di Daniele Billitteri
Il dibattito sulla “movida” è eccellente. Ottimi ragionamenti sia quelli a favore in modo “intransigente” sia quelli contro ma “analiticamente”. La questione è molto complicata. Ecco come la vedo io.
Movida Uno. Milano è Troia
L’Italia unita. Non ci sono dubbi che esistano differenze tra le regioni. E’ del tutto evidente che Lombardia, Piemonte e (in parte) Emilia e Veneto, hanno situazioni molto diverse da quella del resto d’Italia e, in particolare , del Sud. Ancora stiamo a chiederci il perché mentre dovremmo fare al riguardo un ragionamento, ahimè, politico. La Lombardia si trova in queste condizioni perché la gestione della crisi è stata pilotata in funzione anti governativa dalle Laga di Salvini attraverso Fontana e soprattutto, l’assessore Gallera.
Ho detto la Lega di Salvini non a cso perché poi c’è la Lega di Zaia che è un’altra cosa. E stamattina ho sentito Maroni che è un’altra cosa ancora e poi c’è Giorgetti. Insomma non è tanto la Lega che va giù ma Salvini. E questo altera tutta la dinamica tra opposizione e governo perché la Lombardia diventa Troia assediata dai greci con Fratelli d’Italia che raccoglie immediatamente ogni voto che perde Salvini.
Per il resto ci sono le inchieste giudiziarie. Di conseguenza il cancellare, normativamente, le differenze tra le regioni ha un retroterra politico non detto ma evidente. E invece si dovrebbe dichiarare. Nell’interesse soprattutto di lombardi e piemontesi. Il modello lombardo della sanità, quello di Formigoni, è un’eccellenza ma privata. Il pubblico è molto meno eccellente. Se poi ci mettiamo le superminchiate che hanno combinato negli ospedali e nelle RSA, si capisce dove sta la differenza. Ignorarlo fa male a tutti.
Due. Ma tu volevi i soldi, soldi, soldi…
Quanto sopra porta all’evidenza che si poteva normare la Fase 2 con elementi di differenza tra le regioni e in relazione all’andamento del contagio e dei decessi. E’ chiaro che ci sono motivi economici.
La Lombardia col suo “top Pil” è certamente al timone dell’economia del Paese ed è il motivo per cui la Germania non ci manda a quel paese visto che produciamo nel nostro Nord la maggior parte della componentistica dell’industria tedesca. Non ci possono mollare. Forse mollerebbero noi terroni, semmai.
Voglio dire che con le attività economiche, per quanto difficili da gestire in pandemia, dovevano tornare a funzionare per evitare o alleggerire la “pandemia sociale” che da noi del Sud rischia di colpire perfino l’economia sommersa, quella del lavoro nero e dello sfilatino venduto per strada.
Movida Tre. Eravamo quattro amici al bar
Ci sono cose che non si possono dire e cose che si dicono in un modo ma ne suggeriscono altre. Dire a un ristoratore che deve tenere ogni tavolo a 4 metri di distanza è, onestamente, una barzelletta che non fa ridere. Meglio dirgli che ancora non può aprire. Lo stesso discorso vale per le spiagge.
Quattro. Turisti per caso
Solo questi potranno arrivare perché di quelli organizzati non credo vedremo neanche l’ombra. Aprire le frontiere ai russi che per ora aspettano ancora il picco della pandemia? Sognare in dollari americani? Peggio che mai. E dei Balcani non sappiamo granché. Solo tedeschi e francesi?. Anche l’apertura dei confini tra le regioni, allo scopo di agevolare il turismo interno, comporta dei rischi. D’altra parte chi pensa che si possono avere idee prive di rischi?
Movida Cinque. Fate i bravi se potete
Ma quando mai abbiamo fatto i bravi? Non è nella nostra indole, abbiamo favorito lo spirito di comunità, lo abbiamo allargato all’Europa con tutti gli Erasmus del mondo, il ragazzo che si muove nel Continente è diventato un’icona di cose buone e le pubblicità delle birre e degli aperitivi ci collocano in posti affollati, gioiosi, erotici e provocanti. Io sono vecchio è ho visto e fatto di tutto.
Non mi manca niente. Ma un ragazzo o una ragazza che vogliono un futuro lo vogliono anche pieno di gioia, di divertimento. Un aperitivo insieme non a bere insieme.
E’ parlare, conoscersi, innamorarsi, condividere, ridere, scherzare, misurarsi, litigare, giocare a fare il bullo (e perdere). Dopo tre mesi di domiciliari gli ormoni sono altro che spritz. Che vogliamo fare? Per tenerli a casa li devi ammanettare. Così se si può uscire, loro escono e a noi non rimane che dirgli: fate i bravi se potete.
Movida Sei. I sogni son desideri
Quando uno si addormenta non può prendere (perché non c’è) la pillola che gli garantisce che non sognerà. Non possiamo smettere di farlo. Ma i sogni sono desideri come diceva Cenerentola e non funziona di proibirli per DPCM o per Delibera Lombarda.
Dobbiamo accertare il rischio e naturalmente stare in guardia sui territori, individuare per tempo gli eventuali focolai, organizzare lo screening, ascoltare la gente e le categorie ma affermare che, alla fatta dei conti, il paese (e le regioni e i comuni) è governato dalla politica e non dalla burocrazia o dalle categorie, dalla Confindustria alla Cgil, dai tassisti, ai magistrati alle banche.
La politica è mediazione tra interessi in conflitto ma questa mediazione deve essere trasparente e colta, non furba e gretta.
Sette. Il sorriso è negli occhi
Ragazzi, ecchecavolo, e mettetevela questa mascherina. Vi fa pure fighi. E non è vero che vi nasconde il sorriso. Il sorriso è negli occhi. Con tante altre cose belle.