6 Novembre 2024

3 thoughts on “Lettera aperta al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci

  1. Condivido, da siciliano, da professore-quasi-in pensione, da scrittore-ancora-attivo, quanto scrive argutamente e, sostanzialmente, in modo rispettoso, il prof. Franco Bellanti, che non conosco personalmente e, anzi, spero di conoscere a partire da qui. Ho inteso perfettamente le allusioni alle “concessioni folkloristiche” e all’ostentazione di certe presenze “con il carretto siciliano” o “all’Opera dei Pupi”. Sottoscrivendo in toto le sue critiche e provando la sua stessa amarezza per scelte “morali”, ma io direi anche politico-amministrative, tanto infelici, come quelle a cui stiamo reagendo in moltissimi, mi permetto di metterlo in guardia da possibili strumentalizzazioni di passaggi del suo intervento: il carretto siciliano e l’Opera dei Pupi meritano un amore e una passione profondi, ben al di là dei giochini di potere e delle esibizioni opportunistiche. E lo dico con piena consapevolezza, onorandomi di essere amico della famosa Compagnia Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania, e vantandomi di collaborare, ogni tanto, con loro. Io sento tutta la suggestione, la potenza, il valore dell’artigianato, dell’arte, dei contenuti narrativi, dell’interpretazione attoriale, della trasmissione e proiezione culturale che l’Opera dei Pupi continuerà a veicolare e suscitare ancora a lungo. Un’arte certo non relegabile nell’angolino delle compiante, superate, nostalgiche tradizioni, ma attualissima e aperta verso il futuro. Tutto ciò sono certo che il prof. Bellanti lo sappia e lo condivida. Ma penso anche alla doppiezza di addestratissime lingue biforcute, che grideranno allo scandalo, e, per distogliere l’attenzione da sé, punteranno il dito contro di lui, accusandolo, paradossalmente, di svalutare l’identità siciliana. Se ci pensate, “Vitti ‘na crozza” e “Ciuri ciuri” siamo stati noi stessi a ridurle a motivetti folkloristici, buoni per tutto. Se le riascoltiamo con attenzione, ci raccontano di lavoro, di dolore, di passioni, di ingiustizie e di relazioni da riscattare. Concludo, ringraziando il prof. Bellanti e schierandomi senza riserve al suo fianco e accanto a tutti i Siciliani, che, senza pregiudizi e campanilismi, non si rassegnano a svendere e barattare la nostra meravigliosa terra. “‘U rispettu è musuratu, cu’ ni porta, nn’avi purtatu”…

  2. Ringrazio il prof Antonino Bellia per l’intervento intelligente. L’Opera dei Pupi, il carretto e il resto sono citati in senso ironico e non irrispettoso, perché io amo anche queste tradizioni ed espressioni artistiche che spesso vengono strumentalizzati.

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