di Chiara Di Dino
Gli Amici del Teatro Massimo, in occasione del ciclo di rappresentazioni de La Traviata, hanno voluto offrire alla città l’opportunità di approfondire le caratteristiche dell’opera e dei suoi personaggi.
Beatrice Monroy, Giuseppe Cutino e Sabrina Petix, hanno sondato approfonditamente La Traviata nel corso della puntata “Vi racconto l’opera!” dedicata alla più conosciuta delle opere di Verdi. Come sempre in un’affollata Sala ONU, hanno condiviso con un pubblico attento le loro analisi sui caratteri e le emozioni dei personaggi e sulle vite dei loro autori.
Il giorno successivo, 12 settembre, la stessa sala Onu del Teatro Massimo ha ospitato Alberto Mattioli, corrispondente da Parigi e capo redattore della pagina culturale de La Stampa.
Il giornalista e studioso, grande amante dell’opera lirica e autore di vari testi sul melodramma, ricordiamo fra gli altri quelli su Verdi e Pavarotti, ha raccolto in una pubblicazione le sue esperienze di appassionato d’opera e spettatore dei teatri lirici in Italia e nel mondo.
Con tale bagaglio e grandi capacità comunicative, Mattioli è riuscito a interessare e incuriosire l’attento pubblico palermitano. Raccontando la genesi della storia della Traviata e la sua “rivoluzionaria” considerazione della figura femminile nella società dell’Ottocento.
Il giornalista ha poi ricordato l’attualità dell’opera che dal 2004 al 2018 ha avuto ben 9446 recite in 1905 teatri diversi in giro per il mondo. (Sic!)
Una Traviata Liberty
Il Teatro Massimo di Palermo, per la rappresentazione della Traviata, ha creato, grazie alle scene e ai costumi di Antonella Conte e Francesco Zito, una cornice Liberty. Rievocando ambienti di Villa Malfitano a Palermo e dei Caffè Chantant come Ernesto Basile li aveva immortalati nei suoi disegni.
Il regista Mario Pontiggia ha dichiarato che la cura dei costumi, ben inseriti nel tripudio del Liberty palermitano, deve essere considerata un omaggio a Franca Florio, madrina dell’effervescenza culturale di Palermo ai primi del Novecento.
In questo rievocativo scenario, nella rappresentazione pomeridiana del 17 settembre, la cantante Ruth Iniesta, soprano di Saragoza già nota al pubblico palermitano come interprete di Puritani nel 2018, ha incantato l’uditorio regalando un’interpretazione di Violetta Valery di alto livello.
La cantante ha fatto sfoggio della propria vocalità dal bel timbro luminoso riuscendo a destreggiarsi in maniera mirabile nei momenti di agilità, risolti in modo assai pronto, con un canto chiaro, articolato ed intellegibile.
Alla prova virtuosistica data nell’esecuzione dell’aria “È strano” (del I atto), il soprano ha unito un canto legato assai bello, capace di comunicare emotivamente i diversi stati d’animo di Violetta con l’elegante uso di mezze tinte, di mutamenti di intensità e di velocità
Il soprano, che ama definirsi “pesce nella sua acqua nel canto di agilità”, ci ha sorpreso nel dar vita a momenti fortemente lirici, carichi di un profondo impatto emotivo. Degna di nota è stata l’interpretazione dell’Addio del passato, aria del terzo atto.
Teneste la promessa
Ottima è stata inoltre anche la lettura dello scritto “Teneste la promessa” inviato a Violetta da Germont padre. Leggendo questa pagina la cantante spagnola, che ha letto con perfetta pronuncia italiana, ha reso comprensibile a tutto il pubblico il senso della pagina inviatale da Giorgio Germont. E ha regalato al pubblico un buon momento di interpretazione attoriale oltre che canora.
La platea, dal canto suo, ha ricompensato l’artista con grandi e prolungati applausi accompagnati da un’ovazione di brava.
Maiuscola la prova del baritono Simone del Savio che ha vestito i panni di Germont padre: espressivo, ben calato nel personaggio, dotato di un bel timbro, chiaro nella dizione e nel fraseggio.
Forte il coinvolgimento emotivo che il baritono è riuscito a trasmettere al pubblico. Il ruolo di Alfredo è stato interpretato dal tenore Francesco Castoro, cantante dotato di un gradevole timbro.
Si rimane solo un po’ perplessi sull’orchestra che ha staccato talora tempi un po’ lenti, mettendo i cantanti in affanno, e che ha utilizzato dinamiche forse troppo imponenti e sforzate che hanno coperto in tal maniera la voce dei cantanti.
D’altronde per dirigere il teatro d’opera ci si deve attenere a una drammaturgia particolare che tiene conto della fisicità degli interpreti e del loro necessario impegno attoriale, oltre che canoro.
Dirigeva l’orchestra il giovane maestro Alberto Maniaci che siamo certi risentiremo in futuro con maggior esperienza.
La Traviata sarà al Teatro Massimo di Palermo fino al 27 settembre
La Traviata con Ruth Iniesta nel ruolo di Violetta, sarà al teatro Massimo il 21 e 25 settembre. Il giorno 27 settembre, vedrà invece impegnata Francesca Mazzara, giovane soprano palermitano, già apprezzata interprete nel ruolo di Violetta nello spettacolo Teresa Valery di Teresa Mannino. Produzione del teatro Massimo con la regia di Alberto Cavallotti. Il 25 e il 27 settembre accanto alla Iniesta prima e alla Mazzara poi, ci sarà il baritono Badral Chuluunbaatar.
Foto di scena in copertina e nell’articolo di Rosellina Garbo.