Piazza vuota, contestatori, lenzuoli e numerosi autogol del Ministro dell’Interno
di Gabriele Bonafede
Una giornata epica quella di Milano. Sotto la pioggia che cade sui giusti come sui blasfemi, vincono i giusti. Simbolo di tutto questo, quell’uomo che ha avuto il coraggio di sfidare la protervia del regime affacciandosi dal balcone vestito da Zorro.
Violando la Costituzione Italiana, alcuni agenti ormai a servizio del regime e della sua disumanità hanno tolto uno striscione che diceva “Restiamo umani”.
A rimarcare la disumanità di questo ridicolo regime che cerca di copiare in tutti i modi quello del ventennio fascista, terminato tra le macerie ai tempi dei nostri nonni.
La rimozione dello striscione, che era postato da Zorro nello stesso balcone, segna un vero e proprio autogol di Salvini e i suoi compari di odio. Nella stessa giornata è arrivata la condanna dell’Onu all’odioso decreto “sicurezza”.
Un decreto che tutto sta facendo tranne procurare sicurezza. Così siamo a due reti di Zorro contro il Sergente Felpa Garcia de la Lega.
Il quale si ritrova a raccogliere fischi davanti a una piazza Duomo con pochissimi sostenitori e moltissimi contestatori nonostante l’uso improprio delle forze di polizia.
Ma non è finita qui. Salvini bestemmia ancora una volta in pubblico, facendo un altro autogol. Brandendo un rosario con il quale non ha nulla a che fare se non la dimostrazione di essere blasfemo e ridicolo. Anche qui, assomiglia al Sergente Garcia. Dimostrando l’atteggiarsi risibile di un governo ipocrita e impotente di fronte a una protesta che monta da Napoli a Milano, da Torino a Palermo. Siamo al tre a zero.
Ma il poker di Zorro proviene dal nuovo “corredo” dello sposalizio tra Salvini e la vergogna: decine di salaci lenzuoli segnano una protesta ormai in voga in tutta l’Italia. Più ne vengono rimossi, più ne appaiono e si moltiplicano.
La prossima partita è a Palermo, dove Salvini tenterà di violare la memoria di un eroe nazionale e internazionale come Giovanni Falcone. A Palermo potrebbe esserci una caterva di Zorro ad aspettare il Sergente Felpa Garcia de la Lega. E una città tappezzata di lenzuoli di protesta e dileggio verso un Ministro che si ostina a non dimettersi da una carica che occupa con risultati pessimi.
Ecco una breve galleria di lenzuoli, scritte e striscioni