Brignoli da urlo, para tutto ed è gradito alla dea del calcio. I rosanero si rilanciano per la promozione diretta
di Gabriele Bonafede
La si può chiamare fortuna ma anche favore di Eupalla, la dea del calcio inventata dal grande giornalista sportivo Gianni Brera. A Benevento ha favorito i rosanero. Ma va anche detto che Eupalla ama il buon calcio o quanto meno la ricerca della vittoria in ogni minuto, in ogni secondo della partita.
Eupalla, come gli dei dell’antica Grecia, favorisce i temerari e gli eroi. Soprattutto quei profeti che tornano in patria, come gli “ex”. Così, sono due gli ex favoriti: gli eroi Brignoli e Puscas, lo scorso anno nell’organico del club campano.
Si rivelano decisivi, uno con parate strabulianti, l’altro con il gol che raddoppia la rete di Nestorovski e permette la vittoria anche quando i padroni di casa riescono a segnare.
Tutto il Palermo, d’altronde, è entrato in campo con il piglio della finale. Pronto a sostenere l’urto delle schiere beneventane. Ma è Brignoli che appare in giornata epica, più di tutti. Fa almeno tre interveti decisivi tra i quali uno, quello che nega il pareggio al Benevento pochi secondi prima del raddoppio rosanero, ha del miracoloso.
Lui, Aberto Brignoli da Trescore Balneario, si è già tuffato sulla sua destra. Ma con il piede riesce a respingere un tiro a colpo sicuro destinato a rete. L’altro quasi miracolo era già avvenuto nel primo tempo contro uno dei numerosi tiri in porta di un Benevento fortissimo e deciso a vincere. Una parata da incorniciare su botta ravvicinata, violenta e angolata di Coda. In mezzo, tanti interventi. E, infine, un altro mezzo miracolo prima di capitolare per l’unico gol che segnano in beneventani, ormai troppo tardi.
Brignoli, infatti, si fa trovare ancora sempre nel posto giusto al momento giusto. Ad esempio, quando respinge sulla linea un diagonale filtrante, ancora una volta calciato a botta sicura. Favorito da Eupalla?
Sicuramente, ma Brignoli dimostra per tutta la partita di avere un senso del piazzamento incredibile, tanto che tiri potenti e angolati sembrano tirati “centralmente” in molte occasioni. Perché Brignoli è lì, a respingerli in ogni caso, come se fosse l’attaccante del Benevento ad avere sbagliato. Ma non è così. Piuttosto, è Brignoli che giganteggia.
Gli ex si rivelano dunque decisivi. Puscas, entra in campo e segna alla propria ex-squadra, senza esultare, giustamente. Parte sul filo del fuori gioco nell’azione che sa fare meglio e supera con un diagonale perfetto l’incolpevole Montipò. Il portiere del Benevento non è da meno in molte occasioni, a volte arriva pure lui a livello epico, ma non è favorito da Eupalla come lo è Brignoli.
Perché? Forse perché è tutto il Palermo a giocare molto bene, benché si facciano una bella mangiata di pallone e panelle all’inizio del match. Ciò avviene dopo una miracolosa respinta di Montipò su cannonata di Jajalo, e Haas che colpisce alto di testa senza lasciare la sfera a Moreo, piazzato meglio e non in fuorigioco. Sarebbe stato il più facile dei gol.
Già, Moreo. Se esiste la categoria del “falsonueve” in Italia, il Palermo ne ha uno ed è Stefano Moreo. Generosissimo, sa diventare persino un jolly difensivo a tutto campo quando c’è da stringere i denti per resistere. Attacca il portatore di pallone avversario praticamente su tutta la propria metà campo nei 15 minuti finali, dopo aver corso e lottato su ogni pallone per i precedenti 80 minuti. Eroico e generoso, come sempre in rosanero.
In grande giornata tutti quanti, tra i quali emergono Jajalo, Nestorovski e Aleesami. Il regista bosniaco in questa stagione ricorda molto il grande Eugenio Corini: i palloni che ha tra i piedi sembrano in cassaforte, quando è dovuto, e forieri di prestigiose verticalizzazioni quando è possibile. Anche ieri, il primo gol è frutto di una sua verticalizzazione al millimetro, realizzata con debita freddezza da Nestorovski. Due capitani, insomma, fondamentali.
Aleesami è anche lui onnipresente. Ha solo una piccola sbavatura quando lascia crossare il pallone che poi insacca di testa Asencio. Ma ciò avviene quando la lucidità non è più quella dei primi minuti. E lui, di corsa ne fa tantissima, spingendo sempre, e sapendo recuperare palloni su palloni sulla sua fascia e oltre, evitando anche un gol fatto nel primo tempo.
Va anche detto che il Benevento avrebbe meritato quantomeno il pareggio. Perché il Palermo ha giocato male? No di certo. Direi perché ambedue le squadre hanno giocato benissimo, in maniera più che spettacolare. Il Benevento ha giocato meglio, creando più occasioni. Ma il Palermo è stato più cinico, facendo meno errori sotto porta ed avendo tra le sue fila Alberto Brignoli, il meritato favorito di Eupalla. La dea del calcio, oltre al proprio favorito in campo non disdegna l’assegnazione di una traversa laddove c’era un fallo di gioco del Benevento nel primo tempo. Giustizia dell’Olimpo…
Il Palermo vince ancora una volta lontano dal Barbera. Adesso sono sette le partite vinte fuori casa, e otto quelle in casa. Il club rosanero, in vista di un passaggio di proprietà alla York Capital, si rilancia decisamente per la promozione diretta. Cosa che può avvenire matematicamente se si vincono tutte le restanti partite. Il Lecce, infatti, anche se è un punto avanti, deve risposare alla penultima giornata.
Qui gli highligths di Benevento-Palermo 1-2 nel sito ufficiale della US Città di PAlermo.