di Gabriele Bonafede
Il quadro riepilogativo della situazione coronavirus in Sicilia peggiora rispetto a ieri in valore assoluto e mantenendo grosso modo la stessa percentuale di crescita giornaliera. Aumenta anche il tasso provvisorio di letalità nella regione. Diminuiscono, invece, i pazienti in terapia intensiva.
Si registrano infatti 170 casi in più nei contagi totali confermati. Si registra anche una crescita dei decessi, che arrivano a 30, ovvero 8 in più in 24 ore. Erano 8 in totale fino a domenica scorsa.
Rimane il problema della crescita giornaliera di casi di contagio a livello regionale. Da un paio di giorni la Sicilia è diventata tra le regioni con i più alti tassi percentuali di crescita giornaliera del contagio. Desta preoccupazione anche la progressione in Basilicata e Calabria. Ma anche nel Mezzogiorno in generale in rapporto alla limitata capacità ospedaliera e alla densità della popolazione di talune zone, soprattutto nelle principali aree metropolitane della Campania.
Inoltre, i dati provvisori della mattinata in Lombardia non sembrano per niente incoraggianti.
Come detto in passato, e come è opinione del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e altri presidenti di regioni meridionali, si tratta degli effetti di contagio provocati dall’esodo verso Mezzogiorno e Isole avvenuto nei giorni scorsi. In questo link la mappatura pubblicata dal Sole 24 Ore con i dati tratti dai report ufficiali della Protezione Civile.
Coronavirus in Sicilia, i dati ufficiali del 26 marzo
Così recita il comunicato della Regione Siciliana di stamattina: “Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (giovedì 26 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale. Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 9.658. Di questi sono risultati positivi 1.164 (170 + di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.095 persone (+159 rispetto a ieri). Sono ricoverati 414 pazienti, di cui 68 in terapia intensiva, mentre 681 sono in isolamento domiciliare, 36 guariti e 33 deceduti (1 ad Agrigento, 2 a Caltanissetta, Palermo e Siracusa, 4 a Messina, 6 a Enna e 16 a Catania)”
(Evidenziato nostro NdR).
Indichiamo ancora una volta il link di Repubblica che riporta il comunicato ufficiale. Evidentemente questo e altri quotidiani ricevono i dati prima che la Regione Siciliana li pubblichi sul suo sito. Probabilmente per non sovraccaricare il sito stesso al momento della comunicazione.
Analisi di dati e trend. I posti in terapia intensiva
Unico dato confortante è che i pazienti in terapia intensiva tra ieri e oggi sono scesi da 80 a 68. La percentuale dei pazienti in terapia intensiva in Sicilia su quelli esistenti (1095) è dunque scesa significativamente dall’8,5% di ieri al 6,2% di oggi. La risposta dei nostri medici, paramedici e infermieri è dunque particolarmente efficiente. Vanno sostenuti con tutti i mezzi, e soprattutto con il sostegno materiale e morale.
La Regione ha recentemente comunicato alla stampa che sono 213 i posti al momento disponibili in terapia intensiva. Ci sarebbe dunque un tasso di impiego di meno di un terzo della disponibilità attuale. Il governo regionale ha anche predisposto per aumentare rapidamente i posti letto dedicati al Covid-19 a 2800, dei quali 600 in terapia intensiva.
Analisi di dati e trend. Decessi, letalità e previsioni per contagi e posti letto
Si registrano purtroppo 8 nuovi decessi in Sicilia, portando il totale a 33. Il tasso provvisorio di letalità in Sicilia, ovvero i decessi finora avvenuti sui casi finora scoperti, è dunque salito al 2,8%. Si collocava intorno all’1,2% fino a domenica scorsa. Il tasso provvisorio nazionale di letalità da Covid-19 è invece arrivato a un sempre più allarmante 10,1%.
È da ricordare, come fatto ultimamente, che la malattia Covid-19 (comunemente chiamata “coronavirus”), purtroppo provoca peggioramenti e complicazioni fatali a partire dalla seconda settimana dal contagio. Il tasso di letalità provvisorio tende dunque ad aumentare man mano che passano i giorni in cui si sviluppa un’epidemia di Covid-19, prima di stabilizzarsi. Ciò si è verificato in quasi tutti i Paesi colpiti dall’epidemia, compresa la Germania dove al momento c’è un tasso di letalità provvisoria dello 0,6% ed era dello 0,3% fino a pochi giorni fa.
La crescita giornaliera del coronavirus in Sicilia rimane troppo alta, anche se si abbassa leggermente dal 17,5% di ieri al 17,1% di oggi. Questi tassi di incremento giornalieri sono principalmente dovuti a numerosi focolai. Da tre giorni questo tasso di crescita sembra stabilizzarsi poco sopra il 17%. Pochi giorni fa si collocava quasi stabilmente a circa il 20% con una punta del 28,6% la scorsa domenica.
Ma questi tassi di crescita, se dovessero continuare, porterebbero a quasi 3000 contagi ufficiali accumulati entro fine mese e dunque a 250-300 pazienti i terapia intensiva.
Coronavirus in Sicilia, conclusioni sui trend regionali e nazionali al 26 marzo
Si tratta di una crescita non facilmente sostenibile se si dovesse protrarre nel tempo. Inoltre, oggi si registra il più alto numero di contagi finora registrati in un solo giorno, ossia 170 dopo i 148 di ieri.
D’altronde, lo stesso assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha comunicato la stima dei contagi per il picco, senza specificare quando sarà, nell’ordine di settemila contagiati. Con i nostri calcoli, 6500 contagiati sarebbero raggiunti entro fine marzo, a meno di una maggiore attenzione di tutti i cittadini a evitare contagi o un minore impatto dei cosiddetti “rientri” di cittadini dal Settentrione.
È probabilmente il rientro di decine di migliaia di concittadini il fattore che in Sicilia riduce di molto i buoni risultati ottenuti grazie ai decreti per il distanziamento. Va aggiunta anche una certa “leggerezza”, per non dire irresponsabilità, di singoli cittadini che hanno inconsapevolmente attivato focolai ormai conclamati in taluni comuni siciliani. Tanto è vero che nelle regioni settentrionali le crescite giornaliere sono decisamente minori e ormai meno del 5-8% nella maggioranza delle regioni. Mentre in Sicilia navighiamo da giorni al 17% di incremento giornaliero nonostante i decreti di isolamento generalizzato.
Inoltre, gli ultimi dati di stamattina in Lombardia sembrano peggiorare drammaticamente. Dimostrando che questa epidemia risente di numerosi fattori, nei quali il contagio istituzionale (ospedali, case di cura, caserme, prigioni, aeroporti, fabbriche, etc.) e quello nei trasporti, giocano un ruolo considerevole .
È imperativo per ogni cittadino restare a casa e limitare al minimo assolutamente indispensabile qualsiasi spostamento. Urge la collaborazione di tutti i cittadini per contenere l’epidemia e ridurla quanto prima possibile.