Quando il palazzo si autoproclama “popolo contro il palazzo” la democrazia liberale è in pericolo. Lo insegna la storia del Novecento
di Franco Lo Piparo
Nel Novecento è accaduto varie volte. Gli esiti sono sempre stati nefasti. Iniziò Lenin. Fu imitato da Mussolini e Hitler. Per citare i casi più clamorosi.
La storia non inizia però col Novecento. Ha una lunga durata. Non a caso al Palazzo che si autoproclama unico rappresentante del popolo ci si riferisce anche col termine “cesarismo”.
La differenza è che i cesarismi totalitari moderni e contemporanei si formano in un contesto in cui esiste in posizione non subalterna la cultura liberaldemocratica, alla cui formazione hanno contribuito l’illuminismo teorico del pluralismo (Voltaire, Diderot, ma non Rousseau) e la versione non paolina e non apocalittica del cristianesimo.
Dire in poche parole cosa è il pensiero politico liberaldemocratico non è possibile. Esistono intere biblioteche sull’argomento. Tre pilastri portanti si possono però enunciare.
Primo pilastro portante. Il Popolo (i populisti e/o sovranisti totalitari lo dicono e lo scrivono con la maiuscola) non è un’entità omogenea e univoca. È un insieme di gruppi sociali con interessi differenti e spesso contrastanti. Interessi per lo più legittimi. Se con Palazzo si intende “élite” (so che alcuni stanno storcendo il muso; al posto di élite mettete ‘classe dirigente’ – vi assicuro che è la stessa cosa) che si prende carico della difesa di quegli interessi, il popolo altro non è che un insieme di gruppi sociali connessi con Palazzi, reali o potenziali. Cosa sono Salvini, Meloni, Di Maio, Berlusconi, Zingaretti, eccetera, se non Palazzi (élite è termine più adeguato) che legittimamente plasmano e rappresentano articolazioni di popolo?
Secondo pilastro. La democrazia liberale vive di conflitti, alleanze, competizioni tra le differenti coppie formate da specifici Palazzi (élite) e altrettanto specifiche articolazioni popolari. Quando un Palazzo-élite si presenta come unico rappresentante dell’intero Popolo (i 60 milioni di italiani che Salvini dice di rappresentare, ad esempio) la democrazia liberale muore. E inizia qualcosa d’altro che nel secolo scorso si chiamava comunismo, fascismo, nazismo, franchismo e adesso si chiama col termine più soft di democrazia illiberale o autoritaria. Cina e Russia ne sono gli attuali esemplari
Terzo pilastro. È il corollario dei primi due. La liberal-democrazia non è un partito ma una cultura politica. Si può essere liberaldemocratici di destra, di sinistra, di centro.
Giudicate voi, alla luce di quanto detto, le manifestazioni del Popolo contro il Palazzo (entità entrambe inesistenti nella realtà empirica) organizzate da Salvini e compagni. Da liberaldemocratico non posso non apprezzare il rifiuto di Berlusconi e Forza Italia a parteciparvi.