di Gabriele Bonafede
(This article in English here)
Jacob Rees-Mogg, falco della Brexit e tra i maggiori responsabili del disastro, è riuscito a superare il ridicolo, o più precisamente il grottesco.
Come spiegazione pratica alle sciagurate scelte del governo pro Brexit che hanno portato alla rovina dell’industria del pesce britannica (e non solo…) è arrivato a dire in Parlamento: “Ora sono pesci britannici e per questo stanno meglio e sono più felici”. Lo Speaker dei Comuni, Lindsay Hoyle, gli ha risposto: “Ovviamente non ne abbiamo alcuna prova”.
La notizia è passata quasi inosservata in Italia. Tra i grandi giornali, solo Il Foglio sembra essersene accorto, in un’Italia abituata a interessarsi di politica estera attraverso le miracolate frasi di ministri sgrammaticati o, peggio, le cartine con le freccette hitleriane di Limes e Mappa Mundi.
La prova, in effetti, è in possesso di Jacob Rees-Mogg per lo meno di fronte a chi crede alla terra piatta. Ed è che la Brexit è stata attuata facendo credere alla maggioranza dei britannici che, appunto, la terra fosse piatta e non sferica. Facendo credere, cioè, che il Regno Unito potesse trarre vantaggio dalla rovina del proprio commercio con il partner più importante, l’Unione Europea. Tanto, la terra è piatta e non sferica.
Se infatti vediamo la cartina proposta dai fautori della terra piatta e le loro teorie da trogloditi, ci rendiamo conto che anche colossali balle dementi come i vantaggi della Brexit possono divenire credibili. Se si crede che la terra è piatta o che la Xylella si cura con il sapone, perché non credere che i pesci siano più felici e lo possano dire a un parlamentare? Magari con l’aiuto della tv … Possibile, possibilissimo.
I pesci britannici sono dunque risaliti in superficie, forniti di bandierine sovraniste e no-vax, e hanno chiesto udienza al potente brexista Jacob Rees-Mogg per comunicare la loro felicità ad essere britannici. Il tutto è stato annaffiato con buone bottiglie di “champagne” (britannico?), anch’esso felice, e spumante italiano, ancora più felice.
Nulla di più vero, per lo meno per i pesci. Probabilmente di essere britannici ai pesci non importa un fico italiano secco. Chissà, forse non lo sanno nemmeno. Ma, questo è certo, non avranno più il destino di finire nella rete oppure abboccare all’amo di pescatori britannici. Perché se venissero pescati non avrebbero altro scopo se non quello di marcire nei porti britannici e non essere venduti. Non saranno più pescati.
L’ambiente, forse, se ne gioverà pure. Non tutte le felicità arrivano per nuocere. Poco importa se i britannici non-pesci non avranno lavoro e mezzi di sostentamento. I pesci britannici non abboccheranno più, checché.
Chi continuerà ad abboccare all’amo saranno invece i sostenitori della Brexit, in Inghilterra e altrove, compresa l’Italia. E anche i sostenitori della terra piatta.
Jacob Rees-Mogg parla con i pesci della terra piatta, ecco la prova: