di Vincenzo Pino
Ci ha tenuto la Berlinguer nel talk show Cartabianca a sottolineare come i suoi sondaggi siano diversi dagli altri.
Magari per giustificare quanto si discostino nel sopravvalutare il Pd e sottostimare Italia Viva. E per questo non li prenderemo più in considerazione.
Questi sondaggi”diversi” davano, infatti, il candidato di centro sinistra vincente in Umbria quando invece ha perso con un distacco di trenta punti.
Non diversi ma “farlocchi” se Swg che cura il sondaggio del lunedì di La7, dava largamente vincente la coalizione di centrodestra.
Dovrebbero andare a nascondersi da qualche parte per la vergogna e invece stanno lì a pontificare e a lanciare scomuniche. Lei e il codazzo di commentatori impegnati in permanenza a tentare di massacrare Renzi e Italia Viva.
Un talk show fazioso
Il copione è sempre lo stesso ed è stato riproposto.
Per cui qualsiasi esponente di quella formazione deve essere sommerso da contumelie, inondato da interventi che sembrano comizi, interrotto e prevaricato quando cerca di dire qualcosa.
Era capitato alla Bellanova ed ora è toccato a Luigi Marattin. Stavolta la sceneggiatura prevedeva di dimostrare quanto fosse infida la tattica renziana che da un lato approva i provvedimenti governativi per poi sparargli addosso all’indomani.
Un “gioco meschino”, quello di Renzi, come “chiosava” Zingaretti a Di Martedì, riferendosi sempre alla manovra di bilancio ed alle proposte di modifica di Italia Viva.
Quasi in contemporanea come se fossero corifei che si esibivano in due sedi diverse ma con lo stesso spartito da cantare.
E Marattin con pazienza a spiegare che la manovra economica è stata approvata con l’accordo di tutti solo per quello che riguarda i saldi di bilancio, mentre sulle singole misure possono essere trovate soluzioni alternative “a saldi invariati”.
Peraltro è questa la corretta procedura della Legge di Bilancio che approva il Parlamento e non certo il governo.
E’ al Parlamento che spetta il compito di correggere, emendare, cambiare singole misure indicando le eventuali coperture di bilancio per mantenere i saldi invariati.
Salvo che non si sia nostalgici del governo gialloverde che pose la fiducia l’anno scorso alla legge di bilancio dello Stato senza neanche farla conoscere ai parlamentari.
Un provvedimento “senza intese”
E così Marattin provava a spiegare la richiesta di una decisa modifica della plastic tax, come chiede peraltro il governatore emiliano Bonaccini, indicando soluzioni alternative per coprire il mancato introito.
Soluzioni che passano dal rinvio di alcuni mesi di spese non indifferibili previste in manovra, ovvero da un più deciso impegno per la riduzione di costi e servizi della Pubblica Amministrazione, a prestazioni invariate.
Com’è stato fatto nei governi Renzi e Gentiloni che hanno portato a quindici miliardi di risparmi su questo versante di spesa, grazie essenzialmente alla “spending review”.
Ma quanto sia farlocco il ragionamento fatto dalla Berlinguer e dai suoi sodali per dimostrare l’inaffidabilità di Renzi, sta tutto scritto, nella modalità di emanazione del decreto stesso.
Approvato come si ricorderà “salvo intese”, come titolavano tutti i giornali.
E questo significa che tutto l’impianto su cui basano le loro accuse è pietosamente ridicolo.
Salvo intese significa, infatti, che non esistono condivisioni sulle singole misure ma che si possono trovare soluzioni diverse a saldi invariati.
Con buona pace della Berlinguer, di Scanzi e di Belpietro che dimostrano di non conoscere neanche i fondamentali dell’ordinamento giuridico del paese.
Dire che questa è una trasmissione diseducativa è poco rispetto alle inesattezze che vi sono esposte . Un talk show senza intese con i fatti della vicenda politica.