di Vincenzo Pino
Dopo essere stato affondato da Lucia Annunziata in Tv, Salvini naufraga anche in Sicilia e si aggrappa ai penta-stellati.
Alle amministratve siciliane l’offensiva salviniana è fallita miseramente. Nessuna amministrazione è stata conquistata dalla Lega. Nonostante le foto sulle strabocchevoli folle esibite nei social ed in Tv i risultati sono stati nulli. Una volta, quando si perdevano le elezioni così, si diceva “è stato trombato”.
Delle cinque amministrazioni andate al ballottaggio in Sicilia, due vanno ai cinque stelle, una al centro sinistra, una all’inedita alleanza Forza Italia-Pd ed una ad una lista civica senza precisa connotazione
I voti leghisti sono forse serviti a spingere alla vittoria i Cinque Stelle a Caltanissetta e Castelvetrano, ma non pare che il corrispettivo si sia realizzato nei comuni in cui i candidati leghisti erano pervenuti al ballottaggio, Mazara del Vallo e Gela.
Nel primo, la Savini è stato sonoramente trombato dal candidato di centro sinistra e nel secondo, Gela ovvero il più popoloso comune dove si votava, si è sperimentata anche la scomposizione del centro-destra classico. Qui ha vinto una coalizione tra il Pd e Forza Italia contro appunto il candidato leghista. Insomma i leghisti in Sicilia sono stati ridimensionati ad una formazione perdente, ancillare e subalterna sia a Forza Italia che ai cinque stelle.
In definitiva sembra che in Sicilia si sia riassestato un equilibrio tripolare tra le forze politiche tra centro sinistra, centro destra e cinque stelle.
Infatti, ad una prima lettura dei dati, la Lega non sfonda e fallisce il suo tentativo di emanciparsi da Berlusconi. Il Movimento Cinque Stelle riesce ad affermarsi nella sua principale roccaforte siciliana, ma conferma l‘incapacità di confermare le amministrazioni dove ha governato.
Il Pd, dal canto suo, riesce ad essere punto di riferimento per alleanze a tutto campo, compresa Forza Italia, contro l’avanzata sovranista. Lo dimostra con un discreto successo sia a Gela sia a Bagheria, quest’ultima conquistata al primo turno. Un Pd, per paradosso, che con Zingaretti doveva spostare a sinistra la sua iniziativa e che invece per vincere sceglie di allearsi con Berlusconi. L’avesse fatto Renzi chissà le accuse…
Questo ci dicono le elezioni siciliane. Un andamento che apre molti interrogativi sull’esito del prossimo appuntamento elettorale europeo che in troppi avevano dato per scontato, secondo i sondaggi degli ultimi mesi.
E che la Lega sia in grande difficoltà lo dimostrano non soltanto l’andamento dei sondaggi di quest’ultima settimana, oltre all’esito delle elezioni amministrative in Sicilia, ma anche il vuoto di proposta politica testimoniato nel confronto televisivo dall’Annunziata di ieri. Salvini nell’occasione è apparso in grande affanno e contraddittorio come non mai.
Tralasciamo la rovinosa sconfitta su Siri che ha dato fiato ad una ripresa dei penta-stellati, poteva evitarsi questo mese di teatrino che lo ha logorato quanto mai in precedenza. Salvni trombato, dunque, anche sul tema che lo ha fatto volare nei consensi lungo l’arco dei mesi passati, quello dei migranti.
Qui Salvini, di fronte alle domande dell’Annunziata, ha snocciolato i dati dei suoi successi “solo mille sbarcati nel 2019”. Lo ha ripetuto con enfasi e se coniughiamo questo dato con quello per cui i cosiddetti “clandestini” in Italia sono novantamila e non seicentomila come sbandierato in campagna elettorale, la situazione appare serena, quasi risolta.
Ed allora perché la necessità di riproporre un altro decreto sicurezza contro i migranti visto che non esiste nessun pericolo?
E qui è iniziato il farfugliamento di un Salvini trombato, o almeno “suonato”, nello studio televisivo. Incapace di dare risposta a questa semplice domanda. Ma dove ha raggiunto il top della impotenza è stato quando l’Annunziata gli ha fatto presente che gli sbarchi continuano e ieri ce n’erano ben tre in corso.
E lui ha risposto che due erano naufragi veri salvati dai corpi militari italiani e quindi da accogliere. Come se quelli della Diciotti non lo fossero stati, salvati dalla Guardia Costiera.
Aggiungendo che le navi delle Ong protagoniste del terzo salvataggio erano state sequestrate mentre invece nessun sequestro risultata effettuato dalla procura di Agrigento, unica titolata a farlo.
Insomma il cumulo di bugie e di incongruenze che gli avevano permesso di sfondare nei consensi l’anno scorso stanno miseramente crollando. Ciò dimostra che senza il sostegno dei penta-stellati, la narrazione di Salvini è inefficace.
Infatti allora Salvini andava avanti grazie al consenso degli alleati penta stellati che facevano apparire ogni azione del governo come irrefrenabile, mentre ora invece lo ostacolano in ogni iniziativa e ne evidenziano la inconsistenza.
Insomma, se mettiamo insieme la sconfitta sul caso Siri, il precipizio nei sondaggi, la débâcle nelle elezioni amministrative in Sicilia, le gaffes continue sui migranti e la messa al bando sulla pagine Facebook dei profili riconducibili alla “bestia salviniana”, la Lega sembra avviata ad un forte declino elettorale. E con un terzo di elettorato che decide il voto nell’ultima settimana si può profilare qualche sorpresa anche alle elezioni europee.