In soli due giorni di propaganda in piazza e in TV, il Ministro degli Interni dimostra di pensare troppo a quel pupazzetto di Zorro trauma d’infanzia. E sbotta con deliri d’onnipotenza politici, religiosi e militareschi insieme
di Gabriele Bonafede
Poche ore, non più di ventiquattro, per una grottesca campagna elettorale del Ministro degli Interni. In un paio di giorni di propaganda in piazza e in TV, il leader della Lega. Si autoproclama nientemeno che Papa.
Ma non contento di ciò, Salvini si autoproclama anche l’Anticristo e poi Guardia Svizzera a difesa dei confini materiali del neo-costituito Stato Pontificio Italiano.
Insomma, Salvini sbotta con deliri d’onnipotenza politici, religiosi e militareschi insieme. Forse a causa di quel piccolo-grande trauma d’infanzia dovuto al pupazzetto di Zorro? Possibile.
Quale autoproclamazione di Papa, o Antipapa come si vuole, attacca Francesco con stucchevoli teorie teologiche senza aver letto o capto, bontà sua, una riga del Vangelo. Attaccando il soglio pontificio, raccoglie l’approvazione di una folla da stadio indottrinata con il suo nuovo “catechismo”, tutto rosario e sotto-teologia da bar dello sport.
E qui, Salvini si autoproclama anche Anticristo. Perché la sua “teologia” da strapazzo è l’esatto opposto di quanto si legge in qualsiasi pagina del Vangelo. Così, dar da bere agli assetati e agli affamati, diventa farli crepare in mare. Non profanare le cose sante va a farsi benedire in una cascata di bestemmie e Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia passa nel dimenticatoio.
Ma non basta. Con un’altra bestemmia, invoca la Madonna per il proprio partito, dimenticando date a Cesare quel che è di Cesare, e senza sapere che la Madre di Gesù era una profuga del Mediterraneo. Che dovette dare alla luce suo figlio in una capanna e poi rifugiarsi da clandestina in Egitto.
Tutto il Vangelo è stravolto da Salvini e la sua religione personale diventa un coacervo di grottesche pacchianate e bestemmie di ogni genere. Bestemmiando, bestemmiando, si erge anche a paladino del potere temporale dei Papi autoproclamandosi capo delle Guardie Svizzere di un fantomatico stato cristiano, riportando l’Europa a Cinquecento anni fa: ai tempi delle guerre di religione, dell’Inquisizione e ai macelli della Guerra dei Trent’Anni, conditi di peste e di “bravi” nei quali vorrebbe trasformare la Digos.
A dirla tutta, Salvini si abbandona allo stesso identico estremismo degli estremismi islamici, con tutta la carica di iconoclastia e confusione tra Stato e Religione che, per fortuna, il mondo cristiano ha dolorosamente imparato a distinguere da secoli.
Ieri in TV, con occhi stanchi e spiritati, ha appreso in diretta che il mondo non ubbidisce ai suoi ordini di Papa e Anticristo e nemmeno a quelli di Guardia Svizzera. Non gli resta che proclamarsi Imperatore del Mondo, Creatore delle Galassie e Napoleone.