di Vincenzo Pino
L’esposizione dei sondaggi della settimana a Piazza Pulita descrive la progressiva caduta dei partiti di governo e il recupero di quelli di centro destra che ormai li sopravanzerebbe di quasi due punti.
Li aveva seguiti con gli occhi bassi e con le mani intrecciate nervosamente, Bersani, questi dati, specie quando davano Italia Viva in crescita al 5,3%, altro che il 3,5% di Cartabianca di due giorni fa.
Ma poi d’improvviso si è illuminato di un sorriso sornione ed ammiccante.
E’ successo quando è comparso il cartello che individuerebbe in Renzi il principale responsabile di una eventuale crisi dell’attuale governo.
Tutto è passato così in secondo ordine.
L’eventuale vittoria del centrodestra, il ridimensionamento del centrosinistra, non importerebbero più di tanto, l’importante per lui sembrerebbe colpire Renzi.
Da dove provengano questi motivi di felicità non è dato saper per lui poiché Italia Viva non ha alcuna intenzione di far cadere un governo che con la sua azione ha appena insediato.
E però vi è un motivo di riflessione sui dati esposti in quel sondaggio.
Riflettiamoci su senza il sorrisino di Bersani
Fallito il tentativo di uccidere sul nascere Italia Viva mobilitando il sodalizio Repubblica-Cartabianca con sondaggi improbabili che la davano sotto la soglia di sbarramento, ora l’attacco a Italia Viva diventa più subdolo e insinuante.
Descrivere Italia Viva come partito nato dall’ansia di rivincita personale di Renzi e dalla conseguente irresponsabilità dei suoi comportamenti, è il nuovo mantra di commentatori in cerca di lettori dietrologici e di politici che s’ispirano alle categorie di pensiero della “ditta”.
E che però sembra, purtroppo, abbiano fatto presa su buona parte della pubblica opinione per il carico di timori e paure che spargono.
Ha cominciato Orlando col paragone infelice e offensivo tra Papeete e Leopolda e continuano i cascami ideologici di certa sinistra che hanno maturato sconfitte e fallimenti seriali. Bersani ne è un esempio.
Ben diverse da queste sono le prospettive indicate da Renzi per il destino e la prospettiva di Italia Viva.
In un passaggio importante della sua intervista al Corriere della Sera di ieri, afferma che: “Italia Viva può aspirare alla doppia cifra elettorale se resta il Partito di Renzi […] Mentre se diventa il partito delle persone può aspirare a ben altri risultati“.
Un Partito cioè che non si prefigge di condizionare dall’interno l’alleanza l’asse sinistra movimento cinque stelle ma di offrire una prospettiva strategica alternativa al bipolarismo attuale destra sinistra.
Tempi lunghi, Conte stia sereno
Un’operazione che ha bisogno di tempi lunghi e di un nuovo insediamento nel paese.
E che sia capace di fare affermare quella nuova classe dirigente che ha preso in mano il nuovo Partito.
A cominciare dalla Bellanova, su cui si sono scatenati, non a caso, gli strali acidi e cattivi del duo Bianca Berlinguer e Massimo Giannini qualche settimana fa a Cartabianca.
Un nuovo gruppo dirigente al via
Che valorizzi il lavoro prezioso di costruzione realizzato fatto da Ettore Rosato con la costituzione dei primi nuclei di base e che si sono rivelati importanti e robusti, visti anche i risultati di partecipazione alla Leopolda. Che esalti il piglio competente di Marattin sui temi di politica economica.
Come pure l’azione della Bonetti che può già vantare alcuni risultati nell’azione di governo con il sostegno alla natalità del c.d. family act.
Con l’esperienza civica della Conti che ha realizzato importanti elementi di sostegno al welfare nella sua comunità a cominciare dagli asili nido gratuiti.
La Leopolda ha messo in mostra questo nuovo gruppo dirigente.
E non a caso sono cresciuti a dismisura il seguito nei social e negli stessi tavoli della Leopolda per tutti i leader di Italia Viva, non solo per Renzi.
Spetta ora agli aderenti della nuova formazione politica aggregarsi nel territorio e nei social, individuare proposte e dibattiti attorno alle stesse. E soprattutto non rimanere rinchiusi in una diaspora permanente col Pd, fatta di accuse e di risentimenti reciproci.
Italia Viva avrebbe già fallito prima di cominciare. Perchè la sua ambizione, nelle parole di Renzi, é quella è di parlare al Paese e non tanto o solo al Pd.
Foto in copertina di Bersani tratta dalla pagina FB di Piazza Pulita La7.