di Vincenzo Pino
Traccheggiavano ancora ieri Salvini, Zingaretti e Di Maio dopo gli incontri col Presidente della Repubblica. Furbizie e tatticismi la facevano da padroni nel quadro di una incoerente capacità decisionale degli stessi.
Dapprima il Pd con le sue pregiudiziali per affermare “una svolta definitiva che sarebbe stata una resa senza condizioni dei cinque stelle”.
Elemento riportato dai giornali ma che sembra non sia mai stato pronunciato da Zingaretti nel confronto col Capo dello stato. E da cui è nato l’ennesimo giallo in casa Pd, vedi Repubblica.
Ci si metteva la Lega che “sì abbiamo scherzato con la mozione di sfiducia ma siamo pronti a riprendere il cammino interrotto”.
Ed infine i cinque stelle che magari una qualche nostalgia per il governo gialloverde la evocavano magari per alzare il prezzo della trattativa col Pd. Insomma un remake della nota “teoria dei due forni”.
L’intervento di Sergio Mattarella in diretta
Ma le precise ed inequivocabili parole del Presidente della Repubblica hanno messo fine a questo teatrino. Il richiamo agli atti ed ai comportamenti tra cui la sfiducia al governo non possono essere derubricati a sollazzo estivo da resort ma determinano conseguenze.
Le elezioni anticipate sono un’anomalia in quanto la Costituzione prevede un quinquennio di legislatura e possono essere praticate quando non si è in grado di trovare una maggioranza parlamentare.
E non si può non pensare, lasciava trasparire Mattarella, la irresponsabilità di chi ha determinato questa situazione dopo solo un anno e dopo un travaglio così faticoso nel permettere l’avvio della legislatura.
Lasciando intendere che questo è il tempo della responsabilità “ad horas” e non del surplace infinito per cercare di sorprendere da fermi l’avversario nello scatto finale.
Si dimostri che una maggioranza è possibile nel giro di qualche giorno, ovvero tutti a casa.
Non credo che nella storia Repubblicana vi sia stata mai una presa di posizione così chiara e netta del Capo dello Stato nella dinamica parlamentare.
Subito al lavoro
E lo scenario è immediatamente cambiato in serata. Si sono avviati gli incontri per verificare se questa nuova maggioranza esiste partendo da quella che sembra oggi l’ipotesi più probabile.
Di Maio e Zingaretti sono avvertiti e sembrano aver capito. Niente pregiudiziali né doppi forni.
La crisi deve avere uno sviluppo lineare rispetto a chi l’ha determinata, Salvini, ed una soluzione credibile e responsabile di fronte alla pubblica opinione per chi vuole offrire un’alternativa alle elezioni anticipate.
Grazie Presidente