di Gabriele Bonafede
C’è un’eccellenza che continua a fare parlare di sé in tutta la Francia e ben oltre. Si chiama IHU Marseille Mediterranée Infection. L’Istituto di infettivologia diretto dal prof. Didier Raoult che ha trovato una cura finora efficace per combattere il Covid-19, comunemente chiamato coronavirus.
Il prof. Raoult lavora da decenni all’istituto e ha salvato molte vite ben prima della pandemia di Covid-19.
Alcune settimane fa ha comunicato che il Covid-19 può essere trattato con efficacia con la somministrazione, insieme, di Idrossiclorochina (l’antimalarico Plaquenil) e Azitromicina.
Qualche giorno fa sono arrivate le conferme sul piano empirico, con un test su gruppi di pazienti che hanno ricevuto il trattamento, da un lato, e che non lo hanno ricevuto, dall’altro lato.
Per approfondimenti, qui il link di un nostro articolo. È risultata evidente la riduzione della carica virale nell’arco di alcuni giorni.
I dati epidemiologici di Marsiglia con la cura del prof. Raoult
Adesso, al 5 aprile 2020, sono sempre più evidenti i numeri anche a livello epidemiologico. All’IHU di Marsiglia su 1962 pazienti trattati con questi farmaci fin da subito, si sono verificati finora solo 7 decessi. Ciò equivale a un tasso di letalità provvisoria da Covid-19 dello 0,03%, già in fase avanzata della curva epidemiologica. Qui in questo link i dati dell’IHU.
A Marsiglia città, che non è coperta interamente dall’IHU, la letalità provvisoria è allo 0,6%. Viceversa, in Francia è arrivata ormai all’8,4%, contando anche il dato di Marsiglia. In Italia è arrivata ormai a un raccapricciante 12,3% nei dati di ieri. Nel resto della Francia non sarebbe stata utilizzata finora la cura del prof. Raoult, per lo meno in maniera sistematica e con il suo approccio specifico.
Lo scienziato e l’IHU di Marsiglia insistono su due pilastri nell’approccio al Covid-19 che hanno portato a questo successo. Il primo è quello di somministrare fin dai primi sintomi il trattamento e con ambedue i farmaci contemporaneamente. Ovviamente nelle dosi adeguate e decise dai medici, e con un monitoraggio di possibili effetti collaterali.
Va da sé, che è assolutamente sconsigliato prendere il Plaquenil senza prescrizione medica e monitoraggio medico. Come afferma anche Roberto Burioni, qui un articolo. In Italia e in Francia sono già state pubblicate notizie sulla penuria del farmaco dopo le notizie sul suo utilizzo contro il Covid-19. Il che non è un buon segno su questo piano.
L’approccio del prof. Raoult: diagnosi precoce e trattamento immediato e monitorato con Idrossiclorochina e Azitromicina
Dalla necessità di somministrare quanto prima il trattamento discende il secondo pilastro. Quello più ovvio per qualsiasi malattia: si deve fare una diagnosi precoce. Si deve fare, come tutti i medici credibili asseriscono per qualsiasi malattia, una diagnosi in tempo per prevenire complicazioni. E dunque, realizzare una quantità massima possibile di tamponi. Così da somministrare la cura fin dall’inizio.
L’IHU Marseille, infatti, esegue tamponi a chiunque lo chieda. Senza bisogno di essere già malati e con sintomi a uno stadio avanzato, come succede in molti posti in Italia, né essere “nobili”, principi, calciatori o VIP in genere. Chiunque abbia sintomi lievi, anche minimi e che assomigliano a quelli di una banale influenza o un raffreddore, può andare all’istituto e ottenere gratuitamente il tampone.
Infatti, all’oggi, a Marsiglia sono stati praticati quasi 58mila test in paio di settimane. Una media di oltre 4000 al giorno per la sola città di Marsiglia, circa 860mila abitanti, comparabile a Palermo per popolazione. In pratica a Marsiglia il numero dei tamponi è pari al 7% della popolazione.
La popolazione di Marsiglia è la più testata al mondo per Covid-19
Ovviamente ogni persona testata è stata sottoposta a più di un tampone. Per cui il prof. Raoult ha dichiarato che è stata sottoposta a tampone il 2,5% della popolazione di Marsiglia in circa tre settimane. Qui il link per queste informazioni, dove si evince, con l’aiuto di grafici, la differenza tra l’estensione dei tamponi a Marsiglia rispetto a Italia, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti.
La popolazione di Marsiglia, afferma il prof. Raoult, “è dunque la più testata al mondo”. Si tratta di quasi 25mila persone testate per ogni milione di abitanti (grafico qui di fianco). Laddove in Italia siamo ancora a meno di 10mila, pur includendo il Veneto che ha avviato test di massa.
Per avere un’idea, in Lombardia sono stati fatti solo 142mila tamponi nell’arco di sette settimane, quindi circa 3000 al giorno, ma per una popolazione di oltre dieci volte superiore.
In pratica in Lombardia il numero dei tamponi è pari all’1,4% della popolazione contro il 7% di Marsiglia. E per giunta in tempo tre volte più lungo che a Marsiglia e per una regione particolarmente colpita dal Covid-19.
In Italia, Francia e altri paesi si è iniziata a testare la cura farmacologica utilizzata dall’IHU di Marsiglia. Ma è accompagnata da un numero sufficiente di tamponi che garantisca una cura ai primi sintomi? Ormai è del tutto evidente che nei paesi dove si realizzano più tamponi o test anticorpi per diagnosticare il Covid-19 l’epidemia viene arginata con danni molto meno gravi. Così è in Corea del Sud, Germania, Veneto, Marsiglia, per citare solo i casi più evidenti e conosciuti.
Foto in copertina tratta dalla galleria fotografica del sito dell’IHU Marsiglia.