di Gabriele Bonafede
Ecco i dati ufficiali di oggi (3 aprile 2020), per l’Italia, largamente sottostimati per stessa ammissione di chi li fornisce: 119 827 casi di Covid-19 confermati finora, +4 585 oggi. Ormai sono 14681 i morti finora, con un tasso di letalità pari a un mostruoso 12,25%. Si sono registrati altri 766 morti nelle ultime 24 ore. Qui i dati raccolti dagli organi ufficiali italiani e pubblicati sul Worldometer.
Fino a qualche settimana fa, in TV dicevano che era “una semplice influenza” e di “fare aperitivi e vacanze a sciare”, di “vedere il calcio”, magari al bar anziché allo stadio. Al chiuso, dunque. Con una bella sprizzata di virus e birra, se è il caso.
Tuttavia, qualche segnale incoraggiante continua ad esserci, nonostante le follie fatte e diffuse fino alle idi di marzo. Grazie ai sacrifici degli italiani, la curva epidemica continua a piegare. Oggi il tasso di crescita è tornato a scendere, con un +3,98%. Poco sotto il 4%, come si era registrato il 31 marzo.
È evidente che i provvedimenti di distanziamento e isolamento sono efficaci nel ridurre di decine di migliaia di casi i contagi e anche nel ridurre di svariate migliaia i ricoverati e i decessi.
Tuttavia, questo “plateau” sembra rimanere per un tempo lungo, più del previsto, probabilmente. Ancora non si è arrivati alla discesa vera e propria. Forse sarebbe il caso di capire perché, magari intervenendo nei trasporti, nel cercare di aumentare il numero di tamponi, nella collaborazione organica con le sperimentazioni di altri Paesi. Il numero dei tamponi, ad esempio, rimane molto basso per la regione Lombardia in rapporto ai casi e ai decessi.
I numeri forniti ufficialmente, inoltre, sono evidentemente sottostimati. Uno studio dell’Imperial College di Londra stima che in Italia, al 30 marzo, ci sarebbero tra 2 e 6 milioni di contagi da Covid-19. Ciò abbasserebbe di molti il tasso di letalità provvisoria del Covid-19. Anche se, dall’altro lato, il numero dei decessi è anch’esso largamente sottostimato.
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