di Vincenzo Pino
Non si è ancora esaurito il capitolo Siri, alla cui difesa era intervenuto Di Maio per proporlo Ministro dell’Economia al posto di Savona, che si apre quello sui migranti.
In quel caso Di Maio aveva aggiunto che finalmente si era formato un governo senza inquisiti mentre imbarcava e sosteneva un pregiudicato per bancarotta fraudolenta. Ma passava tutto quando avevano il vento in poppa e le fake diventavano verità rivelate.
Poi continuarono sul caso Diciotti, i due complici. Denunciando una emergenza che, secondo loro, non poteva permettere l’accoglimento dei naufraghi visto il gran numero di immigrati irregolari che giravano nel Paese. “Erano 600mila”, secondo il contratto di governo, mentre l’Europa, secondo loro, faceva orecchio da mercante alle richieste di un equa distribuzione degli sbarchi.
Stendiamo un velo pietoso sull’azione del duo di governo in materia. Ma va ricordato che affossarono la proposta di riformare il trattato di Dublino e l’accordo che la Commissione aveva raggiunto sulla distribuzione dei migranti. Accordo che saltò per i paesi di Visegrad e per l’Italia giallonera. Ma il governo in quella fase sembrava più attento ai sondaggi sui migranti che vedevano i due terzi degli italiani contro l’accoglienza.
Per cui i sodali di governo si lanciarono uniti nella operazione Diciotti, convinti di raccattare ulteriori consensi rispetto al 60% che annoveravano già in quella fase trionfale.
E però l’operazione si rivelò vantaggiosa solo per Salvini che cominciò ad erodere consensi all’alleato di governo piuttosto che i Cinque Stelle a conquistarne di nuovi.
I penta-stellati erano convinti di quella strategia. Preferirono cacciare De Falco perdendo ulteriori consensi anzichè imboccare una strada diversa. Rimanevano fedeli alla linea di Salvini.
L’emergenza migranti era una occasione troppo ghiotta a partire dai numeri che quel fenomeno riportava nel contratto di governo.
A distanza di un anno circa, però, i Cinque Stelle scoprono dalle parole di Salvini in conferenza stampa che quella emergenza non c’è mai stata. E che gli immigrati sbarcati in Italia dal 2015 sono stati 478 mila.
Non solo. Ma che ben 268mila, pari al 56%, sono transitati verso Paesi stranieri e sono registrati alle anagrafi in particolare in Germania e Francia. Altro che Europa sorda: più della metà dei naufraghi sono usciti dall’Italia. Ed i paesi che Salvini attaccava si sono dimostrati i più ospitali nonostante avessero già una quota di immigrati sulla popolazione decisamente più alta di quella italiana.
Inoltre, il sistema di accoglienza funzionava benissimo con i Comuni. Visto che altri 113 mila erano stati censiti ed erano all’interno del sistema di integrazione col nostro Paese.
Così gli immigrati irregolari in Italia si riducono a 90mila. E tra questi soggetti ci sono coloro che erano stati licenziati e che vivevano molto transitoriamente questa condizione.
Insomma, la propaganda salviniana si è rivelata una ennesima fake, come quella delle accise sulla benzina. E però in questa trappola ci sono caduti mani e piedi i pentastellati che hanno portato come giustificazione il fatto che era stato Salvini a comunicare quei numeri quando si fece il contratto di governo.
In questo caso “la manina” si è trovata. Ma non si trova quella che ha cancellato la fedina penale di Siri, condannato per bancarotta fraudolenta e per la quale Di Maio ne garantiva la limpidezza il 6 giugno perchè faceva parte di un governo in cui “non c’era un inquisito”.
Vabbè, caro Di Maio, se volessi riflettere sul precipizio di consensi che stai accumulando dovresti riferirti alla tua dabbenaggine di cui finalmente sembri essertene accorto. Vediamo se resisterai su Siri, nel caso contrario sarà difficile arrivare in doppia cifra elettorale il 26 maggio p.v.
Per chi volesse ulteriormente approfondire vedi: Articoli di ieri su La Stampa e Corriere
In copertina, satirica rappresentazione del governo dove volano gli stracci, con l’aiuto del noto codice alfanumerico palermitano.
Per chi non lo conoscesse, in questo video il codice è inopinatamente svelato:
Ulteriori approfondimenti in questo articolo: “La Guerra del Suca”