L’idea si è fatta strada per evitare favoritismi e campionati conclusi invariabilmente a tavolino o da giudici e avvocati
di Gabriele Bonafede
Nuova decisione sconvolgente nel mondo del calcio e nel bel mezzo del caos Serie B. La dirigenza della Lega Calcio, in ottemperanza alle proprie qualifiche di regolatore super partes, avrebbe deciso che il prossimo campionato cadetto non si giocherà solo sul campo ma a tavolino. Il gioco scelto per stilare la classifica sarebbe quello del rubamazzetto.
C’erano tante opzioni in questo finale molto caldo di campionato Serie B. Ad esempio, si è parlato di briscola in cinque, zecchinetta , tressette, sette e mezzo o tivitti. Qualche addetto ai lavori, per carità senza malizia, aveva proposto il poker.
Alla fine è stato deciso il rubamazzetto perché incontra i criteri di semplicità e comprensibilità a tutti. Di solito è infatti il primo gioco che viene insegnato ai bambini ed è facile da capire.
Ciò faciliterebbe anche la trasparenza, visto che le carte del proprio mazzo, nel rubamazzetto, si tengono con la faccia ben visibile verso l’alto.
Ovviamente le partite saranno giocate sul campo, ma alla fine del campionato i presidenti faranno un mini-torneo di rubamazzetto per stabilire la classifica così da decidere promozioni e retrocessioni, ed eventuale disputabilità di play-off e play-out.
La decisione sarebbe stata accolta con grande sospiro di sollievo dalla dirigenza del calcio italiano e dalla Lega, anche quella di Serie A, perché il sistema eviterebbe le solite penose lungaggini di decisioni della giustizia sportiva. Inoltre, il sistema è pratico e coinvolgente, mantenendo i principi di lealtà, sportività, praticità e basti costi.
Ovviamente, le partite di rubamazzetto alla fine del campionato, saranno diffuse in TV e saranno garantite da arbitraggi imparziali con l’introduzione, finalmente della VAR. Anche per evitare bluff o eventuale gioco scorretto, punibile con cartoncini rossi o gialli, oppure con veri e propri “rigori”: un mazzetto rubato senza avere la carta esatta.
Possono essere presenti anche i tifosi, ma in numero limitato e categoricamente senza bottigliette d’acqua. Ammessi striscioni e fumogeni, ma in numero limitato. Vietati anche gli accendini per gli spettatori, ma saranno servite bibite, patatine e, per gli adulti si capisce, anche sigarette o sigari.
Ci sarebbero solo alcuni problemi sul tipo di carte da impiegare: siciliane, napoletane o altro? Su questo punto pare sia partita una lettera di varie società che vorrebbero imporre le carte napoletane ed evitare le carte siciliane. Chissà perché, poi? Sarebbe bello capire…
Una volta, per decidere una finale dopo i tempi supplementari, non c’erano i rigori: si lanciava la monetina e decideva la sorte. Con il sistema del rubamazzetto per decidere le classifiche, invece, gli organizzatori dei prossimi campionati di Serie B, compresi gli eccellenti organi di controllo e quant’altro, sarebbero certi di produrre risultati più aderenti alla qualità degli organici messi in campo e alle partite disputate. Tanto, già da oggi, non valgono una beata cippa.
E questa, ça vans sans dire, sembra finalmente una buona trovata per salvare il calcio italiano, e segnatamente la Serie B, dal caos e dal dileggio nazionale e mondiale.