di Gabriele Bonafede
La notizia della morte di Jacques Chirac, già Presidente della Repubblica Francese per dodici anni (1995-2007), è apparsa in tutti i giornali del mondo quattro giorni fa. Anche nei giornali italiani, sia pure in maniera sommessa, ridotta e spesso imprecisa.
I funerali di Stato di oggi sono stati quasi del tutto ignorati in Italia, persino da giornali tradizionalmente di destra o “centrodestra”, ormai irrimediabilmente ammalati di isolazionismo e sovranismo.
Dal “Giornale” a “Libero Quotidiano”, passando per “Il Secolo XIX” i funerali solenni, laici e religiosi, di Jacques Chirac sono stati quasi del tutto “silenziati”.
Peggio ancora va nel giornale dal nome stalinista e poco credibile “La Verità”. E c’era d’aspettarselo.
Quanto è mancato Chirac alla destra italiana
Eppure la figura di Jacques Chirac è di grande insegnamento per l’Italia e gli italiani e in particolare per i partiti della destra italiana.
Laddove se ne è parlato, è stata evidenziata la stima di Putin per Chirac. Ma anche qui, con una superficialità tipica dell’Italietta assolutamente priva di conoscenza per ciò che accade fuori dai campi di calcio e delle proprie frontiere.
Chirac, infatti, ha dato molto filo da torcere alla Russia di Putin come alla potenza americana. Era europeista convinto e pilastro dell’amicizia tra Francia e Germania all’interno di un’Europa forte, che potesse competere sul piano internazionale in tutti i campi, a partire da quello tecnologico.
Pochi sanno in Italia che Chirac fu tra i primi a individuare nell’inquinamento un problema epocale e globale al quale la politica internazionale doveva dare risposte coordinate. Lo fece all’inizio degli anni 2000, in tempi ancora “non sospetti”. Aveva una visione che pochi politici hanno avuto al mondo. Aveva capacità e doti di Capo di Stato che nessuno o quasi ha in Italia, soprattutto da venti anni a questa parte.
Chirac ha rappresentato e rappresenta, anche dopo la sua scomparsa, la destra liberale e fortemente europeista, democratica, persino “ecumenica”. Fu il primo politico francese a doversi confrontare, insieme a Mitterrand, con la “coabitazione”. Ovvero la presenza contemporanea di un Presidente socialista, all’epoca Mitterrand, e di un capo del governo di destra, Chirac stesso.
Chirac: la separazione tra Stato e Religione
Da laico convinto e difensore della separazione tra stato e religione, non volle che la costituzione europea contenesse un riferimento alle “radici cristiane”. Tutto ciò rimanendo cristiano nell’intimo e dicendo alla moglie, fortemente religiosa, di pregare per la sua anima di peccatore se fosse morto prima di lei, come è infine successo.
Un uomo politico come Chirac è mancato e manca molto all’Italia, soprattutto alla destra italiana. Nel nostro Paese non c’è mai stata, infatti, una vera destra laica e democratica. Si pensi che, a quei livelli di incarichi pubblici, l’unico paragonabile sarebbe Berlusconi. Il paragone è quindi spaventoso e umiliante per l’Italia. Ancora più umiliante oggi, laddove il buon Silvio, a parte tutto il resto sul piano caratteriale e istituzionale, si vanta di avere “sdoganato il fascismo”.
Per il suo secondo mandato, Jacques Chirac fu eletto al secondo turno con qualcosa come l’82% delle preferenze, contro il 18% alla Le Pen. Basta questa proporzione per rendersi conto come a lui fu dato mandato per un governo di una destra votata al dialogo e alla rappresentazione di tutto il corpo elettorale, anziché al populismo estremista ultranazionalista o “sovranista” che dir si voglia.
l nanismo politico dell’Italia al cospetto di Chirac
Al cospetto di quella francese, della quale Chirac è forse l’uomo storicamente più rappresentativo negli ultimi cinquanta anni di Storia, la destra italiana è rimasta nana. Affetta da un vergognoso nanismo politico figlio di una mancata analisi della propria storia.
Come appare evidente oggi, anche dalle parole di un “moderato” come Berlusconi, la destra italiana non ha mai realmente abbandonato due sciagure: il fascismo e il razzismo. Che hanno covato sotto la cenere per decenni, anche a causa di una scuola che non insegnava la Storia del XX secolo, sorvolando o persino censurando i mostruosi misfatti del fascismo italiano.
Laddove in Germania c’è stata una grande riflessione sulle colpe di quel Paese con il nazismo, in Italia non c’è stata una riflessione sulle proprie colpe nei genocidi perpetrati dal criminale fascismo italiano nei Balcani e in Africa. Solo per fare gli esempi più evidenti.
Laddove in Francia c’è stata una profonda riflessione sul collaborazionismo con i nazifascisti, in Italia c’è stato ben poco. Persino nella cerchia dei cosiddetti “intellettuali” italiani, ormai quasi costantemente simili al Gambardella della “Grande Bellezza”.
Ero straniero e mi avete accolto
Oggi, l’Italia si ritrova non solo fascista e razzista in larga parte della popolazione ma persino nazi-comunista. Votata, cioè, all’obliterazione delle grandi tragedie umane del XX secolo. Questa situazione ha prodotto nani politici, soprattutto nella destra, da decenni a questa parte.
E oggi assistiamo in Italia a deliri pseudocristiani che pretendono persino di pontificare politicamente sul Papa e il Cristianesimo, senza aver mai letto una riga del Vangelo.
Si torna all’utilizzo della religione a fini politici. Si dimenticano secoli di storia, e non solo il XX secolo.
Guarda caso, ai funerali religiosi e cattolici di Chirac, la famiglia ha scelto un preciso passo del Vangelo. Quello dove si legge: “ero straniero e mi hai accolto”.
A fronte delle sguaiatezze indicibili della cosiddetta “destra” italiana di oggi, la compostezza laica di tutto il gotha della politica francese ai funerali religiosi celebrati nella Chiesa di Saint-Sulpice a Parigi dovrebbe far riflettere.
Di seguito, la diretta di Euronews sui funerali solenni prima laici e poi religiosi a Chirac, in una giornata dichiarata lutto nazionale in Francia (presente Sergio Mattarella insieme ad altri 80 capi di stato). Pubblichiamo il link volutamente in lingua francese.
Foto di Chirac nel testo tratta da Wikipedia (particolare circolato su twitter). Di Remibetin – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6723698
Foto di Clinton e Chirac nel testo tratta da Wikipedia. Di David Scull – [1], Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=917175
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