Trump convince gruppi terroristi ad assediare il parlamento. Finiscono così quattro anni di una amministrazione sciagurata, estremista e fallimentare. Che serva da monito per salvare la democrazia italiana
di Gabriele Bonafede
Le due immagini sono emblematiche. La prima è una foto scattata il giorno dell’inaugurazione della presidenza Trump nel gennaio 2017. Con il Paese lasciato in piedi da Barak Obama nonostante la crisi finanziaria di alcuni anni prima: economia in prospettiva di crescita, istituzioni solide e ben rappresentate dal composto passaggio dei poteri a seguito del voto.
La seconda, dipinge perfettamente lo stato in cui Trump lascia gli Usa: diviso dall’odio fomentato dallo stesso Trump. Una fine di mandato ignominiosa, terribile, sciagurata. Con il Parlamento americano assediato e assaltato da una folla di fanatici convinta e fanatizzata dalle teorie complottiste propagandate dallo stesso presidente.
Folla di terroristi, per utilizzare un termine più appropriato. Dal momento in cui erano già armati, avevano ordigni esplosivi e sono entrati di forza, distruggendo porte e finestre, dopo avere superato un cordone di polizia il cui dispiegamento poco convinto e sicuramente insufficiente sarà probabilmente oggetto d inchiesta giudiziaria.
Tutto ciò con un presidente che, anziché predisporre una difesa più efficiente e chiamare la guardia nazionale, poi chiamata da Nancy Pelosi e Mike Pence, continuava a istigare i terroristi all’azione, fanatizzandoli ulteriormente con il proprio scellerato sostegno. Ignominiosa azione sediziosa nei confronti dei valori basilari del proprio Paese, che avrebbe dovuto invece difendere.
E tutto ciò nel bel mezzo di una pandemia terrificante e ben reale, della quale Trump ha continuato a negare l’esistenza per lungo, troppo, tempo. Ignominiosa inazione e persino acquiescenza, di fronte alla tragedia. Con il seguito di lutti e dolori che ben conosciamo.
Ignominiosa presidenza: quattro anni di attacchi alla democrazia, declino e sciagure
Il partito dello stesso presidente, il GOP, a pezzi, come è a pezzi il paese. E anche il mondo. Una presidenza sciagurata, non solo dalla sciagura del Covid mai affrontata seriamente da Trump. Ma sciagurata e funestata soprattutto da una lunga serie di decisioni sbagliate, di delegittimazione della libertà di stampa, di isolazionismo autolesionista, di continua istigazione all’odio, di continua delegittimazione delle istituzioni democratiche e del vivere civile. Quattro anni di sostegno a forze estreme, terroristi interni, complottisti fanatici e psicopatici.
Quattro anni che hanno partorito un mondo lacerato da guerre, muri, opposizioni, odio, menzogne. Un mondo che, è doloroso dirlo, se non ci fosse stata la pandemia avrebbe forse fatto di peggio: una guerra civile totale, come auspicato dai peggiori dittatori del nostro tempo.
Trump presidente ha fatto tutto ciò che ci si poteva aspettare ascoltando i suoi comizi: attaccare la democrazia e cercare di imporre uno stato autoritario e nepotista alla più celebrata e potente democrazia del pianeta. Così da trasformare il mondo in un inferno. Esattamente quello che è successo e che queste immagini mostrano con eloquenza.
Trump sostenuto da un partito repubblicano non meno sciagurato
In questo sciagurato programma lo ha aiutato un partito repubblicano che ha perduto la propria anima. Un partito repubblicano che lo ha difeso nelle più scellerate posizioni e persino quando, nell’impeachment, era più che evidente il danno arrecato ai Paese. Danno che è così continuato con una spaventosa gestione della pandemia, provocando molti più morti.
Danno che è continuato con una campagna elettorale tossica nella quale Trump aveva già palesato, più volte, la volontà di non accettare il verdetto dell’elettorato a meno che non fosse stato a suo favore. Una campagna elettorale 2020 nel quale Trump ha ripetutamente annunciato e programmato il suo attacco alla democrazia e alle basilari istituzioni del suo stesso Paese. Seguito e sostenuto da altrettanti nani politici che popolano il paesaggio americano, ma anche quello europeo e italiano in particolare.
E il giorno della dovuta certificazione all’elezione di Biden arriva la logica conclusione di una presidenza scellerata: l’assedio alle istituzioni, al Parlamento, al cuore della democrazia americana e all’idea stessa di democrazia nel mondo. Assedio fomentato, caldeggiato, persino “motivato” con le più fantasiose teorie complottiste dallo stesso presidente uscente. Sostenuto, non dimentichiamolo, da altrettanto scellerati esponenti “repubblicani” al Congresso e da schiere di partiti estremisti in tutto il mondo, compresa l’Italia. Salvo a distanziarsi, in alcuni casi ma non tutti, con vaghe frasi di circostanza.
Ignominiosa fine della presidenza Trump: un monito per il mondo e l’Italia
Che queste immagini siano di monito su ciò che potrebbe accadere in Italia: la fine della democrazia italiana e lo sprofondare in scenari “sudamericani” o “nostalgici”. Un processo che, in Italia, è purtroppo ben avviato con il beneplacito di gran parte della stessa Tv di Stato e di larghi settori della politica e dell’informazione estremista. Caldeggiato persino da settori della “cultura”: “filosofi”, “giornalisti”, “professori”, e vip più o meno in vista e troppo spesso invitati a pontificare in Tv…
L’eredità che lascia Trump agli Usa e al mondo, in modo particolare all’Italia, è quella ben descritta dall’immagine finale della sua presidenza: lo sfacelo.
A fronte di tutto ciò la ricostruzione di un mondo basato sull’idea di libertà e di pace, di rispetto di tutti, di democrazia, è l’unica strada. Sarà un processo complicato, non facile, lungo, pieno di ostacoli. È il percorso che ha indicato il nuovo presidente, Joe Biden.
Dobbiamo sperare che il riverbero della fase di ricostruzione negli Usa arrivi anche in Italia. Un’Italia oggi assediata da sciagurate teorie complottiste, da sostenitori di Trump e i suoi metodi, da idee estremiste e autolesioniste.
Solo entrando in una fase di rinnovato sostegno alle istituzioni democratiche e all’idea di pace e libertà potremo passare dall’attuale sfacelo del nostro Paese alla ricostruzione.