di Vincenzo Pino
L’accurato sondaggio del lunedì di Tg La7 è un riferimento importante per il suo largo seguito televisivo sia per la pubblica opinione che per gli osservatori politici.
Specie adesso col debutto della nuova formazione di Renzi, Italia Viva, che attira sicuramente curiosità e interesse.
Ebbene le sorprese esposte nel sondaggio curato da Swg non mancano.
Il quadro, in generale, conferma una forte vivacità della nuova formazione guidata dall’ex-premier e persino un rafforzamento del centrosinistra.
Ci sarebbe anche un incremento del sostegno al governo Conte II.
Italia Viva quarta forza politica
Prima fra tutte le sorprese è che Italia Viva supererebbe Forza Italia e si affermerebbe come quarta forza politica del paese col suo 5,4%.
Il secondo dato è che tutte le forze politiche cedono decimali di consenso a questa nuova formazione ad eccezione del Pd che invece subisce una perdita del 2,1%.
Si fa giustizia così delle ipotesi per cui con il debutto della nuova formazione politica il centrosinistra ne sarebbe uscito indebolito a causa del conflitto tra Pd e Renzi.
Infatti, é avvenuto tutto il contrario grazie ai toni soft ed intrisi di razionalità e rispetto in cui questa separazione è avvenuta.
Un’esigenza magari maturata e condivisa da parte dello stesso gruppo dirigente Pd quando si mormorava di una possibilità analoga pensata qualche mese fa da Zingaretti ma da affidare a Calenda. Ma poi non ebbe il permesso.
Centrosinistra più forte
Il centrosinistra con il debutto della formazione renziana, crescendo del 2,6%, supera nel suo complesso il 30%.
E questo balzo in avanti determina che il centrodestra non sarebbe più maggioranza nel paese ma lo sarebbe lo schieramento di governo. Uno smacco evidente per i proclami salviniani a proposito della legittimità “politica” del governo stesso.
Ma ci sono altri elementi da valutare nell’approfondimento offerto da Swg, ieri sera.
Il flusso dei voti in entrata per Italia Viva
Il nuovo schieramento attira consensi dalla gran parte delle forze politiche compresi i Cinque Stelle e che si interrompe il flusso dei voti in uscita di Forza Italia verso la Lega dirigendosi ora verso Italia viva.
Solo Lega e Fratelli d’Italia da una parte ed estrema sinistra dall’altra non riversano quote di consenso a Italia Viva caratterizzandone la connotazione liberaldemocratica.
Elemento infatti che penalizzerebbe fortemente Più Europa. Inoltre la formazione di Renzi recupera dall’astensione che cala di due punti dal 34 al 32.
Grazie a questa panoramica si può affermare che lo strappo avvenuto nel Pd non configura una scissione in senso stretto. Infatti, il consenso, in caso di vera scissione, arriva di solito in larghissima misura dalla formazione abbandonata. E nel caso di Italia Viva e Pd non è così.
Separazione consensuale, non scissione, confermata dai numeri
L’apporto del Pd alla nuova formazione supera di poco la metà del consenso registrato da Italia viva: il 2,8% sul 5,4% complessivo. Segno che vi era un elettorato di altre formazioni interessato a cambiare orientamento in relazione ad una proposta nuova.
E che vi era una parte di elettorato che era rifluito prima verso l’astensione e che ora si schiera in questa collocazione.
L’avventura di Renzi con buona pace di molti commentatori e di molti “puristi” dell’”unità innanzitutto” sta dimostrandosi una operazione di articolazione e di allargamento dell’attrattività del centrosinistra che il Pd uscito dalle primarie non era in grado di convogliare. Come sperava lo stesso Renzi.