Lega e Cinque Stelle tendono a riscrivere la storia rischiando di cancellare secoli di progresso scientifico e civile
di Vincenzo Pino
Non è certo un caso che Di Maio si sia lanciato proprio in questi giorni in un attacco contro la società autostrade.
È una reazione isterica al mancato rilievo dato alla sua apparizione durante l’abbattimento del ponte Morandi ed un meschino tentativo di riprendere qualche spazio mediatico in una fase in cui Salvini è al centro dell’attenzione con la nota vicenda della Sea Watch.
Il metodo del duo è sempre lo stesso: quello di indicare un capro espiatorio alla pubblica opinione, emanando sui social e nei Tg sentenze sempre più truci su vicende che, invece, devono essere accertate dalla Magistratura.
La ricerca del capro espiatorio come nel medioevo
Così la Rakete deve essere identificata come speronatrice di una nave da guerra italiana mentre la ricostruzione dei fatti è tutta da accertare, come pure società autostrade deve apparire come inadempiente agli obblighi connessi alla concessione statale per il crollo del ponte Morandi a Genova. Magari con il parere farlocco di una commissione reclutata dal noto giurista di stato Toninelli, quello che tentò la stessa operazione con analoga commissione “analisi costi benefici per la Tav“.
Vi è un che di barbaro in tutto questo, una regressione culturale in cui si vuol fare precipitare la civiltà giuridica e comunitaria del paese.
Una concezione da giustizia sommaria, intrisa di una simbologia parareligiosa, che viene quotidianamente instillata nel corpo vivo di una società che sembra, in buona parte, non avere anticorpi con cui reagire a questa epidemia.
Una sorta di cattivismo mistico capace di coinvolgere come spettatori e perciò coprotagonisti il popolo come nelle arene in cui si massacravano i cristiani o come la compartecipazione alle esecuzioni ed agli autodafé nel periodo inquisitorio.
Una violenza ispirata da quelli che appaiono oggi, grazie all’assordante ed asfissiante copertura mediatica, come le uniche autorità istituzionali e perciò stessa una violenza giusta e legittima. Anzi da condividere col popolo nel rito e nelle spettacolo della punizione del capro espiatorio.
Riscrivono la storia con una concezione da medioevo
I partner di governo tendono a riscrivere la storia col risultato che secoli di progresso scientifico e civile rischiano di essere cancellati. E non a caso questa regressione è stata agevolata anche da un tentativo di riscrittura della storia.
In cui al posto dei vaccini, turpe speculazione dell’industria farmaceutica, dovessero ricomparire i venditori di pozioni magiche o il sano ritorno al contagio per attivare le capacità immunitarie. Come “saggiamente” disquisiva la Taverna.
E questi anni di attacco alle conquiste di civiltà hanno determinato l’inversione logica dei processi cognitivi.
E che fa dire che un treno inquini meno di 1 milione di transiti di Tir in val di Susa, che il petrolio vada meglio del gas mentre se ne conoscono perfettamente le differenti valenze inquinanti.
Tutto questo ha determinato il terrore per qualsiasi forma di progresso e di innovazione per pezzi importanti della società italiana.
Ed oggi siamo di fronte a questo snodo culturale ed antropologico che postpone i valori fondanti di una comunità, quali l’apertura, l’accoglienza e la solidarietà, a quelli della chiusura.
La cui prima conseguenza è il respingimento del diverso, dello straniero anche quando è nella difficoltà più estrema.
Il capovolgimento regressivo del messaggio evangelico
Un capovolgimento anche qui del messaggio evangelico a favore di un uso livoroso della religione come strumento di contrapposizione e di difesa dalle altrui culture.
E così il pericolo dei musulmani, richiamando l’antico richiamo ancestrale di “mamma li turchi”, mentre la gran parte degli stranieri residente in Italia sono cristiani, così come quelli salvati in mare.
E non a caso dietro la Sea Watch c’è la chiesa valdese tedesca e non Soros come afferma impunemente Salvini.
O come pure l’attacco ritorsivo agli stranieri, definiti snob e ricchi, come Carola e che sottintende l’invidia per quel paese progredito capace di contrapporre una “capitana” al tradizionale predominio maschile italico.
Ricercare capri espiatori, invece, di prospettare soluzioni ai problemi che si pongono, questo è lo sport preferito del governo gialloverde.
Ed in questa gara se la battono per arrivare primi Di Maio e Salvini, altro che destra e sinistra come continua a blaterare Speranza. Unica attenuante per quest’ultimo, è che lui è almeno fermo al Novecento.
Sullo stesso tema vedi:
Putin usa Salvini per distruggere l’Italia e l’Europa
Salvini e Lega contro la Sea Watch. Una vicenda di miseria umana