di Vincenzo Pino
Alcuni avevano preconizzato il flop della Leopolda, quando invece la partecipazione all’evento è stata tre volte superiore a quella dell’anno scorso, tipo la Annunziata.
Altri ancora hanno rumoreggiato da qualche talk show televisivo, ed hanno parlato di Italia Viva al 3,5% dei consensi dopo due giorni dall’evento.
Forse confondono questi dati con il flop del loro share che questa settimana per Cartabianca è arrivato al 4,2%.
Con poco più di novecentomila telespettatori è la peggiore tra le sette reti generaliste anche questa settimana.
Loro, grandi esperti di comunicazione e di seguito televisivo, che per arrivare a sfiorare i quasi quattro milioni di telespettatori della sfida a Porta a Porta tra Renzi e Salvini ci devono mettere un mese, visti i numeri.
E allora utilizzano gli strumenti a disposizione. Magari arrivando al paradosso di esporre sondaggi sempre meno credibili.
Visto appunto il successo non solo televisivo di qualche giorno prima ma anche quello mediatico, organizzativo e politico della Leopolda che ha visto nei due giorni successivi all’evento diecimila persone che si sono tesserate.
E questo elemento si è riverberato in tutti i sondaggi, ad eccezione, appunto, di quello a Cartabianca.
Come quello di Swg sul Tg La7 del giorno prima al 5,6%, ma come pure quelli di Demopolis al 5,3%, di Euromedia al 5,6%, di Tecnè al 4,8%, di Termometro politico al 5,2%. Tutti insieme danno come media di Italia Viva il 5,3%.
Ed è bastato scambiare la sequenza dei numeri per passare da 5,3% a 3,5%. Bravi a Cartabianca. E tutto questo per la gioia degli antirenziani che hanno esposto nei social questo sondaggio come un trofeo.
A parole dette e a conti fatti, i campioni dell’antirenzismo quale sport egotistico sembrano al momento due: Cartabianca e Huffington Post.
Cartabianca e Huffington Post: dove trovare egolatria
Infatti, tra le perle della rappresentazione giornalistica dell’evento Leopolda si è distinto pure Alessandro De Angelis dell’Huffington Post. Sodale dell’Annunziata. L’ho visto lì dapprima aggirarsi tra i partecipanti regolarmente ignorato da una folla straripante il sabato mattina. Chissà come si sarà sentito ridicolo ad aver titolato il suo articolo quel giorno “Cesare senza armate“, riferendosi ovviamente a Renzi e al cosiddetto “flop” della Leopolda.
Ma che non ne azzecchi una è dimostrato dai fatti e dai numeri.
Il giorno prima aveva pubblicato un altro articolo dal titolo “Il trionfo dell’egolatria” per evidenziare una Leopolda tutta a misura della rappresentazione egotistica di Matteo Renzi. (Qui il significato di “egolatria” sulla Treccani).
E ha toppato clamorosamente, visto che il maggior numero di visualizzazioni dell’evento é stato quello relativo all’intervento di Teresa Bellanova con 411mila visualizzazioni.
A fronte di quello di Renzi che ne ha avuto solo, si fa per dire, 318mila.
Fatti che dimostrano come il gruppo dirigente di Italia Viva non sia costituito da gregari al seguito dell’eventuale egolatra Renzi, ma di tanti altri leader capaci di suscitare entusiasmo e passione per la politica.
L’egolatria, semmai, sembra più visibile tra le righe di taluni interventi sull’Huffington Post e nei “numeri” diffusi da Cartabianca.