di Pietro Scaglione
Lo stadio Renzo Barbera come il Teatro Massimo: il Palermo suona l’ottava sinfonia di fronte ad un pubblico in estasi. Un record chiama l’altro.
Un primo record riguarda il campo da gioco: la vittoria per 2 a 1 contro il Licata è l’ottava vittoria consecutiva. Nessun’altra squadra in Italia raggiunge la SSD Palermo, che in Europa agguanta la media del Liverpool e di un paio di altre squadre.
Il Palermo si consolida dunque al primo posto nel campionato di serie D con 24 punti, a punteggio pieno e a ben otto punti di distanza dal sorprendente Biancavilla e dal temibile Acireale.
Il secondo record riguarda il pubblico: quasi ventimila spettatori per una partita di serie D. Si tratta dell’affluenza massima degli ultimi 54 anni nei campionati dilettantistici italiani.
Il record assoluto per la serie D spetta ancora ad una partita del Paternò a Catania nella stagione 1965-1966, con oltre 20mila spettatori.
L’ottava sinfonia sul campo
Trascinato da quasi 20mila tifosi, il Palermo si diverte a giocare con scambi da serie superiori nel forte centrocampo targato Martin-Kraja-Martinelli. Un trio che potrebbe ben figurare in serie C se non addirittura in serie B.
In attacco la scena è tutta dell’argentino Mario Alberto Santana che a 38 anni gioca con l’entusiasmo di un ragazzino della Primavera. Corre come un diciottenne e svaria sia sulle fasce sia sulla trequarti. Il goal di Santana scatena la gioia dei tifosi ed è una perla degna di altri campionati: un tocco morbido in porta accompagnato dal boato dello stadio.
Due minuti prima del vantaggio di Santana, un tiro di Felici rimette in sesto una partita iniziata male con il goal del difensore palermitano del Licata Salvatore Maltese. Ma il Licata non si arrende e nel finale sfiora il pareggio con un tiro velenoso respinto provvidenzialmente dal terzino albanese Doda
La battaglia senza esclusione di colpi in campo fa da contraltare al clima di massimo rispetto tra le due tifoserie. I 1500 licatesi presenti espongono uno striscione applaudito dal resto dello stadio: “Rispetto per chi ha fatto la storia della Sicilia intera. Licata saluta il Barbera”.
… e tra i tifosi
L’amicizia tra Palermo e Licata risale alla fine degli anni Ottanta, ai tempi della favola licatese targata Zdenko Zeman, l’allenatore boemo di nascita e palermitano d’adozione, teorico del calcio totale. Tutti ricordano il giro del campo del supertifoso Totò Scavone e di altri palermitani con la doppia bandiera del Licata e del Palermo, durante una trasferta insieme a 3mila rosanero, nella stagione 1990-1991. Tra i presenti gruppi storici di tifosi come la Vecchia Guardia, con il simbolo del Che Guevara.
Anche oggi clima amichevole tra le due tifoserie. Licatesi in festa nonostante la sconfitta in un settore ospiti gremito come se si fosse in serie A. Palermitani in festa per l’ottava vittoria consecutiva e per il primato a punteggio pieno.
In Curva Nord Inferiore cantano “Un giorno all’improvviso” e sventolano con fierezza il bandierone con il volto di un tifoso doc come il compianto attore Franco Franchi. Sempre in Curva Nord, ma superiore, espongono lo striscione “Portaci via da questa categoria” e cantano il tormentone rosanero sulle note di “Ostia Lido” di @J-Ax. In Curva Sud tra le bandiere compare il consueto striscione “Libertà”.