di Marco Pomar
– Dottore mi aiuti, sto male.
– Si calmi. Si sieda e mi dica i suoi sintomi.
– Ho problemi personali e familiari.
– Rapporti difficili con suo padre? Edipo irrisolto?
– E che ne so, lei è il dottore, dottore!
– Una volta sola è sufficiente, grazie. Quando sono cominciati i suoi disturbi?
– Da pochi giorni. Adesso parlo, e non sono una persona perbene.
– Solo perché parla? Mi sembra poco…
– Ma come, non ha sentito il presidente Musumeci?
– No, che c’entra Musumeci?
– Ha detto che chi parla non è una persona perbene…
– Che c’entra, avrà inteso altro.
– E poi che tutti noi che lo contestiamo abbiamo problemi personali e familiari. Mi aiuti, dottore, io credevo di stare bene, saluto sempre tutti…
– Si calmi. Mi parli dell’assessorato ai beni culturali della Regione Sicilia.
– Che le devo dire, dottore? Che dare l’identità siciliana a un siciliano della lega è una follia!
– Ahi ahi ahi…
– È grave, dottore?
– E insomma… E del fatto che a Musumeci lo hanno votato un milione di persone, che mi dice?
– Intanto che altri tre almeno non lo hanno votato. E poi che vuol dire? Se uno ha torto, può essere pure in maggioranza bulgara, sempre torto avrà.
– Lei è un sovversivo! Sarà colpa del rapporto con l’autorità genitoriale.
– Allora è vero, dottore. Non sono una persona perbene?
– Mah, direi che può migliorare. Provi a dire a voce alta: “La democrazia è una cosa bella!”
– Certo: “La democrazia è una cosa bella!”
– “Anche se il popolo siciliano sceglie la Lega per farsi governare!”
– Anche se il popolo sceglie la le… no, mi dispiace, dottore. Questo non può chiedermelo.
– Lei è messo peggio di quanto immaginassi.
– Cosa posso fare, dottore? Io voglio tornare ad essere una persona perbene, la prego.
– Prenda queste: Salvinin gocce, 10 due volte al dì, e Musumen compresse. Una sola al giorno, mi raccomando che se ne prende di più comincia a cantare faccetta nera per le strade!
– Dottore?
– Cosa c’è? Se è per il costo le avverto che non sono prescrivibili.
– Non è questo. Io non la voglio sta roba, preferisco avere problemi personali e familiari, e non essere una persona perbene. Vorrà dire che invece di rendere conto al presidente Musumeci, renderò conto alla mia coscienza. Lo devo a mio nonno partigiano.
– Guardi, non lo dica a nessuno, ma io sono d’accordo con lei. Nemmeno io sono una persona perbene.
– Ma è meraviglioso! La posso abbracciare, dottore?
– No, si tenga a distanza.
– Giusto. E lei tenga a distanza il fascismo e il razzismo.
– Sempre. La saluto.
– No, non mi saluti.
– Perché?
– Tra persone non perbene non si usa.
– Ha ragione. Non arrivederci, allora.
– Non addio a lei.
In questo link la recente intervista al presidente Musumeci a tema “persone perbene e disturbi personali e familiari”.
In copertina, photo by Clay Banks on Unsplash
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