di Gabriele Bonafede
Dopo Bologna le “Sardine” a Modena fanno il bis. Un altro flash mob, persino più riuscito del precedente, con settemila persone strette come sardine a piazza Grande, nonostante la pioggia a dirotto.
Ma a piazza Grande non c’è stata solo Modena o l’Emilia-Romagna. Virtualmente tutta l’Italia democratica, antifascista e antileghista era in quella stupenda piazza.
Lo dimostra il successo degli hashtag #sardine e #modenanonsilega, lo dimostra l’attenzione mediatica in tutta Italia.
Cresce così l’Italia che non si lega, l’Italia che riconosce le proprie radici storiche e che sa di essere una Repubblica antifascista. Nata quale rinascita dopo gli orrori fascisti, questa Italia resiste, si ritrova, si raccoglie nel terreno elettorale di scontro del momento: l’Emilia-Romagna.
Ma anche a Torino, dove si stanno organizzando pure le sardine in salsa piemontese.
È una bella Italia. Anche perché non è solo quella delle generazioni attempate. È quella vitale, piena d’energia, dei giovani. Un’Italia che guarda al futuro pur conoscendo bene il passato.
Ed è un’Italia che emoziona, che raccoglie affetto e partecipazione oggi comunicabile grazie ai social. I quali, per una volta, si colorano di speranza e di buoni propositi anziché di odio e insulti.
Il popolo delle sardine è colorato, multicolorato per la precisione e multistrati. Non solo sul piano generazionale ma anche su quello delle simpatie politiche. C’è tutto il centrosinistra, c’è una rinnovata fiducia nella diversità delle particolari tendenze e ed espressioni elettorali.
Certo, Modena è una città dove il Pd ha ottenuto quasi il 40% dei consensi alle europee del 2019 e il centrosinistra ha mantenuto l’amministrazione al primo turno nello stesso 26 maggio.
Ma la sensazione è che il moto unitario, in una larga rappresentanza anti-Salvini e anti-sovranista, sia ben più largo, forse cementato da due elementi fondamentali. Uno, la giusta risposta al serpeggiare del neofascismo e razzismo leghista. E due, la consapevolezza di vivere in una regione esemplare in quanto a buon governo, solidificata nel credito e la stima per Stefano Bonaccini.
Il prossimo appuntamento delle “sardine” a Torino è dunque fondamentale. Perché lì è una prima volta fuori dall’Emilia-Romagna.