spasimo, con Omer Meir Wellber alla fisarmonica, Jacob Reuven al mandolino e Vito Giordano al flicorno.
Al termine del programma musicale sarà riproposto Destinatario sconosciuto, lo spettacolo di Rosario Tedesco, del quale è protagonista con Nicola Bortolotti, tratto dal romanzo epistolare di Katherine Kressmann-Taylor che già nel 1938 aveva raccontato la persecuzione degli ebrei nella Germania nazista. Lo spettacolo, andato in scena al Teatro Massimo il 27 gennaio 2020, in occasione della Giornata della memoria, è accompagnato dalle musiche eseguite dal Coro di voci bianche del Teatro Massimo diretto da Salvatore Punturo.
Il Teatro Massimo per la Giornata della memoria
Arnold Schönberg
Un sopravvissuto di Varsavia op. 46
(dal concerto Mozart/Schönberg del 13 settembre 2020)
Direttore Omer Meir Wellber
Regia Marco Gandini
Lighting designer Francesco Vignati
Video maker Virginio Levrio
Voce recitante Moni Ovadia
Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Maestro del Coro Ciro Visco
Qui lo spettacolo con la presentazione di Francesco Giambrone e Omer Meir Wellber trasmesso a partire dalle 8.00 di stamattina dal canale youtube del Teatro Massimo di Palermo