di Vincenzo Pino
Con una circostanziata relazione di merito il Tribunale dei Minori di Bologna evidenzia che non vi è stata alcuna anomalia nel sistema di affido dei minori nel comprensorio della Val d’Enza. Quello più conosciuto con il vago nome di nome “Bibbiano”, a causa di una martellante propaganda politica.
La normativa prevede che sia il Tribunale dei minori a disporre i provvedimenti di affido e non certo gli assistenti sociali. Per cui il teorema sul “partito di Bibbiano” che sottrarrebbe bambini alle loro famiglie è falso.
Ed oltre alla normativa parlano anche i numeri In base ai quali su un centinaio di richieste fatte dai servizi solo quindici sono state accolte dal Tribunale. E per metà di queste non vi è stato neanche ricorso da parte delle famiglie colpite dal provvedimento.
Altro che “tratta di bambini a pagamento”. Era tutta una bufala, montata ad arte da Lega e Cinque Stelle per colpire il Pd e altri avversari politici.
Di Maio e la montatura su Bibbiano
Il tutto per offrire una immagine orrida di un partito che in quella zona, al contrario, vanta una eccellenza di buone prassi nella cura dell’infanzia nei servizi educativi, ammirato in tutto il mondo, e definito il Reggio Emilia Approach.
E’ stato Di Maio, ad approfittare di un’inchiesta della Procura, derivante da segnalazioni d’irregolarità nel luglio scorso, per imbastire una campagna politica diffamatoria degna dei totalitarismi del XX secolo.
Ha parlato di “bambini sottratti alle famiglie”, mentre i numeri lo smentiscono. Ha parlato di uso di elettroshock, mentre si trattava di tutt’altro. Apparecchiature che servono anche a misurare la sordità e non hanno mai fatto male a nessuno.
La sconfessione del movimento
Ma Di Maio ha fatto anche di più e molto peggio per imbastire questa campagna propagandistica che ha utilizzato i bambini per attaccare un avversario politico, adesso diventato alleato.
Ha sconfessato pezzi del suo Movimento passando su di loro come un rullo compressore. Ignorando le contraddizioni che acuiva per acquisire un dividendo politico.
Ha sconfessato il gruppo consiliare regionale piemontese dei Cinque Stelle che pochi mesi prima aveva fatto donazioni all’associazione Hansel e Gretel. E la Hansel e Gretel é proprio la struttura, convezionata coi servizi pubblici di Bibbiano. Ora principale indagata nell’inchiesta.
Ed ha sconfessato a Reggio Emilia il candidato sindaco Cinque Stelle del 26 maggio 2019, attivista della prima ora. Costretta alle dimissioni perché da avvocato aveva scelto di difendere un’inquisita nel “caso” Bibbiano.
Insomma Di Maio ha fatto terra bruciata non solo nel suo stesso Movimento ma anche in una comunità assolutamente coesa e solidale attorno ad un sindaco del Pd che era stato rieletto sempre a fine maggio 2019 con l’80% dei voti.
Lui che col 32% dei voti pretendeva di rappresentare tutto il popolo italiano mentre il sindaco di una comunità di 10 mila abitanti Andrea Carletti, riconfermato a “furor di popolo”, sarebbe stato il male assoluto.
Rinforzo Salvini e Meloni nel diffondere la bufala Bibbiano
Sappiamo che poi su questa vicenda si sono buttati a corpo morto Salvini e la Meloni, altri avvoltoi della politica, che la Bergonzoni si è presentata in Senato con la maglietta accusatoria.
E poi sul palco Salvini mostra prendendola in braccio una bambina che doveva rappresentare lo scippo di infanzia di Bibbiano, quando invece la bimba era di Pontida. Che figura.
Grazie alla relazione presentata dal Tribunale di Bologna, il centro sinistra emiliano ha spuntato l’arma più infamante che il centro destra aveva in mano e può sperare di vincere la prossima competizione elettorale regionale. Anche da solo.
E se poi proprio i cinque stelle si volessero alleare col Pd comincino pubblicamente a chiedere scusa. A cominciare da Di Maio che è stato querelato per diffamazione sia dal segretario del Pd che dal Sindaco di Bibbiano.
Un Di Maio che perde pezzi ogni giorno nel suo movimento e di cui ne abbiamo esemplificato i motivi.In Piemonte e a Reggio Emilia. Foto di Mario Giordano da Rai2. Fuori dal coro.